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Langella: “Cagliari, con l’Atalanta puoi giocartela. Coman? Può diventare un top”

Antonio Langella e Ciccio Esposito esultano dopo un gol | Foto Cagliari Calcio
Antonio Langella e Ciccio Esposito esultano dopo un gol | Foto Cagliari Calcio
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La venticinquesima giornata di campionato è alle porte, con il Cagliari di Davide Nicola che domani 15 febbraio farà visita all’Atalanta allenata da Gian Piero Gasperini. Un match particolarmente impegnativo per i rossoblù che reduci della vittoria contro il Parma, andranno alla ricerca di punti importanti in una sfida sulla carta proibitiva. In prossimità di questo delicato impegno, abbiamo intervistato Antonio Langella che in carriera ha vestito sia la maglia rossoblù per cinque stagioni dal 2002 al 2007 che quella dei bergamaschi nella stagione 2007-08. Dal giudizio sulla stagione del Cagliari di Nicola fin qui, al suo pensiero sulla lotta salvezza fino al parere sul neo-acquisto dei rossoblù Florinel Coman. Di seguito le sue dichiarazioni

Antonio Langella, cominciamo con un momento amarcord. Era il 31 ottobre 2007, decima giornata di campionato. Lei dopo cinque stagioni trascorse a Cagliari e il passaggio all’Atalanta nell’estate del 2007, sfido i rossoblù in un match finito 2-2. In quella gara, disputò 67′ minuti per poi essere sostituito con Simone Inzaghi, attuale tecnico dell’Inter. Fu una gara combattuta con i sardi che andarono per due volte in vantaggio prima con Fini su rigore e poi con Matri. Che ricordi ha di quella partita?

“Non ho un bellissimo ricordo perché quella fu la prima volta da avversario contro il Cagliari, rincontrare tutti quegli amici con cui ho condiviso tante vittorie non è stato semplice. Ricordo di aver sentito quasi tutti il sabato prima della gara e poi, nel tunnel sia prima dell’inizio della gara che alla fine, ho salutato tutti. È stato bello perché sono riemersi tanti ricordi di quei sei anni bellissimi in cui abbiamo condiviso vittorie importanti come quella in Serie B e le tante salvezze in Serie A. Ho tanti ricordi a Cagliari, sono molto legato alla città”.

Il Cagliari al momento si trova al 13° posto a quota 24 punti, distante 4 lunghezze dalla zona retrocessione. Come giudica il percorso di Davide Nicola alla guida dei rossoblù?
Sono sempre stato un tifoso di Nicola, per me è un grande allenatore, apprezzo la sua determinazione e il suo stile di gioco. È un tecnico che non molla mai. Il suo arrivo a Cagliari è stato qualcosa di ottimo per tutti, perché nonostante le vicissitudini presentatesi in quest’annata, che inevitabilmente ne hanno condizionato la posizione in classifica, a mio avviso la squadra ha le potenzialità per ricoprire delle posizioni ben più alte di quella attuale”.

I rossoblù stanno vivendo un buon momento, dopo la vittoria nello scontro diretto contro il Parma hanno fatto un buon passo in avanti in ottica salvezza. Questo potrà incidere positivamente sulla sfida di domani secondo lei?
“La vittoria contro il Parma infonde buone sensazioni e ti permette di andare a Bergamo con un altro spirito, consapevole di potertela giocare senza paura. Domani non sarà facile per il Cagliari, l’Atalanta in questo momento gioca un calcio molto bello che l’ha portata a vincere in Europa. In più ha la capacità di fare degli acquisti sempre mirati come nel caso di Retegui, autore di una grande stagione fin qui con 20 gol. Non sarà facile, ma credo che domani il Cagliari possa giocarsela per il pareggio, anche perché nella sua storia proprio contro i bergamaschi ha sempre fatto bene rosicchiando spesso punti importanti, quindi mai dire mai”.

