L’ex difensore del Cagliari, Edoardo Goldaniga, oggi in forza al Como, ha parlato ai microfoni di DAZN Talks Serie B. Tra i temi trattati dall’attuale numero 2 dei Lariani anche la sua esperienza in rossoblù, la promozione in A della scorsa stagione e il rapporto con Claudio Ranieri. Queste le sue dichiarazioni.
Sulla trattativa Cagliari-Como a gennaio
“Sicuramente è stata una trattativa abbastanza veloce e che non mi aspettavo. Stavo giocando regolarmente in A con il Cagliari e non era nei miei pensieri andare via. Appena è arrivata la proposta del Como, l’ho valutata ed è stata una scelta importante. Ho trovato fin da subito una società molto ambiziosa e un progetto importante anche se la squadra si trova in Serie B e con un futuro tutto da scrivere”.
Sul trasferimento da Cagliari a Como
“Ero legato a Cagliari, alla Sardegna e ai miei compagni. Non è stata una scelta facile a livello di cuore ma poi ho capito che Como era il posto giusto dove andare”.
Sulla promozione in A con il Cagliari
“Quella dell’anno scorso, a livello sportivo, è stata una bella impresa. Siamo arrivati ai playoff da quinti in classifica e dovevamo per forza vincere le partite se no non saremo passati. Abbiamo vinto la prima contro il Venezia, siamo riusciti a vincere contro il Parma, abbiamo pareggiato al ritorno con il Parma, abbiamo pareggiato in finale d’andata contro il Bari e poi alla fine è stata una liberazione incredibile. Arrivavamo l’anno prima da una retrocessione con il Cagliari in Serie A. Purtroppo, all’ultima partita, non siamo riusciti a salvarci contro il Venezia. Alcuni del gruppo storico sono rimasti in un anno di tensione e alla fine siamo esplosi di felicità. È stata una bella emozione e spero di fare lo stesso con il Como”.
Su Ranieri
“Ranieri è un allenatore che non scopro di certo io. È una persona da ammirare e da seguire tutti i giorni. Quando arrivavamo negli stadi, lo guardavo e lo ammiravo. Magari ero dietro di lui e vedevo lo sguardo della gente che lo guardava. Era una cosa che mi emozionava molto. Ranieri, in Italia, è un simbolo di eleganza e signorilità. Per me è stato un allenatore importante. Abbiamo condiviso insieme una finale storica e anche per questo sarà un allenatore che mi porterò sempre nel cuore”.
La Redazione














