Tre squadre senior su tre ai playoff, ma anche una società in salute a livello economico e con nuove idee per il futuro. La Dinamo Sassari si prepara alla nuova stagione sportiva con l’ottimismo nato in quella appena conclusa. Un periodo di transizione di cui ha parlato tra le pagine de La Nuova Sardegna l’amministratore delegato del club Francesco Sardara. Di seguito un estratto dell’intervista.
Sulla stagione appena conclusa
“È stato un anno estremamente positivo. Siamo tornati tra le migliori quattro in Italia, consolidiamo il fatto di essere una realtà che raccoglie ogni anno il frutto del suo lavoro e per il dodicesimo anno di fila siamo in Europa. Per come era cominciata la stagione siamo stati bravi a passare dal fondo alla vetta senza stravolgimenti ma cambiando un solo tassello. I risultati sono stati ottimi dalla femminile alla Lab, fino anche alla Junior Lab. Con numeri mai visti prima: abbiamo innalzato il bacino di utenza da 10 a 35 milioni di visualizzazioni su tutti i social”.
Sui rimpianti e sulla Bcl
“L’unico vero rimpianto è per la finale di Supercoppa. Nonostante un precampionato segnato dagli infortuni, con Robinson che non era il Gerald al quale siamo abituati, Dowe non ambientato e fuori ruolo, e Gentile autore di una partita clamorosa ma uscito a 16′ dalla fine, possiamo dire senza rubare niente che abbiamo fatto sudare Bologna fino alla fine. Europa? Il nostro obiettivo è sempre quello di fare qualcosa di più. Stiamo lavorando con Bcl per arrivare a un format che permetta di non uscire se perdi le prime quattro partite. Se poi peschi un girone tosto con Malaga… nei sorteggi la fortuna non ci ha assistito, ma puntiamo comunque a fare sempre meglio, anche in Champions League”.
Sulla Dinamo che verrÃ
“Non cambierà radicalmente, aggiungiamo pedine come Cappelletti, confermiamo la maggior parte del gruppo da Bendzius a Kruslin, ma sul campo perdiamo due pezzi come Chessa e Devecchi. Sarà una squadra che ha ancora tanto da dimostrare e aggiungeremo le pedine giuste. Nella nostra testa c’è l’idea di non cambiare eccessivamente, e di costruire una Dinamo ancora una volta estremamente competitiva”.
La Redazione














