Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport: eccone un breve estratto.
Sulla ripresa: “Serviva una posizione chiara da parte della Lega. Noi siamo favorevoli alla ripresa, ma a certe condizioni. Ritengo non sia opportuno riprendere gli allenamenti con un protocollo così complesso e oneroso se non viene chiarita la certezza di riprendere il campionato con date e luoghi stabiliti. Bisogna scrivere le regole del gioco prima di giocare. Andare oltre il 2 agosto significherebbe dover cristallizzare la classifica. Serve un regolamento ben chiaro nel caso una delle squadre dovesse avere un contagio o un caso di lockdown. Gli allenamenti collettivi dovranno riprendere non oltre il 18 maggio altrimenti il. Governo dovrà dirci in modo inequivocabile che non intende far partire il campionato. Sarà poi necessario prolungare prestiti e contratti oltre il 30 giugno: sono convinto che uomini come Radja Nainggolan possano dare tutto come hanno sempre fatto anche oltre quella data, chi non lo farà rimarrà a guardare Calcio a porte chiuse? Peccato, ma saprà comunque riaccendere in noi la passione e le emozioni”.
Sul taglio stipendi: “Ci vuole un accordo di rinuncia parziale alla retribuzione da tutti i calciatori in rosa che non hanno fornito la prestazione per oltre 2 mesi. Anche i calciatori devono fare la loro parte. Il Cagliari? Attendo aggiornamenti in merito da Carli. Sono ancora poche le squadre che hanno trovato un accordo. Se i mesi di inattività si limitano a due e mezzo come speriamo, penso sia congruo che i calciatori rinunciano a una mensilità”.
Su Zenga:”Non avrei immaginato che il campionato si interrompesse a inizio marzo, non avrei cambiato allenatore (scherza ndr). Jurgen Zenga é un allenatore europeo, anzi internazionale”.
Chiusura sullo stadio: “La prossima settimana potrebbe essere quella propizia per Sportium per iniziare la progettazione definitiva. Ora potrei fare una previsione sull’inaugurazione nella stagione 2023-2024”.