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Football Americano, i Crusaders Cagliari sfiorano il colpaccio contro i Bengals

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Nella quarta uscita stagionale del Campionato Italiano a nove giocatori CIF9 Fidaf di Football Americano, i Crusaders Cagliari partono male ma poi rischiano di raggiungere i primi della classe Bengals Brescia.

Forse la svolta è arrivata in una sconfitta ristretta. C’è solo un touchdown di differenza tra gli stellari Bengals, imbattuti da tre anni nei tempi regolamentari, e la rivelazione Crusaders che con un rush finale ricco di pathos e generosità rischia di recuperare il notevole distacco accumulato nel corso dei primi tre intertempi. Le speranze di acchiappare i play off, a due gare dal termine, accrescono. Sarà necessario però sconfiggere prima gli Hammers e poi quei Rams che a Monte Claro avevano primeggiato a vele spiegate nell’unico neo della fase regolare.

Nel bel mezzo della rimonta, il presidente Emanuele Garzia ci credeva: “Il punteggio finale lascia l’amaro in bocca – rimarca – perché sono trascorsi tanti secondi di non gioco, sapientemente gestiti dagli avversari, che se sfruttati con azioni, ci avrebbero probabilmente proiettato verso i tempi supplementari”. Episodi che non intaccano le ottime sensazioni ricevute: “la gara lascia molte sensazioni positive – continua Garzia – soprattutto quando i ragazzi hanno tirato fuori l’orgoglio e la testa, riuscendo a riprendersi dal pesante gap iniziale. Cominciare le gare col piglio giusto e fare punti da subito, sarebbe la soluzione ideale per scacciare le brutte sorprese. Stiamo crescendo tantissimo e prepariamo le prossime sfide per rientrare tra le dodici squadre che accederanno alla seconda fase”.

Il dirigente crociato chiude con una precisa lamentela: “Quando giochiamo oltre Tirreno siamo costretti ad una levataccia e ad un viaggio interminabile, ma evitiamo di lamentarci. Ho appurato ormai che qualunque avversaria venga a giocare qui da noi, si duole per la pesantezza della trasferta come se arrivare in Sardegna sia un proiettarsi verso indefinite e remotissime dimensioni. Preciso che siamo italiani e come tutti i nostri connazionali abbiamo il sacrosanto diritto di giocare a football americano. La mia non vuol essere una frecciatina diretta a qualcuno in particolare; semplicemente non abbiamo mai sentito la necessità di mascherarci dietro false scuse o pretesti per giustificare gli esiti di prestazioni sottotono. Anche perché fuori casa abbiamo vinto tante volte nella nostra lunga storia. Gradirei che d’ora in poi nessuno tirasse in ballo il lungo viaggio nei commenti sui loro rendimenti in campo”.

Applausi a scena aperta li riservano dal quartier generale delle Cliniche Odontoiatriche Dental Più di Nuoro, Sassari e Sanluri. È soprattutto in queste circostanze che lo sponsor va fiero dei suoi investimenti, evidentemente meditati con oculatezza.

 CAMPIONATO ITALIANO FOOTBALL A 9 2023 FIDAF

GIRONE C

WEEK 9

CAGLIARI – C.S Monte Claro – Via Cadello N°9 – 30/04/2023 – Ore 12:00

CRUSADERS CAGLIARI  36

BENGALS BRESCIA          42

 

Td Matteo Gaggiotti pass Giacomo Tinti + 1 pt addizionale n.9 (Ben), Td Ronny Barbolla run + 1 pt addizionale del n. 9 (Ben); Td Gaggiotti pass Tinti; Td Riccardo Grespan pass Tinti + 2 pt addizionali n. 28 (Ben); Td Michele Meloni run + 2 pt addizionali Max Mandas pass Michele Meloni (Cru);

Td n. 34 pass Tinti + 1 pt addizionale del n. 9 (Ben); Td Roberto Agnesa pass M.Meloni + 2 pt addizionali Matia Pisu pass M.Meloni (Cru); Td n. 17 pass Tinti + 1 pt addizionale del n. 9 (Ben); Td Michele Meloni run + 2 pt addizionali (Cru); Td Matia Pisu pass M. Meloni + 2 pt addizionali Mattia Billardello pass M.Meloni; Td Francesco Giuliano fumble (Cru).

MICHELE MELONI ORCHESTRA UN ATTACCO IN CRESCITA

QUANDO SI ASSESTA, LA DIFESA È IMPENATRABILE

C’è una gran voglia di sovvertire le attese che danno per largamente vincenti i leader incontrastati del girone. Questo perché i padroni di casa sentono nella testa e nelle gambe dei richiami speciali frutto di una cura maniacale dei dettagli che è andata a diffondersi con sempre più vigore nelle ultime settimane.

