Durante le fasi finali del primo torneo e-sport Serie C tenutosi a Ferrara e organizzato da We Arena sono intervenuti anche i vertici della Lega Pro fautori di questa sinergia, con il presidente Francesco Ghirelli e il suo vice Marcel Vulpis. Questa l’intervista esclusiva che ci ha concesso il numero uno delle Lega Pro.
Quella tra il terzo campionato italiano e We Arena è una partnership importante che apre in maniera strutturata allo sport virtuale.
“Sicuramente è utile per innovare, ancora più importate è capire che siamo di fronte a uno sport vero e proprio – esordisce il numero uno della Lega Pro – fatto di allenamenti, alimentazione e studio delle tattiche. Questo ci consente di andare a dialogare con i giovani e il dialogo con i giovani è esattamente quello che il calcio non ha. Il calcio se non capisce che deve riallacciare un rapporto con loro è destinato non alla crisi ma alla sua fine, perché non ha prospettive. Il fatto che abbiamo costruito una iniziativa così importante con 20 club (tra cui l’Olbia rappresentata dagli e-player Marcello Scano e Giorgio Zeni ndr) dimostra l’attenzione che diamo in un campo in cui dobbiamo sperimentare, innovare ma prevalentemente progettare/organizzare. La Lega Pro con questa operazione ha alzato la qualità e si è avvicinata alla Leghe superiori di B e A. In Italia c’è un problema di sistema che è quello che accomuna tutto il calcio italiano, bisogna fare sistema anche in questo caso e in questo senso.
Finale playoff. Domenica andrà in scena il primo atto della finale tra Padova e Palermo. Sicuramente l’apice della stagione che va in parallelo con questa iniziativa.
“Sarà una finale bellissima, piena di emozioni con due grandi club con stadi dalla grande storia. Saranno soldout e anzi, nel corso di queste ore abbiamo consentito con deroghe ad un incremento della capienza su Padova”.
È da un lato la liberazione dopo due anni terribili in cui abbiamo fatto un atto sport che non era il calcio. Mancava il cuore, l’essenza, il colore, i canti e c’è stata la riscoperta della voglia di star insieme.
Prima del Covid gli stadi erano soldout per le finali playoff, quindi resta da capire perché le stesse partite che si giocano in campionato non siano così partecipate, forse dobbiamo cambiare qualcosa. Altro elemento: credo ci sia stato nel corso di questi 15 giorni, verso le fasi finali, una crescita esponenziale dell’attenzione e bellissime partite, quindi dobbiamo insistere, andare verso questa direzione e il fatto che questa iniziativa a Ferrara si gioca in contemporanea non è un caso e ci fa capire che dobbiamo sempre più costituire una sinergia tra calcio giocato e esports.
Il tema è caldissimo e attuale, visto che ci avviamo verso la conclusione del campionato e l’organizzazione di quello futuro: ripescaggi e ammissioni, quale la direzione da seguire?
“Non vogliamo tornare all’autoriforma come successo 10 anni fa, l’intenzione è quella di eliminare ripescaggi e riammissioni ma per farlo dobbiamo attendere che il calcio vada verso la riforma. Quando questo avverrà saremo i primi a dire stop ai ripescaggi. Quest’anno mi auguro che non ci siano tante episodi del genere, la situazione dovrebbe essere sotto controllo, senza eccessive sofferenze dei club”.
In conclusione un commento anche sulla stagione dei bianchi alla luce del risultato storico ottenuto.
“Hanno centrato i playoff ottenendo risultati notevoli. Olbia è nella sua dinamica certamente un modello positivo e credo che ci siano possibilità di sviluppo notevoli, perché dietro c’è un’isola, c’è voglia di crescere e voglia di lavorare in questa direzione. Credo anche ci sia la volontà di Sindaco e città, il progetto di un nuovo stadio in via di sviluppo e la possibilità di collegamento con strutture sanitarie avanzatissime”.
(Ricordiamo la visita del presidente alle strutture del Mater Olbia lo scorso novembre, nda).
Roberta Marongiu
