Dopo Lanusei-Ladispoli 2-1 scoppia l’ira dei laziali.
Il Ladispoli tuona dopo la gara persa in modo rocambolesco a Lanusei. Come si legge nel sito ufficiale del club laziale, la società denuncia minacce rivolte ai propri tesserati da parte di “persone riconducibili alla società Lanusei e presenti sul terreno di gioco, disturbando ed innervosendo la squadra durante il riscaldamento, probabilmente cercando di vendicare il fine partita dell’andata dove volarono parole pesanti e qualche spintone, tutto poi chiarito a fine match”.
L’invettiva è pesante. “Dalle parole di questi pseudo dirigenti si è passati ai fatti – si legge su ladispolicalcio.it – con il pullman della squadra preso a calci all’uscita dell’impianto di gioco da parte di un nutrito gruppo di tifosi locali, senza che la società di casa intervenisse, mettendo a rischio l’incolumità dei tesserati rossoblu”.
Nel mirino anche le forze dell’ordine. “Un atto vigliacco, quest’ultimo, che sembra premeditato visto come è iniziata la giornata, comunque l’aggressione non sarebbe avvenuta se non ci fosse stata la totale mancanza delle forze dell’ordine, che pochi minuti dopo il triplice fischio sono andate via senza aspettare l’uscita della squadra”.
Sul match, perso nel finale per 2-1 dopo l’iniziale vantaggio, il Ladispoli parla di match influenzato “da una terna inadeguata e psicologicamente influenzata ha vanificato lo sforzo dei ragazzi di Cotroneo. Dalle immagini si evince senza ombra di dubbio che il primo gol del Lanusei è viziato da un evidente fuorigioco di posizione, così come è evidente che il fallo sul rigore concesso sempre al Lanusei è nettamente fuori area, ma la giornata disastrosa della terna si è conclusa annullando il gol regolarissimo all’ultimo minuto, che è costato un altro punto pesante”.
“Fino ad oggi – continua il presidente, Umberto Paris – abbiamo sempre evitato di parlare ma oggi dico basta, è tutto il campionato che continuiamo ad avere un metro di giudizio diverso rispetto alle nostre avversarie e questo è inammissibile per una società come la nostra che fa enormi sacrifici per cercare di stare in piedi. Se non ci vogliono in Serie D basta dirlo, noi possiamo tranquillamente farne a meno, se dovessero capitare situazioni simili porterò via la squadra dal campo rischiando multe e squalifiche, ma il rispetto viene prima di tutto e deve essere da tutte le parti, si fa sempre un gran parlare giustamente della tutela agli arbitri, ma a noi chi ci tutela dalla totale incompetenza ed inadeguatezza di una terna arbitrale come quella vista a Lanusei? Il rispetto che noi portiamo a tutti lo pretendiamo anche nei nostri confronti”, la chiosa del presidente Paris.