Tutti i reparti recepiscono all’unisono la necessità di fare qualcosa di eclatante e il campo, alla lunga, gli darà in parte ragione.

Le prime avvisaglie di una domenica che potrebbe segnare il raggiungimento di un nuovo livello di mentalità sono fornite dal sempre decantato regista Michele Meloni chiamato nella sua veste a sorprendere sempre di più. La sua vivace intraprendenza fa sì che l’ovale venga custodito per quasi quaranta iarde eludendo gli intralci di sei avversari. Dalla posizione acquisita cerca di diversificarne la distribuzione ma sia Mattia Billardello, sia Siro Lauchlan Meloni non riescono a completare l’opera anche a causa dell’ottima marcatura subita.

In difesa la linea locale è affiatata e decisa a concedere il minimo indispensabile, ma deve ogni tanto pagare dazio con palesi irregolarità, prontamente sanzionate dallo staff arbitrale e dispensatrici di abbondanti metraggi alle tigri che in questi primi test di ambientamento prediligono i passaggi corti. I vari Giuseppe Carta, Giuseppe D’Angelo, Andrea Antonino e Stefano Murgia sanno dove andare a parare per frenare le offensive. Fino a quando Matteo Gaggiotti, spuntando dalle retrovie con uno scatto fulmineo, non letto prontamente dal custode della zona, riceve dal qb Giacomo Tinti l’ovale che sblocca il risultato, ottimizzato con un calcio del numero 9.

Quasi automatici i minuti di sbandamento crociati che si palesano anche con l’intercetto del lombardo Alberto Canetta che riporta i suoi nel cuore della metacampo crociata. In questi frangenti emerge la fisicità di Ronny Barbolla che per evitare i continui tormenti scatenati soprattutto da Antonino, riesce con tanta rabbia in corpo a trascinare se e la palla verso la seconda meta quotidiana. Col calcio aggiuntivo si va sul 14-0.

È durante il secondo quarto che si rivedono i ricevitori in azione, tra i quali Roberto Agnesa, Mike Scano e soprattutto il veterano di lusso Matia Pisu che non lesina sospensioni dal manto erboso degne del suo nomignolo “Air”. Purtroppo continuano a fioccare le penalità che consentono rapidi avanzamenti ospiti, difficilmente dissipati. E infatti giunge il tris con un altro td pass, questa volta firmato dall’asse Tinti-Gaggiotti.

È il periodo peggiore per la franchigia campidanese visibilmente provata per il pesante passivo subito in così poco tempo. Si continuano a vedere comunque iniziative consolanti come quelle difensive di Luca Pacinotti e Federico Dessì.

Ma la ficcante azione bengalese comporta la quarta capitolazione: Riccardo Grespan, seppur strattonato da Carta, si libera dalla morsa e va a realizzare. Questa volta i punti supplettivi sono due, vergati dal n. 28. (28 – 0).

Prima della sosta negli spogliatoi si registra una prima concreta reazione locale con la solita preponderante iniziativa personale di qb Michele, steso a pochi metri dalla end zone. È sempre lui in una delle offensive successive a decentrarsi sul lato destro e a eludere la vigilanza. Godibile anche la trasformazione con un suo passaggio teso e preciso verso lo smarcato Massimiliano Mandas.

La pausa porta sicuramente bene ai crociati, ma non subito perché nei primi minuti si assiste alla quinta segnatura lombarda con il n. 34, incredibilmente solitario e ben ispirato da qb Tinti.

I Cru rispondono con una bella iniziativa di Agnesa: dopo lo scatto in orizzontale riceve prontamente da Meloni e si dirige verso la sua prima storica esecuzione. Matia Pisu, accartocciatosi in tuffo dopo il suggerimento di Michele Meloni, ottimizza con altri due punti.

I perdenti, ringalluzziti, costruiscono il momento migliore della loro performance. Siro Lauchlan Meloni e Roberto Agnesa si fanno in quattro per seminare scompiglio nell’area bresciana.

Con l’inizio dell’ultimo quarto gli ospiti però vanno di nuovo a segno: Tinti produce un lancio a lunga gittata, raccolto perfettamente dal n. 17 che senza ostacoli realizza. Subito dopo arriva un altro punto supplettivo.

Agnesa suona nuovamente la carica prima che super Michele qb commetta uno dei suoi rari errori concedendo un secondo intercetto. Vendicato subito dopo da un analogo sovvertimento grazie all’ottimo gesto di William Badas.

