Ai microfoni dell’Informatore Sportivo, sui canali di Radiolina, è intervenuto l’imprenditore e proprietario di In-Lire Romi Fuke per parlare del suo interesse sull’acquisizione dell’Olbia Calcio e i passaggi necessari per far sì che si arrivi alla fumata bianca per il passaggio di consegne. Di seguito le sue dichiarazioni
Tifoso o prossimo proprietario dell’Olbia
“Come mi definisco? Al momento sono solo un semplice tifoso, sebbene sia restrittivo perché ho un’interesse concreto nell’acquisizione dell’Olbia Calcio che sto portando avanti da tre settimane con passione ed entusiasmo. Molti tifosi mi hanno contattato in privato e supportato moralmente su questa operazione. Al momento questa trattativa non si può definire conclusa, per quello che dicevo prima che mi definisco un tifoso privilegiato. Sono all’esterno dell’organizzazione societaria. Come tutti sanno abbiamo provveduto, una volta manifestato l’interesse nell’acquisizione del club, a versare un acconto. Chi ha manifestato prima di me l’interesse nei confronti dell’Olbia, in questa fase si è tirata indietro, creando dei problemi. In questo senso, versando l’acconto, ho voluto fare un gesto che reputo essere corretto nei confronti di una società che ha necessità di interlocutori seri. Stiamo andando nell’operazione di audit, si è chiuso il bilancio 2023/24 e il 18 (dicembre ndr), è stata fatta la ricapitalizzazione da parte del socio di maggioranza e la società si è impegnata a chiudere molto rapidamente, speriamo entro la fine dell’anno perché i termini legali scadono il 31 dicembre, nella presentazione dei dati ufficiali relativi al 2025. Abbiamo chiesto i dati perché è importante per me, da imprenditore, conoscere l’esatto importo della posizione del debito residuo. Una volta che il socio di maggioranza ha ricapitalizzato, utilizzando un proprio finanziamento, non sono entrati in cassa dei nuovi soldi. Però in qualche modo il patrimonio netto è ritornato a essere positivo. Quindi vogliamo capire con il bilancio 2025 qual è la dimensione debitrice per pianificare l’acquisizione, anche perché è chiaro che ulteriori debiti ci sono stati e alcune posizioni si sono aggravate nel corso dell’ultima stagione. Anche perché l’acquisizione avverrà con un finanziamento che dovrà chiudere i debiti sportivi, nei confronti dei calciatori, dell’organizzazione e dei fornitori legati all’attività sportiva. L’intenzione c’è, è seria. Speriamo si concretizzi nel più breve tempo possibile. So che la squadra è in affanno, perché è comprensibilissimo che in questo momento ci sia una difficoltà operativa, vediamo se in qualche modo riusciamo a sopperire a questo”.
Sui dialoghi con la squadra e mister Favarin
“Ho avuto modo di parlare con allenatore e capitano, non parlo con lo spogliatoio perché non essendo ancora facente parte dell’organizzazione e della gestione non voglio inquinare le relazioni che oggi esistono con il resto dell’organico e dello staff. So che in questi momenti di crisi, ogni parola in più o detta in maniera sbagliata, può generare difficoltà. Ho avuto modo di parlare con Favarin e Ragatzu da tifoso privilegiato, cercando di dare loro forza. Con loro non ho parlato di quello che potrebbe essere la futura gestione, su quel tema mi interfaccio con i miei interlocutori: Guido Surace e i consulenti di Swiss Pro. Al momento è ancora un intervento esterno fino a quando non ci sarà un passaggio che mi auguro avvenga entro la fine dell’anno”.
Riferimenti
“In questo momento è fondamentale parlare con le persone giuste. Devo dire che Olbia, e questo l’ho vissuto sulla mia pelle, attrae tantissimo interesse e quindi un certo numero di persone che all’Olbia non vogliono bene. C’è molta polemica e disfattismo, spesso questa situazione crea e genera delle negatività che l’Olbia e gli olbiesi non si meritano. Serve qualcuno che li rappresenti anche nei valori ed è fondamentale che anche sotto questo aspetto la situazione si acquieti. Lato mio, è chiaro che prima di dar corso all’operazione, dovrò ricevere l’ok da parte della Figc, perché ci vuole un confronto serio con le istituzioni. E una volta che avremo l’accordo definitivo, ci affacceremo con l’amministrazione comunale, che è un asset fondamentale anche perché il campo è dato in concessione dal comune, quindi ritengo importante avere anche il loro benestare”.
