Quinta frazione della Vuelta a España caratterizzata da una caduta di gruppo che ha coinvolto diversi corridori: a farne le spese l’ex maglia rossa Taaramae che ha lasciato il simbolo del primato al francese Elissonde (Trek). Fabio Aru è stato a sua volta coinvolto dalla caduta del gruppone, ma è riuscito comunque a concludere con il gruppo principale al 62° posto con lo stesso tempo del vincitore Philipsen.
Fuga iniziale di tre corridori delle squadre spagnole invitate alla corsa, Pelayo Sanchez (Burgos-BH), Oier Lazkano (Caja Rural-Seguros RGA), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi) si sono avvantaggiati sin dai primi chilometri. Il gruppo si è scatenato solo negli ultimi 25 m di corsa con alcune squadre che hanno provato a creare dei ventagli nel forte vento laterale nei rettilinei che portavano ad Albacete: l’ultimo ad arrendersi è stato Lazkano, ripreso a -15 km dal traguardo da un plotone molto lanciato. Ai -12 km la caduta in testa al gruppo ha coinvolto diversi corridori, con solo una trentina di corridori che sono rimasti in testa: a terra anche il sardo, ma a farne le spese sono l’estone Taaramae che è arrivato staccato sul traguardo e il francese Bardet, giunto attardato e dolorante all’arrivo. La volata è stata vinta ancora una volta da Jasper Philipsen (Alpecin – Fenix) sull’olandese Jakobsen (Deceunick – Quickstep) e l’italiano Alberto Dainese (DSM). Il villacidrese ha chiuso in gruppo e approfittando della della debacle del corridore della Intermarché sale in 12ª piazza, con un ritardo di 49″ su Elissonde.
Domani arrivo esplosivo dopo una tappa pressoché piatta di 159 km: sarà l’Alto de la Montaña de Cullera (1,9 km al 9% medio) a decretare il vincitore con possibili evoluzioni della classifica generale.
La Redazione