Aveva promesso dei tentativi nell’ultima settimana, ma già nella tappa che precede il giorno di riposo Fabio Aru ha provato l’attacco testando le proprie condizioni ancora non ottimali. Il villacidrese è andato in fuga nella Navalmoral de la Mata – El Barraco vinta da Rafa Majka (UAE Emirates) suo iniziale compagno di fuga: il suo tentativo è durato una quarantina di chilometri, ma è comunque un buon segnale per l’ultima parte della corsa iberica.
Grandissima battaglia sin dai primi chilometri di corsa con diversi tentativi di fuga che sono stati neutralizzati dal gruppo: ai -125 km c’è stato il tentativo di Fabio Aru che ha provato ad avvantaggiarsi insieme a Majka e Van Gils sulle prime rampe dell’Alto de la Centenera, con quest’ultimo che si è staccato nella parte centrale della salita. Alle loro spalle si è formato un gruppetto di 21 corridori che hanno tentato l’inseguimento: sul Puerto de Pedro Bernardo, Majka si è liberato del villacidrese, ancora non al meglio della forma, e ha trovato un’azione solitaria che ha il sapore di impresa. Il sardo è stato ripreso dal gruppetto formato da Kruijswijk, Bouchard, Lopez, Izaguirre, Verona e Arensman prima del Puerto de Mijares, il GPM più ostico di giornata dove il classe 1990 della Qhubeka ha definitivamente abbandonato i sogni di gloria, sfilandosi completamente con il passare dei chilometri e facendosi riassorbire dal plotone principale che si è dato battaglia solo nella parte finale del corsa sul GPM di terza categoria di Puerto San Juan de Nava. Majka è arrivato in solitaria, precedendo Kruijswijk e Hamilton, unici attaccanti del mattino a resistere al rientro del gruppo principale regolato da Yates.
Il Cavaliere dei Quattro Mori ha risparmiato la gamba nel finale arrivando 83° con una ventina di minuti di distacco dagli uomini di classifica ed è a oltre 1 ora da Eiking in una classifica generale che non ha subìto variazioni almeno nelle prime posizioni. “Non era nei miei piani andare all’attacco-ha spiegato Aru al termine della tappa-ma dopo 60 km ho visto l’opportunità di testare le gambe. Sono contento di essere ritornato nelle prime posizioni, ma dopo 2 ore e mezza di corsa ero vuoto. Penso sia un bel segnale per la prossima settimana“. Domani il giorno di riposo della corsa, si riprenderà martedì con la Laredo-Santa Cruz de Bezana di 180 km adatta alle ruote veloci o alle fughe da lontano.
Matteo Porcu