Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini è stato intervistato dal Corriere della Sera alla vigilia della trasferta di Napoli: eccone un breve estratto.
Sul rapporto con la Sardegna: “Sono ormai sardo d’adozione: questa è una terra spesso dimenticata. I nostri ragazzi fino ai 14 anni non possono giocare con altre squadre professionistiche e questo complica le cose. Il sardo è fiero: il fatto di non soccombere alle prime difficoltà mi ha aiutato nel primo anno di difficoltà”.
Sull’incontro con Riva: ” Ricordo ancora il primo incontro nel suo studio: un uomo di poche parole ma che rimangono. Speriamo di averlo vicino nei festeggiamenti sul centenario”.
Sul mercato: “Abbiamo reinvestito tutto quello che abbiamo guadagnato da Barella: sostituirlo con Nandez e Rog credo ci abbia migliorato. Nainggolan un regalo non previsto che ci farà vincere rapidamente. Simeone lo volevamo in prestito, ma per l’infortunio di Pavoletti l’abbiamo comprato”.
Sull’Atalanta: “Deve essere una speranza per un club come il nostro. Ci sono diversi modelli di gestione positiva”
Su Zeman: “Una delusione perché lo avevo mitizzato. Credevo potesse fare bene, ma mi sono reso conto che a livello di gestione di gruppo e staff mancava qualcosa”
Sullo stadio:”Se tutto va bene nel 2023. La burocrazia è enorme e il problema delle infrastrutture è quello più importante”.
Sul razzismo: “Anche se si tratta di pochi imbecilli, questo va eliminato. Penso che una soluzione sarebbe quella di aumentare gli steward e cercare l’aiuto dei tifosi e della tecnologia”.
“Spero ci sia fame e voglia di non mollare fino all’ultimo-chiosa il presidente-. Vorrei tornare indietro nel tempo e vedere giocare Gigi Riva. Lo Scudetto è stato un riscatto per un intero popolo, ma noi guardiamo al futuro in simbiosi con l’isola”.