Dopo il ritorno in campo in occasione dell’ultimo match di campionato contro l’Arezzo, pareggiato per 1-1 lunedì 15 aprile, il centrocampista della Torres Kalifa Kujabi (qui per il nostro approfondimento sul numero 6 rossoblù) è intervenuto ai microfoni de La Nuova Sardegna per raccontare le sue emozioni.
Sul ritorno in campo
”Non so spiegare a parole quanto sono contento. Non giocavo dalla partita di andata proprio contro l’Arezzo. Mi sono sentito orgoglioso, grato alla società che mi ha aspettato e ha avuto pazienza con me. Ho passato un periodo molto complicato, non è stato facile superarlo”.
Sulla prima parte di stagione
”Periodo peggiore alle spalle? Ero un po’ ansioso. Nel girone di andata giocavo titolare, poi sono finito in panchina e il mio stato d’animo non era dei migliori. Ero nervoso, stavo rischiando di perdere un altro anno dopo i problemi burocratici a Frosinone. Dopo tanti giorni bui, dovuti anche all’infortunio, ho rivisto la luce”.
Sulle sue emozioni durante quel periodo
”La mia testa è stata attraversata da tanti pensieri negativi. A Frosinone credono nelle mie potenzialità, mi cedono in prestito e non gioco. Il direttore sportivo dei ciociari mi chiedeva cosa stesse succedendo. Io mi sentivo un peso, stavo fuori di testa. Ricordo che la scorsa estate ho fatto casino con il direttore per tornare alla Torres. Vengo accontentato e faccio panchina. Ho pensato che la mia carriera fosse finita prima di cominciare”.
Futuro
”Ho tante motivazioni, sogno di scrivere un’altra pagina di storia sportiva per questa città. Mi è tornato l’entusiasmo, voglio essere protagonista, decisivo. Con Giorico possiamo giocare insieme in mezzo al campo. Su questo non ho dubbi”.
La Redazione