Si può attaccare con maggiore verve: Siro Lauchlan riceve con plastica evoluzione il “campanile” di Michele. Poi lo stesso qb fa tutto da solo proiettandosi a pochi metri dalla segnatura. Perfezionata poco dopo infilandosi tra polpacci e stinchi avversari.

Anche la difesa si galvanizza, costringendo i felini al loro primo punt della gara. In avanti si vede uno smistamento di ovale su zone diversificate dove si mettono in luce Siro Lauchlan e Scano. Poi quando riceve Pisu è festa grande perché la sua montagna di muscoli gli permette di raccogliere l’assist di Meloni e realizzare contraccambiando gli spintoni del suo immediato rivale. Spettacolare anche la finalizzazione con Billardello che segue la scia di Meloni spostato tutto a destra e sovrapponendosi riceve al momento giusto per accorciare ulteriormente le distanze.

Anche la difesa si concede un lussuoso capriccio di gloria negli ultimi istanti di gioco. Francesco Giuliano copre il fumble e realizza con un tuffo perentorio grazie anche alla complicità di un sempre più consapevole Pacinotti che tiene a bada gli attoniti avversari. Fallita la trasformazione non c’è però più tempo per meditare il riaggancio.

LE DISAMINE DI TOBIN E PALMAS

“La prima cosa da dire è che la squadra ha fatto un enorme passo avanti”. Comprensibile la soddisfazione dell’head coach Tim Tobin che vede ulteriori frutti dal suo instancabile lavoro. “La constatazione che la gara non sarebbe stata a senso unico, ma si poteva addirittura vincere contro una delle migliori squadre del campionato – continua l’americano – è avvenuta nella seconda metà gara. Il primo tempo, infatti, non è stato buono, forse a causa di certe decisioni arbitrali. Alcune chiamate ci hanno tolto lo slancio e hanno aiutato i Bengals. È frustrante subire penalità e non vederle comminate anche all’avversario. Come già accaduto in passato le chiamate del secondo arbitro sono state migliori”. Il floridian analizza altre peculiarità: “Sono rimasto impressionato dal nostro blocco dei passaggi, dal gioco del QB e dai ricevitori. Ma dobbiamo essere in grado di far correre la palla. La difesa è migliorata, ma abbiamo avuto qualche cedimento, come la copertura a uomo del qb, o la concessione di grandi giocate, financo gli errori nei passaggi. Ho assistito ad una partita divertente che ricorderò per il resto della mia vita, dove i nostri giovani giocatori sono cresciuti. Non è stata una vittoria sul tabellone, ma dovrebbe essere una grande vittoria per la squadra e per il suo futuro, se resteremo umili e affamati di apprendimento”.

Sulla stessa onda del suo capo allenatore anche l’offensive coordinator Aldo Palmas: “Nonostante la sconfitta – esordisce – sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto in campo. I Bengals hanno subito quattro td, spropositati per una squadra candidata al titolo e che non ne prendeva così tanti da oltre un anno. Il loro attacco, seppur fortissimo, e con molte frecce a disposizione, ha avuto diverse battute d’arresto. Nell’ultimo quarto siamo stati perfetti e per un po’ abbiamo anche pensato di poter guadagnare gli overtime”. Il tecnico cagliaritano non lesina complimenti: “Bravissimi tutti i ricevitori, ognuno con caratteristiche diverse, si fanno trovare pronti quando serve. Ottimo Michele Meloni che sta diventando il leader di questo attacco. Partita di sacrificio per i runningback che contro una difesa così ordinata non hanno trovato troppo spazio per le corse, pur costringendo le tigri a una grande sorveglianza. Ma soprattutto sono stati degli ottimi bloccatori che hanno permesso di sviluppare il gioco aereo. Come qualcuno ha detto nel dopo gara, siamo usciti dal campo sconfitti, ma non perdenti”.

ROBERTO AGNESA E I SUOI ELOGI SINCERI AL COLLETTIVO

Se Roberto Agnesa, da due stagioni a questa parte, è entrato a far parte del magico mondo crusaderiano lo deve al suo amico, ma addirittura “quasi fratello” Giacomo Usai nei confronti del quale nutre una stima incalcolabile: “Ci conosciamo da quando siamo piccoli – dice il ricevitore – è lui che mi sprona giorno dopo giorno, mi ricorda quante capacità ho e di quante cose grandissime posso fare. Mi ha introdotto in questo sport fantastico facendomi conoscere una seconda ed eccezionale famiglia. Non lo ringrazierò mai abbastanza per questo”.

Parliamo del tuo touchdown?

Posso dire che è stata un’emozione incredibile e soprattutto indimenticabile. Non ho realizzato subito quello che ero riuscito a fare, anche perché dopo la ricezione mi trovavo ad un passo dalla linea, ma placcato da due uomini. D’istinto mi sono lanciato, riuscendo finalmente a sbloccarmi.

