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Ferrini Cagliari, Pinna: “Per noi obiettivo salvezza. La Torres? Può andare in B”

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Sebastiano Pinna, allenatore della Ferrini Cagliari, ex mediano del Cagliari e della Torres, si appresta a guidare per il settimo anno consecutivo i biancorossoblù nel campionato di Eccellenza. Dopo i buoni risultati ottenuti negli ultimi tre anni, due terzi posti e il quinto posto dell’anno scorso con due semifinali play-off disputate, i cagliaritani sono attesi a una mini impresa quest’anno per salvaguardare la categoria. All’alba della nuova stagione il mister cagliaritano è intervenuto ai nostri microfoni per raccontarci le sue sensazioni in vista di un campionato entusiasmante che metterà di fronte ai suoi ragazzi una tra le sfide più ardue degli ultimi anni.

Mister Sebastiano Pinna, manca poco più di una settimana all’inizio del campionato. Come ha visto la squadra durante la preparazione e che clima si respira?

“Per noi sicuramente è cambiato il mondo. Siamo la società con il budget più basso della categoria, siamo sempre riusciti attraverso l’utilizzo dei giovani ad ammortizzare le spese e anche quest’anno il nostro programma continuerà ad essere questo. Per noi sarebbe impossibile costruire una squadra di giganti. Stiamo lavorando bene ma onestamente siamo corti di organico e questo genera preoccupazione. Questo rappresenta per noi un anno zero. Siamo consapevoli di affrontare un campionato con valori completamente diversi rispetto al passato però dobbiamo affrontare la situazione e dobbiamo farci trovare pronti”.

Un’Eccellenza dall’alto tasso tecnico e ricco di squadre dal grande blasone. Che campionato si aspetta e chi secondo lei sono le favorite per la vittoria finale?

“Monastir, Budoni, Tempio e Ossese sono sicuramente le quattro squadre che per investimenti competeranno per salire in Serie D. Oltre queste poi vanno citate piazze storiche come Alghero, Nuorese, Villasimius, le retrocesse dalla D, Iglesias e Carbonia, entrambe attrezzate per fare un campionato da protagoniste, il Calangianus, insomma un bel lotto da dove uscirà sicuramente una sorpresa. Noi, come altre cinque o sei squadre lotteremo per salvarci ma è oggettivo che faremo un campionato a parte, perché gli altri hanno un valore assoluto incredibile. Sarà una Serie D mascherata”.

Guardando invece alla sua squadra quali sono le ambizioni e gli obiettivi della Ferrini?

“Per noi l’obiettivo è quello di salvare la categoria, sarebbe come vincere il campionato, lo dico sempre. In una condizione come la nostra dobbiamo essere obiettivi, la nostra forza è sempre derivata dalle idee che negli anni grazie all’utilizzo di fuori quota e al rispetto di un fair play finanziario mai violato ci hanno permesso di colmare il divario. Ma quest’anno con l’abolizione degli Under e squadre con un potere economico nettamente superiore al nostro sarà difficile riuscire a competere alla pari. Dobbiamo essere bravi a coniugare gli obiettivi e le criticità, se riusciremmo in questo, in un anno così complicato potremmo sentirci davvero soddisfatti”.

A proposito di questa grande novità, ovvero l’abolizione degli Under da schierare obbligatoriamente entrata in vigore. Quest’anno le chiedo un suo parere su come influirà sulla crescita dei giovani questo cambiamento?

“La regola dell’Under devi toglierla dappertutto, perché se la togli dall’Eccellenza e la lasci in Promozione e in Prima Categoria è una scelta priva di significato. É un atto discriminatorio. Noi che siamo portatori di una programmazione fatta sul merito diciamo che se si è giovani si gioca, indipendentemente dalla regola, questa deve essere la programmazione di ogni società per il bene dei giovani e del movimento. Gli effetti negativi noi li stiamo toccando già oggi, perché c’è sempre più spazio per i giocatori grandi e in quanto tali, richiedono cifre più o meno importanti ed è così che aumentano i costi. Noi abbiamo deciso di non essere schiavi di questo sistema e procederemo verso la nostra direzione”.

Lei da calciatore ha vestito la maglia del Cagliari. Come ha visto Pavoletti e compagni in queste prime tre sfide di campionato, secondo lei Nicola è l’uomo giusto per condurli alla salvezza?

“A me personalmente piace molto l’idea del Cagliari e di Nicola quest’anno, è una squadra che ha un identità precisa. Sabato contro il Lecce è mancato un pò di cinismo e cattiveria in più, ma il percorso secondo me è giusto. Rimane il fatto che sostituire un allenatore come Ranieri non è semplice per nessuno. Nicola si è presentato in punta di piedi, raccogliendo un eredità importantissima. Le scelte di organico fin qui fatte sono positive, gli acquisti sono ben mirati, quindi credo ci siano tutti i presupposti per coniugare la salvezza ad un idea di calcio propositivo, diktat del nuovo tecnico”.

Infine, tra le varie maglie indossate in carriera c’è anche quella della Torres. Come vede i rossoblù nella corsa alla Serie B?

“Mi piace pensare che quest’anno la Torres possa emulare il percorso compiuto dal Cesena, che lo ha visto prima arrivare seconda fallendo i play-off e dopo raggiungere la promozione. Ha mantenuto un ottimo ossatura, l’allenatore è bravo, la piazza ha grande entusiasmo, quindi ci sono tutti i presupposti per vedere sbarcare la Torres in Serie B per la prima volta nella sua storia. L’augurio da parte mia è quello che possa riuscirci perché avere una squadra in Serie B sarebbe una crescita e una risorsa per l’intera Isola”.

Giuseppe Meloni

TAG:  Eccellenza
 
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