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Improta (ONMS): “Ricorso al TAR del Cagliari inquietante”. Il club: “Tutelate le ragioni dei sardi”

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Continua a far discutere il caso della vietata vendita dei biglietti per i tifosi sardi, poi sospesa dal TAR della Toscana, in occasione di Empoli-Cagliari dello scorso turno. Botta e risposta tra il presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazione Sportive Maurizio Improta e il club rossoblù dopo le dichiarazioni del dirigente dello Stato rilasciate in un’intervista a Tuttosport pubblicata in occasione dell’anniversario della nascita della Polizia di Stato.

Le dichiarazioni
Nell’intervista rilasciata a Tuttosport, Improta ha commentato il caso della 31ª giornata tra Empoli-Cagliari, con il veto alla vendita dei tagliandi sospeso dopo il ricorso al TAR del club rossoblù: “Definisco inquietante la pioggia di ricorsi che partono contro i nostri provvedimenti di chiusura. Quando li fanno quelle frange a cui i provvedimenti sono rivolti o i loro legali rappresentanti è tutto non condivisibile, dal nostro punto di vista certamente, ma comprensibile. Se sono le stesse società a fare ricorso allora il messaggio che arriva mi inquieta e dovrebbe inquietare tutto il sistema. Ci siamo sentiti accusati di aver voluto creare una discriminazione nei confronti del popolo sardo. Ora la Polizia di Stato, il Dipartimento della pubblica sicurezza possono discriminare un popolo? Ma come può venire in mente? Che modo è di difendere
interessi questo?”.

La risposta
La società del Cagliari ha voluto rispondere con una nota ufficiale alle dichiarazioni del presidente dell’ONMS Improta: “C’è rammarico nel leggere le dichiarazioni, riportate oggi su una testata nazionale, del presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, secondo le quali alcune società calcistiche, in modo “inquietante” presentano ricorsi per sostenere le ragioni di ultras facinorosi e violenti- si legge nel comunicato-. Il Cagliari Calcio è di recente intervenuto con un ricorso al TAR per tutelare le ragioni di oltre un milione e mezzo di cittadini residenti in Sardegna, ingiustamente privati del diritto di seguire la propria squadra del cuore ad Empoli senza motivo: a meno che non si voglia sostenere che tutti i sardi siano facinorosi e violenti. D’altra parte l’accoglimento in sede giudiziaria del ricorso e la mancanza di qualsiasi turbativa per l’ordine pubblico durante e dopo la gara Empoli-Cagliari dimostrano che le previsioni di disordini erano non fondate. Il Cagliari Calcio crede nei principi più puri dello sport e condanna ogni genere di violenza, ha sempre sostenuto le ragioni delle Istituzioni e continuerà a farlo, ma è arrivato il momento di ripensare un sistema che a volte, senza una reale necessità, adotta restrizioni generalizzate che penalizzano milioni di cittadini. Sarebbe davvero utile che il Ministero dell’interno decidesse di fare un passo avanti per aggiornarlo”.

La Redazione

 

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