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La festa della Raimond Sassari con la Coppa Italia in mano | Foto Luigi Canu

La favola di Mikhailuchenko: dalla guerra alla Raimond Sassari

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Un viaggio in auto lungo migliaia di chilometri da Perm (Russia) fino all’Estonia per poi, dopo alcuni scali, un volo che lo ha portato da Orio al Serio a Fertilia. Questa è l’avventura di Leonid Mikhailuchenko, giocatore professionista e nazionale dell’Ucraina, che grazie alla Raimond Sassari, può continuare ad allenarsi e fare quello che più gli piace, giocare a pallamano.

Storia a lieto fine

Con il mercato chiuso e l’impossibilità di tesserare il ventottenne pallamanista, il gesto della società rossoblù è di quelli che va oltre la pura competitività e abbraccia quei valori per il quale lo sport spesso si contraddistingue. Attraverso le colonne de “La Nuova Sardegna” il direttore sportivo Andrea Giordo ha spiegato come è nata questa iniziativa: “è successo tutto nel giro di poche ore. Siamo stati contattati da Max Voliuvach, portiere ucraino che è stato con noi la scorsa stagione e che dopo il suo trasferimento al Rubiera ha mantenuto rapporti costanti con tutti noi. Max ci ha parlato di questo suo ex compagno di squadra che era in fuga da Perm, in Russia, dove giocava sino a che lo scoppio della guerra non ha portato alla sospensione del campionato. Ci ha detto che la situazione per lui si stava facendo complicata e ci ha chiesto se fosse possibile farlo arrivare da noi per aggregarlo alla squadra. Abbiamo deciso di prenderlo con noi per qualche mese, anche se il mercato è chiuso e dunque non possiamo tesserarlo. Ma lo ospiteremo, lo faremo allenare con noi e lo valuteremo per la prossima stagione, anche perché le referenze dal punto di vista tecnico e umano sono ottime. Ma questo aspetto, onestamente, oggi ci interessa relativamente. Conta di più il fatto che sia al sicuro”.

L’arrivo in Sardegna

Atterrato a Fertilia ieri pomeriggio, Mikhailuchenko ha trovato lì pronto ad accoglierlo il vice presidente della Raimond Silvio Ruggeri che poi lo ha portato a Sassari. Ruggeri attraverso le righe de “La Nuova Sardegna” ha poi raccontato anche la forte mobilitazione dei loro partner a sostegno di questa iniziativa. “Ci siamo attivati con i nostri partner e in men che non si dica abbiamo avuto per lui una camera al Pegasus, una cena al Retrò e pasti garantiti alla Genuina per tutta la sua permanenza”.  Quella che i freschi vincitori della Coppa Italia stanno raccontando è sicuramente una bella storia a dimostrazione di quanto per essere campioni non ci sia bisogno solo di doti tecniche ma anche di qualità umane.

La Redazione

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