agenzia-garau-centotrentuno

Gubbio, Arras: “Vogliamo il quarto posto, il Cagliari può risalire in A”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

L’attaccante del Gubbio, Davide Arras, è intervenuto durante la nostra trasmissione settimanale Serie C…entotrentuno per analizzare la stagione dei rossoblù e la sfida casalinga contro la Torres di Alfonso Greco, valida per il 37° turno del girone B della Lega Pro 2022-2023. Queste le sue dichiarazioni.

Una nuova avventura a Gubbio dopo l’esperienza al Siena. La squadra sta lottando per qualcosa di importante.

“Quando sono arrivato il Gubbio non stava vivendo un bel momento, veniva da 5 sconfitte di fila. Poi magicamente, un po’ per fortuna e un po’ per bravura, siamo usciti fuori. Il Gubbio ha fatto 39 punti nel girone d’andata e sono veramente tanti. Il girone B di Lega Pro è un campionato molto difficile. Adesso siamo quarti e cercheremo di tenerci stretta quella posizione perché sarebbe importante in chiave playoff. Cercheremo di fare il meglio possibile in queste ultime due partite per poi trovarci in una posizione comoda”.

Quanto ti manca il gol? Stai facendo una stagione di sacrificio però a un centravanti trovare la rete serve tanto.

“È stata una stagione particolare per me. Andare a Siena e cercare di rubare il posto a Paloschi non è stato facile. Poi ho cercato un’altra soluzione e mi sono trasferito a Gubbio. Ora, però, il mio lavoro è quello di dare qualcosa alla squadra soprattutto nei momenti più difficili. Delle volte ci riesco, in altre meno: però è importante capire quale ruolo hai nella squadra, è fondamentale per crescere”.

Come hai visto Torres e Olbia quest’anno? Le hai affrontate prima con il Siena e ora con il Gubbio.

“L’Olbia inizialmente, come si è visto dai risultati, ha fatto fatica. Non a caso quasi tutte le vittorie che ha ottenuto sono arrivate nel girone di ritorno e ora, secondo me, sta facendo un gran finale di campionato. Se si guardasse in questo momento la classifica, l’Olbia sarebbe quarta: non oso immaginare dove sarebbe se avesse fatto gli stessi punti nel girone d’andata. Questo andamento fa ben sperare per il prossimo anno, a mio avviso. La Torres? È una squadra che viene dalla Serie D e sapersi adattare ad una categoria come la C è fondamentale, nonostante i rossoblù abbiano in rosa giocatori importanti. Quest’anno il campionato è difficile ma loro stanno andando step by step: è giusto così perché ci vuole la massima attenzione”.

Sei passato dal Siena al Gubbio, ma si parlava a gennaio anche della possibilità Montevarchi.

“C’era l’opzione Montevarchi, mi ha contattato il loro mister che già conoscevo, mi ha chiesto informazioni e se ero disposto ad andare là. Avevo vissuto una situazione simile l’anno scorso a Grosseto per provare a centrare la salvezza ma non volevo andare in una piazza con quella situazione di classifica. Ho preferito il Gubbio per il progetto, perché avevano bisogno di un giocatore con le mie caratteristiche e ho preso questa decisione che ritengo sia la più giusta”.

Di recente il tuo tecnico, Braglia, ha parlato di Arena come un giocatore che può ambire a palcoscenici importanti.

“Per me ha un potenziale enorme. Poi che io sia d’accordo o no con il mister, è un pensiero che mi tengo per me. Le annate in Serie C sono strane: puoi giocare tutte le partite da titolare in un campionato e poi magari l’anno successivo cambiare ambiente dove le cose sono diverse e non riuscendo poi ad esprimere le tue qualità. Arena ha le capacità per fare bene in B, questo è poco ma sicuro però non mi spingerei oltre. È un giocatore giovane, classe 2000 e ha le potenzialità per arrivare in alto”.

Ti aspettavi un girone B con un gruppone di squadre a giocarsi i playoff e uno la salvezza?

“Guardando le squadre che partecipano a questo campionato, mi aspettavo un distacco così ampio. Il girone B è sempre stato equilibrato e ci ho giocato anche l’anno scorso con il Grosseto. Ci sono sempre quelle 4-5 squadre che si alternano nelle prime posizioni della classifica. È un campionato in cui ci sono formazioni che giocano la palla dal basso evitando, quando è possibile, i lanci lunghi”.

Max Canzi è stato l’allenatore che ti ha lanciato al Cagliari. Ti aspettavi un suo impatto così positivo fin da subito al Pontedera?

“Io conosco il mister, come lavora e come gestisce la squadra. Lui trasmette tanta tranquillità e serenità al gruppo e questo è molto importante. Ha un modo di lavorare che mi è sempre piaciuto, è stato un peccato non esserci ritrovati dopo l’esperienza con la Primavera del Cagliari. Il Pontedera è una squadra importante, sta facendo bene e grazie a mister Canzi ha avuto una spinta in più che prima non aveva. Loro possono essere una contendente fastidiosa nei playoff promozione”.

A Cagliari è tornato Ranieri, scatenando l’entusiasmo della piazza. Come vedi i rossoblù in ottica playoff?

“Il Cagliari è una delle squadre più preparate a questo tipo di partite. Ha una rosa adatta per risalire in Serie A attraverso i playoff”.

Qual è il tuo rapporto con la tua terra d’origine?

“Sono sempre legato alla Sardegna ma sono quasi 10 anni che gioco fuori. Ogni volta che torno è sempre nel periodo estivo e delle feste, ma è sempre un bel momento”.

La Redazione

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti