Ritrovarsi subito dopo un risultato deludente non è mai semplice. Dalia Kaddari però sulla pista di Molfetta ha ritrovato soprattutto quella lucidità persa per qualche istante in Finlandia, durante la finale dei 200 metri degli Europei Under 23. Un passo falso, che è però diventato uno stimolo ulteriore per conquistare il quarto titolo italiano assoluto consecutivo sulla distanza preferita. Un risultato che lancia la velocista quartese verso i Mondiali di Budapest. Abbiamo parlato con l’atleta delle Fiamme Oro dell’ultimo successo e del futuro.
Dalia Kaddari, quarto titolo italiano consecutivo sui 200 metri ma questo è stato un successo dal sapore anche di rivalsa.
“Sì, effettivamente è una vittoria che sa un po’ di riscatto. Ero chiaramente delusa dal risultato e dalla posizione degli Europei under 23. Sono molto contenta di essermi riconfermata campionessa italiana e di aver anche corso sui miei tempi. Sono davvero felice”.
Sui social dopo la mancata riconferma agli Europei Under 23 aveva parlato di mancanza di lucidità. È stato il lato mentale l’aspetto differente nell’ultimo impegno?
“La lucidità mentale ha fatto la differenza agli Assoluti. In allenamento stavo andando bene, e mi sento bene tutt’ora, ma in quel momento a Espoo era mancata la lucidità, ero un po’ offuscata (ride, ndr). Non solo da situazioni relative allo sport, ma anche a livello personale. Qualcosa che ha fatto fatto sì che fossi un po’ piena mentalmente, ecco”.
Dopo il successo si torna subito al lavoro verso i Mondiali. Quali sono gli obiettivi che si pone e le prossime tappe della preparazione tra 200 metri e staffetta?
“Vorrei che i miei tempi uscissero nell’appuntamento più importante di questo mese che sono i Mondiali di Budapest. Mi sto preparando per questo, ma non mi aspetto qualcosa di preciso. Il mio obiettivo è correre sui miei tempi, riconfermarmi e stare sempre sul pezzo. La 4×100? Voglio un posto anche in staffetta. Ci impegniamo tanto da diverso tempo con le ragazze, partiremo in raduno da domenica prossima fino al sabato successivo. Lavoriamo anche per questo”.
Matteo Cardia