Tempistiche
“Quanto tempo serve per arrivare all’accordo con Swiss Pro e quindi il passaggio di proprietà? Tempo non ne abbiamo più tantissimo, ci sono dei vincoli legati agli obblighi che ha la società, a livello di liberatorie, per il pagamento degli stipendi al 31/12 che devono essere dichiarate entro la fine di gennaio. Questo chiaramente farà la differenza nei punti di penalizzazione che potrà ricevere la squadra. Il mio intento, in questo senso, è di provare a limitare i danni, quindi di arrivare pronti tra fine 2025 e inizio anno nuovo. Bisognerà trovare l’accordo velocemente, compatibilmente con il momento anche perché bisognerà vedere se la Figc sarà disposta a riceverci considerato il periodo natalizio una volta che troveremo il pre-accordo con Guido Surace e la Swiss Pro. L’obiettivo è quello di arrivare a meta molto rapidamente. Perché serve dare serenità alla squadra e incominciare a ragionari in un’ottica di rinforzi, perché siamo sottodimensionati da un punto di vista sportivo. Abbiamo pochi cambi e tanti giovani e tutti in questo senso stanno dando il 100%”.
Sull’instanza di fallimento
“Deve essere discussa a febbraio e nel momento in cui la situazione sarà definita, considerato che dobbiamo sistemare le posizioni dei dipendenti verrà incluso anche questo aspetto. Chiaro che non faccio un quadro sul singolo, ma a livello generale. La società ha la necessità di pagare gli stipendi e appianare gli arretrati, anche per dare serenità a un ambiente che ha necessità di essere valorizzato. Questa parte, andrà definita con l’interlocutore e dovrà essere chiusa molto rapidamente. Anche perché rappresenta, se non ricordo male, uno dei debiti più lunghi e una posizione che potrebbe portare maggior punti di penalizzazione alla società. Quindi è una posizione che deve essere definita”.
Sul circuito In-Lire
“All’interno dello sport, nel circuito In-Lire, abbiamo un verticale che gestisce l’aspetto sportivo. Abbiamo, tra partner e clienti, 25 società sportive. Noi diamo una serie di soluzioni che servono a valorizzare tutto l’ambito del marketing sportivo, supportiamo le aziende nel trovare sponsor e ottimizzare i loro flussi di cassa. Da questo punto di vista siamo in grado e sappiamo come supportare le società che hanno necessità di aumentare i flussi di cassa. Come vogliamo fare l’operazione Olbia? Vorremmo acquisire il ramo aziendale sportivo, al fine di separare quello che è il nuovo, il corrente, quindi garantire anche alla società sportiva dei flussi di cassa costanti legati all’aumento delle sponsorizzazioni e i versamenti che i soci faranno per sostenere l’attività. Questa gestione positiva andrà a supportare quelle che sono le posizioni dell’attuale Olbia Calcio che al suo interno ha una serie di criticità e situazioni debitorie non propriamente legate all’attività sportiva”.
Futuro
“Tra due mesi presidente dell’Olbia? Difficile rispondere, ci vorrebbe una risposta scaramantica. Io ci credo in questa operazione e penso di dimostrarlo chiaramente. Io mi ci vedo già nel ruolo di presidente, però è chiaro che non voglio bruciare i tempi perché ci sono delle variabili da tenere in considerazione. Non per ultimo l’approvazione da parte della Figc. Poi abbiamo anche la necessità di comprendere la posizione ultima della situazione debitoria. Un conto è dire che ci sono residui 1 milione di euro, un conto è dire che ce ne sono altri 5. Questa situazione può cambiare dal giorno alla notte, dalla dimensione della criticità. Siamo sicuri che anche con la ricapitalizzazione di Swiss Pro, che ringrazio perché il gesto l’ha fatto, ed è un segnale concreto nel voler porre rimedio a una gestione che magari non è stata completamente corretta dal punto di vista societario e sportivo. Però è una dimostrazione che simboleggia quanto tengano alla società nonostante gli errori. Non mi sento di colpevolizzare troppo le persone, perché sono persone e aziende che hanno perso tanti soldi e il fatto che ci rinuncino è segno di grande responsabilità”.














