Storie, ricordi, aneddoti e pensieri, tra presente e futuro. In vista del match di San Siro tra Inter e Cagliari, valido per il trentaduesimo turno della Serie A 2023-2024, ritorna la nostra rubrica “Quel Giorno io C’ero”, lo spazio dedicato ai giocatori che nel corso della loro carriera sono passati anche in Sardegna, sponda rossoblù, o che sono rimasti tutt’oggi nel cuore dei tifosi di fede cagliaritana, senza però perdere di vista la stretta attualità calcistica. Ai nostri microfoni questa settimana è intervenuto Valerio Fiori, che ha vestito la maglia del Cagliari per tre anni (dal 1993 al 1996). Con l’ex estremo difensore rossoblù abbiamo ripercorso la sua esperienza con il Cagliari, tra cui alcuni precedenti storici contro l’Inter (su tutti il 2-1 per i sardi nell’annata 1994-95 e la sfida in Coppa UEFA nel 1993-94), ma abbiamo anche analizzato il momento attuale dei sardi sotto la guida di Claudio Ranieri nel campionato di Serie A.
Valerio Fiori, cominciamo quest’intervista con un momento amarcord della sua carriera. Era il 21 maggio 1995, trentaduesima giornata di campionato. A San Siro, il Cagliari riuscì a vincere in rimonta per 2-1 contro l’Inter. Che ricordi ha di quella gara?
“Eravamo davvero un bel Cagliari e in panchina avevamo Tabárez che ho sempre considerato, e considero tuttora, un grande allenatore e una grande persona. Per il resto, ho pochi ricordi di quella gara se non le emozioni che ci lasciò quella rimonta. A livello di precedenti contro l’Inter, ricordo la semifinale di Coppa UEFA della stagione 1993-1994. Fino all’ultima parte dell’ultimo anno in rossoblù, a parte qualche volta in cui sono stato fuori per infortunio, il titolare in porta ero quasi sempre io tant’è vero che la maggior parte delle partite dei primi due anni a Cagliari le ho giocate io. Della città e della gente di Cagliari ho ricordi meravigliosi. A Cagliari, nel 1996, sono nati anche i miei due figli gemelli. Da questo punto di vista, quindi, Cagliari è stato uno dei posti più belli in cui ho vissuto. Anche a livello professionale, l’esperienza di Cagliari è stata una delle più belle della mia carriera, soprattutto nei primi due anni, su questo non ho dubbi. Al terzo anno, invece, le cose sono andate meno bene non solo per me, ma in generale per la squadra. Per quanto riguarda la città, i tifosi e la squadra ho dei ricordi meravigliosi e indelebili”.
Passiamo all’attualità. Il Cagliari di Claudio Ranieri è reduce da un successo importante contro l’Atalanta. Come giudica la stagione dei rossoblù fino a questo momento?
“Il Cagliari ha avuto delle difficoltà però adesso è in ripresa. La classifica, da questo punto di vista, è abbastanza tranquilla. Non mancano molte partite alla fine del campionato e anche se la differenza di punti tra il Cagliari e il terzultimo posto è di soli 4 punti (occupato attualmente dal Frosinone di Eusebio Di Francesco n.d.r.) credo che i rossoblù abbiano tutte le carte in regola per salvarsi”.
Domenica sera il Cagliari sarà chiamato ad un impegno molto difficile sulla carta contro la capolista Inter. Che gara si aspetta?
“L’Inter è una macchina da guerra e l’ha dimostrato in tutte le partite che ha giocato quest’anno. Non è certo quella la partita per il Cagliari in cui sperare di fare punti però non è detto che non accada. L’Inter è una grandissima squadra e in campionato sta facendo veramente grandi cose, per il Cagliari sarà durissima ma è giusto sperare sempre e metterci lo spirito visto contro l’Atalanta”.
Tra le fila del Cagliari, uno dei giocatori che sicuramente ha avuto una crescita importante in questa annata è Simone Scuffet. Dall’alto della sua esperienza da portiere, qual è la sua opinione sull’apporto dell’estremo difensore friulano alla causa cagliaritana?
“La carriera di Scuffet, in generale, è iniziata con grandi aspettative poi ha un po’ rallentato nel suo percorso. Scuffet è comunque un ottimo portiere e quest’anno a Cagliari sta facendo bene. Sicuramente sta dando il suo contributo e continuerà a darlo fino alla fine”.
Nella corsa salvezza, c’è tanto equilibrio a sei giornate dalla fine del campionato, con 7 squadre racchiuse in appena 5 punti. Come vede la lotta per non retrocedere e come giudica la situazione del Cagliari?
“Le ultime partite sono sempre quelle più complicate. Io credo però che il Cagliari, come rosa e dal punto di vista emotivo, in questo momento sia strutturato. Dopo l’Inter, affronterà la Juventus alla Domus. In casa il Cagliari riuscirà sicuramente ad esprimersi meglio. La Juventus, ultimamente, non sta offrendo grandi prestazioni però può fare risultato. Il Cagliari non ha un calendario facile perché ha parecchie partite difficili e quindi sarà dura ma non lo sarà soltanto per i rossoblù, ma anche per le dirette concorrenti per la salvezza. Penso che il vantaggio che ha in questo momento la squadra di Ranieri alla fine possa fare la differenza”.
Italia, Cina e Spagna sono state le sue tappe post carriera. Com’è stato il passaggio da giocatore ad allenatore e quali sono i suoi progetti per il futuro?
“Il passaggio da giocatore ad allenatore è stato sicuramente positivo, soprattutto perché si continua a lavorare sul campo e in un ruolo diverso. La differenza tra essere calciatore ed allenatore è molta, sono ruoli totalmente diversi e quindi bisogna subito entrare in una nuova dimensione. I miei progetti per il futuro sono quelli di tornare ad allenare. Magari ci sarà la possibilità un domani di tornare a Cagliari, perché no. Ho fatto il vice allenatore in Spagna e in realtà anche in Cina, ricoprendo il doppio ruolo di allenatore in seconda e preparatore dei portieri. Il mio ruolo principale, però, è quello di preparatore dei portieri. In questo momento sono fermo. L’ultima esperienza è stata al Genoa con Shevchenko ma non andò benissimo. Da allora sono ancora in attesa di firmare un nuovo contratto con un altro club”.
Fabio Loi
