Il presidente del Comitato Regionale FIGC LND Sardegna, Gianni Cadoni, ha parlato ai nostri microfoni a margine della conferenza di presentazione della World Cup 2024 di Beach Soccer svoltasi presso la sala conferenze del “Lo Quarter” ad Alghero. Di seguito le sue dichiarazioni.
Presidente Cadoni, quello tra Alghero e Beach Soccer si può considerare un binomio a tutti gli effetti.
“Ormai sì. Siamo qui da cinque anni, con un intermezzo cagliaritano, però siamo tornati qui volutamente perché Alghero è una città che ci accoglie, che ci attende, che ci ospita, è una città che ha una forza organizzativa incredibile e di primo piano. Noi qui stiamo benissimo e poi, dal punto di vista sportivo, ha anche portato bene perché per due volte la Nazionale Italiana si è laureata campione d’Europa per ben due volte dopo 13-14 anni che non lo era. Questo è il terzo anno in cui torniamo ad Alghero, non c’è due senza tre e quindi tocchiamo ferro (ironizza n.d.r.), cosa che hanno fatto i rappresentanti della Nazionale Italiana. A parte gli scherzi, speriamo che sia un successo e sono convinto che lo sarà perché la città di Alghero attende questo sia come amministrazione comunale sia come comunità di cittadini e di sportivi. Di solito non riuscivamo mai a contenere tutte le richieste per via della capienza dello stadio ma questo che stiamo ottenendo è un successo anche per le formazioni che vengono qui a giocare e che possono cimentarsi in uno spettacolo così meraviglioso”.
Il Cagliari Beach Soccer è un esempio virtuoso a livello nazionale sia al maschile sia al femminile, una vera e propria eccellenza.
“Questa nostra proposta è datata 2017 e quando porti eventi di questo genere l’attenzione cresce così come l’interesse e la voglia di fare, sia negli eventi internazionali che in quelli ordinari. Il Cagliari Beach Soccer ha sposato questa idea, è cresciuta pian piano siano a laurearsi quest’anno campione d’Italia, per cui quello del Beach Soccer è un movimento in crescita sul quale il Comitato Regionale punterà forte. Il prossimo anno partirà il terzo campionato regionale, lo faremo sicuramente in grande stile rispetto a quanto fatto fino ad oggi perché abbiamo tante richieste di località regionali che ci chiedono di poter ospitare una tappa e di poter partecipare con le loro formazioni. Mi riferisco a Bosa, a San Teodoro, a Castelsardo, a Pula, ad Arbus, sono tantissime. E io sono convinto che sarà il modo per far rotolare il pallone non solo d’inverno nei nostri campionati ma farlo rotolare anche d’estate nella spiaggia”.
Nello scorso fine settimana è iniziato il girone G di Serie D e a breve partirà anche l’Eccellenza. Qual è lo stato attuale del calcio in Sardegna?
“Durante l’ultima assemblea, c’è stata la presenza del presidente della LND Giancarlo Abete, che ringrazio ancora oggi per la sua presenza in terra sarda. Lo stato del calcio in Sardegna? Le designazioni e il momento elettivo dell’assemblea hanno dimostrato come le società abbiano avuto fiducia nei confronti del Comitato Regionale. Lo stato del calcio sardo è buono, il movimento è in crescita dal punto di vista numerico e penso anche sotto il profilo tecnico e ciò viene dimostrato anche dalla presenza dei tifosi nei nostri campi di calcio, anche in periferia e nelle categorie più basse. Per cui è un movimento che va sempre meglio, formato da 500 società e 2.500 squadre, un migliaio di arbitri, circa 5.000 allenatori e 7.800 dirigenti. Insomma un esercito incredibile che, unitamente alla presenza dei tifosi che seguono questo movimento, ha un impatto incredibile sul territorio regionale”.
In Serie D avete accolto l’Olbia che è scesa dal professionismo, portando a cinque le squadre sarde nel girone G. In Eccellenza invece quest’anno si assisterà ad un vero e proprio campionato stellare. Qual è la sua analisi dal punto di vista tecnico?
“Due anni fa il nostro campionato di Eccellenza si è classificato al terzo posto in Italia come qualità. Oggi penso che sia cresciuto ancora di più, è formato da formazioni che hanno fatto la storia del calcio sardo, mi riferisco per esempio alla Nuorese che è stata promossa dalla Promozione, ma c’è anche il Calangianus, l’Iglesias, il Tempio, l’Alghero che è tornato e che in passato ha fatto anche la C. Negli ultimi anni ha avuto delle difficoltà ma adesso è ripartito alla grande e reciterà a mio avviso un ruolo molto importante in questo campionato. Per cui abbiamo un campionato di Eccellenza apicale e meraviglioso, il punto più alto dei nostri campionati. E il punto più basso a cui teniamo tantissimo è la Terza Categoria, che è il campionato di tutti. La base solida del nostro calcio ha però come culmine l’Eccellenza”.
Francesco Aresu