Gioia massima..

Sono contentissimo del contributo che ho dato alla squadra; ogni giorno mi dimostra quanto conti su di me, sulle mie mani e sulle mie gambe. Contro i Gorillas avevo realizzato il mio primo TD ma fu annullato per un fallo. Mi ripromisi che da quel giorno ne avrei fatto sempre di più e domenica ho confermato di avere tutte le carte in regola per continuare con queste prestazioni fantastiche.

Meglio per tutti

Ho fatto una promessa ai compagni: “ragazzi appena mi sblocco vi prometto che non mi fermerò più “. E speriamo di poterla mantenere per tutto il campionato e ovviamente anche per i prossimi.

E’ stata una vittoria nella sconfitta..

La squadra ha fatto un’ottima prestazione fisica e mentale, anche se nei primi quarti eravamo sottotono. Ci siamo imposti di darci una svegliata, per noi stessi, per i coach e soprattutto per il pubblico che è venuto a sostenerci. Per un pelo non siamo riusciti a completare l’impresa che inizialmente pareva impensabile.

Ma i Bengals sono i Bengals

È stata una bellissima partita, con tanti colpi, collisioni, lacrime, dolori e abbracci. Sono stati bravissimi, si vede che hanno una disciplina completamente diversa dalla nostra e soprattutto erano più ordinati in tutto. Ma ciò sicuramente è dato anche dall’esperienza che hanno in più rispetto a noi; alla fine dei conti siamo una squadra che ha tanti rookie. Ma questi rookie, me compreso, in ogni singolo allenamento danno il meglio, soffrono e gioiscono insieme. Sono sicuro che appena tutti prenderanno coscienza delle proprie capacità, tutte e ripeto tutte le squadre ci temeranno. Ci metterei la mano sul fuoco.

Cosa è successo a fine gara?

Eravamo felicissimi di quello appena fatto. Nonostante la sconfitta. Abbiamo dimostrato chi sono i Crusaders e che l’inciampo in casa contro i Rams è stato solo un incidente di percorso, segnato da inesperienza e poca concentrazione. Ma da quel giorno ci siamo ripromessi che non avremmo mai più ricevuto un’umiliazione del genere. Stiamo diventando una bella squadra tosta e con tanta voglia di vincere.

Vi guarderanno con occhi diversi d’ora in poi..

Sicuramente. La squadra favorita per la vittoria del campionato ha da noi subito tanti punti rispetto alla norma. Neanche loro se lo aspettavano, sono arrivati convinti di distruggerci e per pochissimo non siamo riusciti a portare a casa il pareggio e poi chi lo sa, magari anche la vittoria.

Che dire della famiglia Crusaders?

Mai prima d’ora avevo incontrato un gruppo così bello. Eppure in passato ho sempre fatto parte di squadre in altre discipline. Posso dire tranquillamente di aver trovato una nuova famiglia. Voglio a tutti bene dal primo all’ultimo, da quello che c’è più tempo a quello che c’è di meno. Siamo una squadra molto unita e ci aiutiamo davanti a tutte le difficoltà, anche quelle della vita di tutti i giorni.

E’ una bella cosa..

Sono sicuro che se un giorno avessi un problema loro si farebbero sempre in quattro per me. Anche il coach Tim Tobin lo ribadisce molto spesso. Lui ha allenato molte squadre, forti, belle, brutte. Ma ha anche detto che una squadra come la nostra non l’aveva mai vista in tutta la sua vita; lui ci ama.

Cosa ricordi dei primi passi col football?

Sono arrivato in punta di piedi, non riuscivo a fare una ricezione, né una traccia pulita e tante altre cose. Col duro lavoro, tanto sudore gettato e infinita determinazione sono riuscito a prendermi il mio posto nell’attacco dei Crusaders. Ora tutti contano su di me. Tutti si fidano di me. Tutti sanno quello che so fare e la squadra ha bisogno di me come io ho bisogno di tutti loro.

Tutto merito del grande feeling

La fratellanza che c’è tra NOI un giorno ci porterà a fare cose che non avete mai visto e porteremo in alto il nome Crusaders. Ne sono più che sicuro. Tempo al tempo.

Concludendo?

Ringrazio tutti i miei compagni perché dopo il mio primo td sono venuti tutti ad abbracciarmi, a farmi i complimenti, a spronarmi per farne altri. E poi un ringraziamento speciale va ai coach Tim e Aldo per i loro costanti consigli che mi aiutano a crescere sempre di più. E se un giorno arriverò ad essere un ottimo ricevitore sarà tutto merito loro.

La Redazione | Fonte Comunicato Stampa

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