Le squadre della “Serie A” sarda hanno completato un terzo di campionato, dieci partite che hanno detto tanto, sia in testa che in coda alla classifica di Eccellenza. È così possibile fare il punto della situazione, in vista anche delle ultime 5 partite che concluderanno il girone d’andata del massimo campionato regionale, che quest’anno è tornato alla sua classica versione da 16 squadre.
BUDONI E MONASTIR, UNA POLTRONA PER DUE
E visto che ci avviciniamo al periodo natalizio, non si può non citare un famoso film, che viene da anni mandato in onda la Vigilia di Natale su Italia 1. Perché Budoni e Monastir sono le due squadre che si stanno contendendo il posto da capolista e dominatore del torneo. 26 punti entrambe, frutto di 8 vittorie e 2 pareggi, uno dei quali è arrivato nello scontro diretto a Monastir. I campidanesi, dopo un inizio balbettante con 5 punti in 3 partite, hanno letteralmente svoltato, diventando in poco tempo un rullo compressore: chiedere a San Teodoro, Ghilarza e Carbonia, spazzate via con 14 gol totali (6-4-4). Ma ciò che è ancora più impressionante è il dato difensivo: Daga e compagni infatti, non subiscono gol dalla prima giornata, quando il gol di Mele del Taloro aveva pareggiato i conti e regalato un punto al Gavoi. Da allora, 9 partite con la porta inviolata; volendo essere pignoli, parliamo di oltre 810 minuti di imbattibilità, recuperi esclusi. Stesso percorso ma leggermente più impervio per il Budoni, partito a tutta e autore di vittorie importanti, come quella su Ossese e Alghero, battute entrambe in casa. 15 i gol realizzati per il terzo miglior attacco, e seconda difesa, con appena 4 gol subiti. La squadra è stata ricostruita quasi totalmente dopo l’amara retrocessione dalla D, ma con una guida esperta come Cerbone i risultati sono stati subito soddisfacenti. Le due capolista, prima di riaffrontarsi a Budoni alla terza giornata di ritorno, gara che forse sarà decisiva per le sorti del campionato, avranno ancora delle sfide complicate: il Monastir andrà in trasferta a Ossi e Alghero, che chiuderà il girone d’andata; il Budoni avrà invece Nuorese e Tempio in trasferta, con questi ultimi battuti in Coppa Italia.
ZONA PLAYOFF: CHI LA SPUNTA?
È la domanda che si fanno un po’ tutti: se le prime due non verranno riprese, chi saranno le squadre che affronteranno la post-season? Ricordando che i playoff non verranno giocati nel caso di distanza tra seconda e terza di oltre 10 punti, questa prima parte di stagione ci ha detto che Ossese e Tempio hanno decisamente qualcosa in più delle concorrenti.
Per i bianconeri c’è ancora la possibilità di dar fastidio al duo di testa: Monastir e Calangianus per chiudere nel girone d’andata, mentre al ritorno saranno in casa anche le sfide con Budoni, Alghero, Tempio e Nuorese. Per la squadra di Demartis, ancora nessun pareggio in campionato ma quel “3” alla voce sconfitte grida vendetta, e se a Budoni si può preventivare, le sconfitte interne contro Iglesias e Villasimius sono decisamente negative. L’Ossese arriva comunque da 3 vittorie di fila e il livello della rosa è decisamente superiore alla media. Così come il Tempio, capolista nelle prime giornate che però ha rallentato la corsa, con 4 punti in 3 partite. La squadra di mister Giorico ha iniziato molto bene la stagione, ma le sconfitte in casa contro Ossese e Monastir hanno sicuramente messo un freno alle ambizioni di vittoria dei Galletti, che però rimangono molto vicini al terzo posto e cercheranno di approfittare di eventuali passi falsi delle concorrenti. La bagarre per il quarto e ultimo posto è incredibile. La Nuorese sembra la squadra al momento più equilibrata e in vantaggio, con 17 punti all’attivo. Ma dalla lotta non si possono non considerare Calangianus, Alghero, Iglesias, Villasimius e Li Punti, queste ultime a 12 punti. E i sassaresi ci insegnano che un filotto di vittorie può cambiare radicalmente la classifica: ultimi dopo le prime giornate, sono bastate 3 vittorie di fila per svoltare e ritrovarsi a centroclassifica, con un occhio alla zona alta.
ZONA SALVEZZA: SI SALVI CHI PUO’!
Anche nella zona bassa della classifica la lotta è decisamente serrata: 6 squadre sono infatti in lotta per non finire negli ultimi 4 posti, di cui due significano retrocessione diretta e altri due zona playout. Da questa lotta il Taloro al momento sembra la squadra messa meglio, non segna tanto ma subisce altrettanto poco. Il Ghilarza è invece una squadra altalenante: alterna infatti vittorie importanti a sconfitte rovinose, ma a quota 10 sarebbe salvo, se il campionato finisse oggi. È altalenante anche il San Teodoro, che dopo un inizio deludente si è rialzato, e il pareggio contro il Budoni è sicuramente un risultato importante, anche se servirà molto di più per conquistare la salvezza. Pizzico di delusione invece per il Carbonia, partito molto bene sia in campionato che in Coppa Italia, ma nelle ultime settimane è entrata in una spirale negativa: non vince dalla quarta giornata (3-1 a Bari Sardo) e nelle ultime 6 ha conquistato solo 1 punto. La squadra è giovane, gioca, crea, ma ci vuole più concretezza per trasformare la mole di occasioni in gol e vittorie.
Infine, Ferrini e Bari Sardo occupano gli ultimi due posti della classifica, che vorrebbe dire retrocessione. Male la squadra ogliastrina, partita con ben altri obiettivi; ma dopo la prima vittoria al debutto stagionale, sono arrivate 8 sconfitte consecutive, che hanno rivoluzionato la squadra, sia nei giocatori, con l’uscita di alcuni elementi, che nello staff: mister De Carlo ha dato le dimissioni e la squadra è stata presa da Ruggeri, che in due gare è riuscito a conquistare 3 punti. Proprio nell’ultimo turno di campionato contro la Ferrini, che ha permesso al Bari Sardo di avvicinarsi in classifica. La situazione dei cagliaritani è difficile: appena 7 punti e un inizio di campionato non consono alle ultime stagioni, in cui la Ferrini aveva sorpreso proprio per gli inizi sprint. Le 5 sconfitte hanno portato alle dimissioni di Pinna, che ha trovato subito una nuova squadra in Serie D con il Cos, e il suo posto è stato preso da Bebo Antinori, che però in due gare non ha saputo dare ancora una sterzata. Il tempo per salvarsi c’è ancora, ma ci vorrà decisamente più impegno da parte di tutti per mantenere la categoria.
Stefano Piras