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La Pillola Regolamentare | Mano di Pavoletti: il perché del mancato giallo

Leonardo Pavoletti nel post partita di Cagliari-Parma | Foto Luigi Canu
Leonardo Pavoletti nel post partita di Cagliari-Parma | Foto Luigi Canu
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Fase centrale del primo tempo di Cagliari-Ternana, squadre sul punteggio di 1-1 dopo il vantaggio siglato da Deiola e il pareggio a firma Partipilo. Su un tentativo di lancio da parte di Bogdan, con il gioco all’altezza della metà campo, Pavoletti salta con le braccia tese verso l’alto in una sorta di muro pallavolistico. La sfera viene fermata così irregolarmente dall’attaccante livornese, senza che però l’arbitro La Penna sanzioni con il cartellino giallo l’intervento del numero 30 rossoblù.

Braccio e giallo

Pagina 94 del Regolamento del Gioco del Calcio, regola numero 12 “Falli e scorrettezze”. Alla voce “Ammonizioni per comportamento antisportivo” viene citata la situazione nella quale un giocatore “tocca il pallone con le mani per interferire con o interrompere una promettente azione d’attacco”. È tutta qui la ragione della scelta di La Penna, corretta, di non sanzionare Pavoletti con il cartellino giallo. Spesso, in occasioni di questo tipo, resta la confusione data da un regolamento ormai datato che prevedeva l’ammonizione per il fallo di mano volontario a fermare un’azione avversaria a prescindere dalla sua pericolosità. Nella versione attuale, però, e così da diversi anni, non tutti gli interventi con il braccio portano automaticamente alla sanzione. Un esempio la differenza tra impatto in occasione di un tiro verso la porta – come nel caso di Azzi a Parma e il contestato rigore per il tocco con il braccio sulla conclusione di testa di Vazquez – e quello su un cross la cui destinazione e pericolosità non può essere determinata con certezza. L’episodio con protagonista Pavoletti rientra nella seconda casistica, a maggior ragione trattandosi di un rilancio dalla metà campo della Ternana senza che venisse interrotta un’azione promettente d’attacco.

A conferma della correttezza della scelta del direttore di gara anche la Guida Pratica AIA relativa alla regola 12. A pagina 100, infatti, alla domanda se “un fallo di mano deve essere sempre punito sia tecnicamente sia disciplinarmente”, la risposta è “No, non sempre. Di norma, viene punito soltanto con un calcio di punizione diretto (o di rigore). Esistono, poi, alcune circostanze per le quali detta infrazione assurge a scorrettezza, divenendo così passibile di provvedimento disciplinare”. Bravo dunque La Penna in questo caso, all’interno di una prestazione del fischietto della sezione di Roma 1 non delle migliori, tra una gestione spesso incoerente e diversi errori su situazioni di facile lettura, come evidenziato nella Moviola della sfida.

Matteo Zizola

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