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Olbia e Pistoiese scendono in campo | Foto Emanuele Perrone

I medici della Lega Pro: “Troppo rischioso riniziare”

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Una possibile ripresa della stagione dei tre girone della Lega Pro è sempre più ardua: questo quanto emerge dall’incontro dei 60 medici delle squadre avvenuta nella giornata di ieri (28 aprile) in video-conferenza.

Dall’incontro dei responsabili sanitari delle società è emerso che il protocollo sanitario redatto dalla commissione medico-scientifica della FIGC è di difficile applicazione per i Club di Serie C e lascia ancora troppe domande aperte. Il protocollo medico–sanitario è stato valutato dai medici sociali di Serie C rispetto a diversi parametri: la fattibilità tecnico–scientifica, giuridica, ed economica oltre che la fattibilità di applicazione a seconda del territorio di riferimento. Rispetto al primo parametro, i medici hanno sottolineato la difficoltà di accedere ad un numero elevato di tamponi, che allo stato attuale non sono disponibili nemmeno per i cittadini. Inoltre, i medici prestano servizio sul territorio e, soprattutto nelle zone maggiormente colpite dal coronavirus, sarebbe altamente rischioso entrare in contatto sia con i calciatori che con i propri pazienti. Si rischierebbe di diffondere il virus. Il protocollo apre inoltre una serie di questioni che attengono le diverse responsabilità, civili e penali, che si dovessero prefigurare nel caso di contagio. Oltre ai tesserati, numerose altre figure sono coinvolte nella ripresa del campionato e non è immaginabile che i medici si assumano responsabilità per tutti. Il protocollo, infine, perché sia messo in atto da un punto di vista organizzativo e gestionale, richiede risorse economiche che è necessario quantificare.

Così Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, al termine della riunione : “Desidero ringraziare i medici sociali della Lega Pro per aver sollecitato questo incontro, e per il fondamentale contributo che hanno dato al tavolo, oltre che per il lavoro straordinario che stanno facendo in prima linea sul territorio. Riporterò all’attenzione della FIGC, che ha lavorato duramente e positivamente sul protocollo sanitario, le osservazioni condivise e mi farò portavoce perché la figura del medico sociale venga riconosciuta come centrale nel calcio. E’ una figura fondamentale e, pertanto, va inquadrata”.

TAG:  Serie C
 
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