Nella conferenza stampa della vigilia di oggi venerdì 14 febbraio, Nicola ha detto che tutto ciò che serve per sovvertire un pronostico è “crederci”. Secondo lei che cosa non dovrà mancare nella prestazione del Cagliari per tornare da Bergamo con dei punti in tasca?
“Credo che la convinzione, come detto giustamente da Nicola, potrà essere un fattore determinante. Bisogna essere convinti di poter fare una grande partita, consapevoli della forza dell’avversario ma con la voglia di giocarla a viso aperto. Se vai a Bergamo per lasciar giocare l’Atalanta, chiudendoti dietro in attesa della ripartenza giusta, rischi di subire troppo. Serve fiducia nelle proprie potenzialità. Inoltre i bergamaschi sono reduci da una sfida impegnativa e dispendiosa fisicamente come quella in Champions League contro il Bruges, questo è un fattore che può giocare a favore dei rossoblù. Elemento chiave? L’attenzione. L’Atalanta terrà il pallino del gioco e servirà tanta cura nei dettagli in tutti reparti. Loro spingeranno molto, solitamente attaccano con 7-8 giocatori di qualità rischiando di sbilanciarsi troppo ed è lì che servirà il coraggio per ripartire e procurare pericoli”.

Quella di quest’anno sembra essere una lotta salvezza molto equilibrata come si vivono queste settimane e che consiglio sente di dare ai rossoblù per centrare la permanenza in Serie A?
“Il mio consiglio è quello di dare il 100% in ogni sfida, lottando su tutti i palloni e pensando che ogni partita e ogni punto possono fare la differenza per uscire dalla zona calda. Quando arrivi in fondo restando invischiato nelle ultime posizioni diventa problematico, perché sei costretto a vincere e non è sempre così facile. Il Cagliari ha tutte le possibilità per farcela, dovrà sfruttare anche queste partite per ottenere qualche punto per evitare di arrivare alla fine con l’acqua alla gola”.

Torniamo al Cagliari: si aspettava questo tipo di crescita da parte di Zortea e Felici? Si rivede un po’ in loro?
“Non conoscevo Felici ed è quello che mi ha sorpreso di più. Ci mette tanto impegno e sacrifico, tra le corde ha grande corsa, difende e attacca con capacità, si propone e ha anche un buon senso del gol. È stata una bella scoperta, è un ottimo acquisto per il Cagliari anche in chiave futura, ma credo che il suo miglioramento sia legato a Nicola perché è un allenatore che toglie il massimo da ogni suo giocatore. Se mi rivedo in loro? Non saprei, oggi si gioca in maniera diversa. Il mio Cagliari giocava con un 4-3-3 con caratteristiche differenti rispetto a questo. Noto delle somiglianze quando gioca Luvumbo perché mi ricorda Suazo quando ripartiva, ma penso che quella di oggi sia una squadra completamente diversa rispetto alla mia”.

Sull’uomo del momento dei rossoblù Florinel Coman: può essere l’arma in più di Nicola e soprattutto può diventare un top secondo lei?
“Dopo la prima partita la risposta è si. È stato acquistato perché ha delle qualità importanti e lo ha dimostrato subito. In questo momento potrebbe essere l’arma in più per questo Cagliari e per Nicola, da utilizzare magari a gara in corso o dall’inizio per garantire più gol ai rossoblù”.

Da ex Torres non posso non chiederle come valuta la stagione dei sassaresi fin qui e soprattutto se secondo lei questo può essere l’anno del tanto sperato salto in cadetteria?
“Da quando è subentrata Abinsula come nuova proprietà, a Sassari stanno facendo le cose in grande. L’anno scorso hanno avuto la sfortuna di trovare una squadra come il Cesena protagonista di un campionato eccezionale. Allo stesso modo quest’anno, nonostante un altro campionato importante, sembra che 2-3 squadre abbiano qualcosa in più. La vetta non è lontana, anzi, basta un passo falso per rimettere tutto in discussione, ma credo che Entella e Ternana siano più forti al momento. La Torres ha avuto la sfortuna di perdere punti per strada quando era fondamentale farli. Sicuramente accederà ai playoff come l’anno scorso, ma servirà arrivare preparati perché sono sfide da dentro o fuori che si giocano in estate, in cui molto verrà deciso dalla condizione con cui ci si arriva”.

Giuseppe Meloni

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