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Joao Pedro: “Addio al Cagliari scelta difficile, Ranieri ha dato la scossa”

Joao Pedro durante la presentazione con il Gremio
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L’ex attaccante e capitano del Cagliari, Joao Pedro, ora in forza al Gremio, ha parlato ai microfoni di Radiolina durante la trasmissione Il Cagliari In Diretta. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

“Quanto mi manca Cagliari? Tanto, è stato una parte della mia carriera e della vita. Certamente i miei numeri con la maglia del Cagliari sono importanti, è piacevole aver fatto la storia con questa maglia e dietro al mito Gigi Riva, è una cosa bellissima. Lasciare il Cagliari è stato difficile, il silenzio in quel periodo è stato il riflesso della scelta di andare via dopo così tanto tempo. Cagliari fa parte della mia carriera e della mia vita, 8 anni, non è stata una scelta facile ma che dovevo fare, ho dovuto pensare a quello che allora era il meglio per me. Possibilità di ritorno a Cagliari nell’ultimo mercato? No, assolutamente mai. In tanti mi hanno scritto sapendo che stavo andando via dal Fenerbahce dopo una stagione non bella, ma non c’è mai stata una possibilità. Qualora ci fosse stata l’avrei certamente presa in considerazione, ma l’Italia in generale non è mai stata sul tavolo”.

Sulla retrocessione e la gara di Venezia

“Non volevo andare via in quel modo dalla Turchia, ma è capitata l’occasione di tornare in Brasile e l’ho presa al volo. Ma se allora fossi rimasto a Cagliari non sarebbe stato assolutamente sbagliato, anzi: sarebbe stata una scelta di cuore, ma non potevo non pensare alla mia carriera. Venezia? Ci penso sempre, sembrava così vicina la salvezza, mancava solo una palla: chi l’ha vissuta sa che non era facile, ma la retrocessione non è dipesa da quella partita. Il silenzio a volte è meglio che usare parole sbagliate. Non volevo dire qualcosa giusto per dire: la sera subito dopo la partita di Venezia ero pronto a parlare, ma poi in quel momento per una dinamica interna alla società non mi hanno fatto parlare. A quel punto, allora, non aveva più senso buttare parole quasi senza senso. A Cagliari ci sono stati tanti momenti belli: parlavo con mia moglie di come sarebbe un giorno tornare in Sardegna. La retrocessione mi ha fatto talmente tanto male che mi ha quasi fatto cancellare tutte le cose belle vissute. Ma ho vissuto momenti unici, ripensare allo stadio che urlava mi fa venire i brividi. Tornerò prima o poi a Cagliari, è già in programma: è un posto dove siamo stati bene, quindi sarà un piacere farlo”.

Sul ritorno in A del Cagliari e il futuro

“Il campionato di Serie B non è facile, ma non avevo dubbi che il Cagliari potesse tornare subito in Serie A. Sapevo che prima o poi che la rotta sarebbe cambiata, poi l’arrivo di Ranieri ha dato un’energia diversa: sa tutto di calcio, sia dentro che fuori. Il gol di Pavoletti a Bari? Stavamo giocando anche noi, ho acceso il telefono per vedere il risultato ma non credevo che sarebbe andata in quel modo. Ho scritto a Leo perché è un ragazzo che se lo merita e che ci tiene tanto alla squadra e alla città. Gli ultimi allenamenti da separato in casa in attesa della cessione? Quel precampionato è come se qualcuno avesse messo la mia vita in pausa, si era bloccato tutto. Qualche anno fa pensavo di dover cambiare squadra, perché sembrava che non mi volessero a Cagliari, ma ci ho pensato e ho deciso di non andare via da “scappato”. Nell’estate 2022 non avevo preparato nulla, sono arrivate tante cose negative e difficili da digerire: non ho voluto dire nulla, ma non è stato facile stare in silenzio”.

La Redazione

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