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Juventus deferita, la posizione per il Cagliari e gli altri club coinvolti

Fabio Paratici, Pavel Nedved e Andrea Agnelli, ex dirigenti della Juventus
Fabio Paratici, Pavel Nedved e Andrea Agnelli, ex dirigenti della Juventus
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Sarà ancora il Tribunale Federale, sul piano sportivo e dopo già aver avviato i propri lavori sul caso plusvalenze, a decidere le sorti della Juventus sui filoni d’indagine riguardanti le manovre stipendi, i rapporti con gli agenti e quelli con i club. Il Procuratore generale Chiné ha infatti deferito, nella serata di oggi, venerdì 19 maggio, la società bianconera e sette suoi dirigenti. Con le indagini relative alle relazioni con le altre società in cui figura anche il nome del Cagliari.

Novità

I lavori della Procura Federale corrono parallelamente a quelli che si sviluppano sul piano penale, portati avanti dai pubblici ministeri della Procura di Torino. Sul lato sportivo, i dirigenti della Juventus vengono accusati di aver violato l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, relativo alla lealtà sportiva. Tra i fascicoli, come detto, c’è anche quello relativo ai rapporti di partnership con gli altri club. Nella nota diramata dalla Figc, l’accusa cita Fabio Paratici, al tempo Chief Football Officer, e Cesare Gabasio, dirigente che svolgeva attività nell’interesse della Vecchia Signora, per “aver trattato, sottoscritto o comunque pattuito con le società Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari accordi confidenziali aventi ad oggetto operazioni di mercato relative all’acquisto e/o alla cessione e/o al riscatto di calciatori, senza provvedere al deposito della relativa modulistica federale presso la Lega di Serie A e/o provvedendo a depositare modulistica federale recante pattuizioni in tutto o in parte diverse da quelle effettivamente concluse”. Un modus operandi in grado di eludere i controlli federali. Tuttavia, le posizioni dei club e dei dirigenti coinvolti nelle operazioni, compresi dunque quelli del club isolano, verranno vagliate più avanti nel tempo. Le carte, infatti, dopo il trasferimento degli atti dalla Procura di Torino a quelle di competenza, tra cui quella del capoluogo isolano, sono ancora sotto esame da parte degli inquirenti e sotto segreto istruttorio. Con la Procura di Cagliari che da marzo scorso (qui la notizia) starebbe indagando sull’operazione che portò Alberto Cerri in Sardegna nel 2018.

La Redazione

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