Win or go home, vincere per allungare la serie a Gara 7 o chiudere stasera la stagione 2018-2019. C’è solo n risultato per Sassari che torna al Palaserradimigni dopo la prestazione negativa di due giorni fa: negativa per il risultato, l’infortunio di Gentile e lo sfogo finale colmo di amarezza di coach Pozzecco. Dall’altra parte Venezia ha la chance per chiudere i conti e cucirsi sul petto il quarto scudetto della sua storia.
La sensazione dei primi minuti non è delle più confortanti per i padroni di casa che sembrano avvertire il peso di ogni pallone. Pierre ne perde due sanguinose, Bramos risponde con un paio di triple che mostrano intenzioni particolarmente bellicose. Per cambiare l’inerzia la Dinamo parte dalla difesa e si affida a Rashawn Thomas, miglior giocatore sassarese in questi playoff. Ma c’è il fattore C, alias Bruno Cerella che sfodera giocate sui due lati del campo utili a tenere avanti la Reyer.
Il Banco cerca la giusta concentrazione per girare l’inerzia, ma quando si parla di fattore mentale l’Umana non è seconda a nessuno in questa lega. Non è l’impegno che fa difetto ai padroni di casa, quanto più la lucidità. Cooley cerca di scrollarsi di dosso la marcatura di Vidmar ed è utile anche in difesa. In questa fase gli animi si scaldano, frutto anche di un paio di fischi quanto meno dubbi della terna arbitrale. Pozzecco prende un tecnico che non lascia presagire nulla di buono, anche se di sicuro fomenta Cooley. Il primo tempo si chiude 34-40.
Servono 20 minuti per svegliare dal torpore McGee e Smith: per la guardia il canestro da tre è “l’amico ritrovato”; per il play arrivano quattro punti in fila e un paio di assist. Il Banco mette la testa avanti, nonostante il solito Austin Daye abbia qualcosa da ridire. Sassari in campo, però, ci mette anche il fattore emotivo, frutto soprattutto delle difese arcigne di McGee e della vena ritrovata di Polonara e Spissu.
Che l’inerzia sia girata ci sono pochi dubbi, mentre sorprende che si svegli anche Carter, indiavolato in difesa. La vera differenza sta, però, nel fatto che il Banco torna a giocare di squadra e stringe le maglie, irretendo gli alfieri veneziani Bramos e Daye. Sassari vola sulle ali dell’entusiasmo nonostante la Reyer trovi con De Nicolao e Cerella triple che tentano di rinviare il colpo del ko. Le triple di Spissu non sono piume, sono mattoni e la Dinamo vola. Gara 6 finisce 87-77.
Tabellino
Sassari: Smith 6, McGee 10, Pierre 4, Thomas 18, Cooley 26, Spissu 11, Gentile, Devecchi, Carter 5, Polonara 7, Magro, Diop.
Venezia: Stone 2, Haynes 10, Bramos 15, Mazzola 3, Watt 17, De Nicolao 11, Tonut 15, Cerella 8, Daye 10, Vidmar, Giuri 3, Biligha.
Pagelle
Smith 6 – Bisogna aspettarlo per vedere sprazzi di classe. Dovrebbe comunque fare di più.
McGee 6,5 – Triple e giusta intensità in difesa. Poi posterizza Watt e si porta via tutto il palazzetto.
Pierre 5,5 – Serata sottotono.
Thomas 7,5 – Essere superiore. Con questa prestazione maiuscola saluta il Palaserradimigni.
Cooley 8 – Vidmar stavolta non basta a fermare la sua cattiveria agonistica. Infermabile.
Spissu 7 – Primi 20 minuti di sacrificio poi torna Marcolino “Facciatosta”. Leader.
Carter 6,5 – Quarto quarto da incorniciare.
Gentile 6 – Fa già tanto scendendo in campo stasera. Guerriero
Polonara 6 – Impegnato a fare trash talking con Daye.
Devecchi sv –
Magro 6 –
Pozzecco 7 – Fa un’operazione mentale al limite del chirurgico fra primo e secondo tempo, soprattutto sugli esterni assenti per 20 minuti. Svizzero anche sul fallo tecnico, utile a tenere agonisticamente in partita i suoi. Ora torna al Taliercio, nonostante le dichiarazioni d’intenti post Gara 5. Furbo.