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Giulini: “Cagliari identitario e sostenibile. Stadio? Stand-by fino a ottobre, poi…”

Tommaso Giulini in occasione del talk Sport, Crescita e Sviluppo | Foto Valerio Spano
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Lunga intervista a La Nuova Sardegna del presidente del Cagliari Tommaso Giulini: vi riportiamo alcune delle dichiarazioni del numero uno rossobù al quotidiano sassarese.

La scelta di Pisacane
“Coraggiosa, forse, ma soprattutto lungimirante. Di certo non azzardata. Questo è un progetto a lungo termine. Ci sarà bisogno davvero di tutti, soprattutto nel primo periodo. Dovremo essere compatti come società, come squadra e come piazza, con i nostri tifosi”.

Identità
“Questa deve essere “l’esplosione” del percorso identitario intrapreso anni fa e che negli ultimi anni è stato rinforzato. Dobbiamo crescere in maniera sana e sostenibile. Non è un discorso fatto di parole vuote: nella rosa di quest’anno ci sono quattro ragazzi sardi come Deiola, Ciocci, Idrissi e Pintus: profili diversi ma tutti cresciuti in casa, che rappresentano pienamente il nostro credo e un esempio importante del lavoro che vogliamo fare anno dopo anno. In Primavera abbiamo ragazzi sardi e non sardi, ma che crescono con noi e puntano alla serie A con un mister che li conosce”.

L’arrivo di Esposito
“Ci abbiamo provato, poi si è inserito il Parma e allora abbiamo dovuto cambiare strategia, proponendo un’acquisizione definitiva. Poi la mia presenza è legata al fatto che certe trattative importanti nell’ultimo miglio vengono definite direttamente tra i presidenti, come in questo caso tra me e Marotta”.

Sullo stadio
“Siamo soddisfatti del lavoro fatto nell’ultimo anno con la Regione e col Comune, credo che tutte le parti vogliano fortemente il nuovo stadio. Abbiamo deciso metterci in stand-by per un paio di mesi in attesa di capire se il governo possa mettere a disposizioni fondi per gli Europei, dato che da Roma chiedono uno stadio da 30mila posti, mentre noi pensiamo che per noi 25mila sia perfetto. Se a ottobre non ci saranno certezze proseguiremo nel percorso”.

Sul rapporto con le altre società sarde
“Abbiamo tutto l’interesse a far sì che il movimento cresca, ci fa piacere collaborare e dare i nostri giovani. Con l’Olbia abbiamo dimostrato che questo si può fare e mi dispiace vederla ora in una situazione complicata. Quando la Torres ci ha chiesto Carboni, che è stato il capitano della nostra Primavera, siamo stati ben felici di farlo andare in una società sarda in grado di valorizzarlo. Tra l’altro penso che sarà un perno della squadra. Non abbiamo preclusioni, ci siamo sempre per chi ha bisogno di una mano, la nostra crescita passa anche attraverso la crescita di tutto il contesto”.

La Redazione

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