L’allenatore dell’Ilvamaddalena, Aldo Gardini, ha parlato in conferenza stampa a margine della sconfitta casalinga per 4-3 nel derby contro l’Atletico Uri (che rimane in silenzio stampa). Queste le sue parole.
Mister, una partita pazza. Che sensazioni le lascia?
“Dispiace perché era una partita, a livello di classifica, da non perdere. Era una partita proprio strana, in vantaggio noi, in vantaggio loro, pareggiamo, rivanno in vantaggio loro. È stata una giornata secondo me storta, mi dispiace che sia capitata proprio oggi però voglio solo dire una cosa: faccio i complimenti alla mia squadra da quando siamo rimasti in nove. Da lì ho visto la voglia dei miei ragazzi, anche se abbiamo sbagliato tanto, di riacciuffare il risultato, cosa che non c’è stata dal primo minuto per come avevamo preparato la partita. Ripeto: è stata una partita storta, può succedere e dispiace perché adesso tocca ripartire. Per la prima volta ho visto il risultato delle altre squadre, ho visto i risultati e due squadre sotto di noi hanno fatto risultato perciò tocca rimboccarci le maniche e da martedì pedalare e pedalare. Chi se la sente sta qui, chi non se la sente di lottare fino alla fine alza le mani. Dispiace ma la mia squadra l’ho vista da quando siamo rimasti in nove e questo non va bene perché se si è in undici, si gioca in undici”.
Ha un appunto da fare a qualcuno in particolare oppure no?
“Penso l’ingenuità della seconda espulsione se veramente il ragazzo (Lobrano n.d.r.) ha dato un calcio come mi ha detto il guardalinee. Sono andato a chiedere e mi ha detto ‘mister non potevo non chiamarlo perché da terra gli ha dato un calcio e ho dovuto richiamare per forza l’arbitro’. Perciò, se mi ha detto così, mi ha detto la verità. Servirà per esperienza a Lele Lobrano, già eravamo in dieci, siamo rimasti in nove ma è un ragazzo, può succedere e siccome è molto intelligente la prossima volta starà più attento. Dispiace perché abbiamo lottato fino alla fine. Se rimanevamo in dieci, non dico che l’avremo pareggiata ma può darsi che prendevamo due gol. Pazienza, archiviamo e da martedì ci rimbocchiamo le maniche e cominciamo a lavorare per una trasferta molto difficile a Caserta”.
La preoccupa aver subito gol dopo aver ottenuto il vantaggio?
“Mi preoccupa aver preso quattro gol, perché solitamente l’Ilvamaddalena non prende nemmeno un tiro in porta […]”.
Se foste rimasti in undici poteva essere tutta un’altra partita?
“Secondo me poteva essere molto diversa. Il carattere degli ultimi venti minuti in nove dall’inizio della partita non l’avremo mai pensato. Possono capitare queste partite storte, speriamo che sia l’ultima, ci facciamo un esame di coscienza, ci rivedremo la partita, partendo da me che sono l’allenatore e da martedì sotto con la testa alla Casertana. I ragazzi fino ad oggi, come ho sempre detto, si sono sempre impegnati al massimo però adesso cominciano ad entrare delle tensioni perché il campionato si accorcia, le squadre sotto hanno fatto risultati a sorpresa. Dobbiamo liberarci di questa partita e ripartire”.
Un piccolo bilancio al giro di boa di questa stagione.
“Avevamo fatto un’ottima prestazione contro l’Arzachena che è una squadra fortissima, oggi abbiamo perso contro l’ultima in classifica però il campionato quest’anno è questo qui, non c’è nessuna partita con nessuna squadra di alta e bassa classifica in cui tu entri in campo e dici ‘oggi il risultato è questo’. È un campionato particolare, tocca stare concentrati e dobbiamo avere la fame di portare a casa il risultato più che la tecnica e i valori dei giocatori”.
I nuovi arrivi. È pronto ad inserirli?
“Stiamo aspettando i transfer di trasferimento, quando arriveranno saranno a disposizione”.
Una parola sull’Atletico Uri. Non sembrava una squadra ultima in classifica.
“L’Uri ha fatto la sua partita. Sembra strano ma siamo andati bene davanti e non dietro. Abbiamo subito quattro gol perciò non ci sono scusanti da dire in un modo o nell’altro. Abbiamo preso quattro gol e sono tanti per una squadra come la nostra. Lavoreremo a testa bassa e cercheremo in tutti i modi di riprendere il percorso che abbiamo lasciato il 21 dicembre”.
La Redazione