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Gol e personalità: Delpupo cresce agli ordini di Canzi e il Cagliari osserva

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Sei gol nelle ultime sei gare in cui è sceso in campo, quattro nelle ultime due, frutto soprattutto di una tripletta che nell’ultima gara ha permesso al Pontedera di sbancare il campo di Recanati in un pirotecnico 4-5. Isaias Delpupo ha messo le marce alte a Pontedera, sotto la gestione di quel Max Canzi che gli aveva fatto muovere i primi passi in Primavera. Con il Cagliari che da lontano osserva la crescita del giocatore.

Momento

Un movimento a tagliare in due la difesa e il mancino sotto la traversa per il primo gol, poi il piattone aperto di prima intenzione per il secondo e infine un fendente con il piede debole, il destro, per chiudere l’opera e portarsi il pallone a casa. Nella tripletta fatta registrae contro la Recanatese, Delpupo ha messo in mostra gran parte del proprio repertorio. Il sistema offensivo creato da Max Canzi mette a proprio agio il numero 20 della squadra toscana, libero di agire sulla trequarti ma anche di attaccare l’area di rigore quando serve. Ecco spiegato perché dopo un periodo con meno spazio l’italo-argentino ha ripreso quota, partendo dal gol contro l’Olbia dello scorso dicembre che ha dato inizio a un frangente in cui cinque volte su sette è partito titolare e l’ha visto andare a segno anche nelle sconfitte contro Carrarese – da subentrato – e Perugia. 

Passato e futuro

Arrivato a Cagliari nel 2017 ad appena quattordici anni, le ultime stagioni vissute in Primavera non erano state semplici per Delpupo tra problemi fisici e una foga agonistica che alcune volte si è trasformata in troppa irruenza. Il tutto a contrasto con qualità indubbie e la possibilità di svolgere vari compiti in campo, dal falso nueve al trequartista, fino alla mezzala. Più vicino alla porta Delpupo si è messo meglio in mostra soprattutto durante la gestione Agostini nel Cagliari Primavera ed è lì che Max Canzi lo ha riportato per ambientarsi subito in una Serie C non sempre semplice da interpretare. Un’intesa con il tecnico milanese che fa brillare il talento su cui il Cagliari aveva deciso di scommettere, ma che soprattutto lascia spiragli aperti visti i margini di crescita ancora presenti. Con il club rossoblù sullo sfondo che osserva con curiosità, in attesa che il resto del campionato e i possibili playoff del Pontedera possano dire ancora di più sulla maturazione del classe 2003.

Matteo Cardia

 

 
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