Una stagione giocata sempre ad alto livello, una promozione guadagnata sul campo e una nuova avventura alle porte. L’FC Alghero è pronto a ripartire con nuove ambizioni in Prima Categoria. Abbiamo parlato con il tecnico dei giallorossi Peppone Salaris dei progetti e degli obiettivi per la nuova annata che si avvicina.
Mister Salaris, partiamo dall’ultima stagione: 73 punti su 78 disponibili, più di cento gol fatti e soltanto diciotto subiti. Unica sconfitta in stagione contro gli unici veri rivali del Bottidda con i quali avete dato vita ad un duello di vertice molto interessante, alla fine però vinto da voi. Che stagione è stata secondo lei?
“Il bilancio è sicuramente positivo, è stata una stagione vincente supportata da grandi numeri. Abbiamo avuto dietro una squadra che ci ha tenuto testa fino alla fine impedendoci così di vincere in maniera eclatante, perché ad esempio la terza in classifica, il Cuglieri, è rimasta lontana venti punti. Di conseguenza i complimenti per il Bottidda sono d’obbligo. Dispiace che un campionato che si gioca facendo sacrifici come li abbiamo fatti noi poi significhi praticamente non vincere, essendo costretti a sperare in un ripescaggio, ma il calcio è anche questo. Il fatto di aver vinto, cosa mai scontata e facile, per noi deve essere motivo di soddisfazione”.
Ora arriva il salto in Prima categoria. L’obiettivo sarà già quello di vincere?
“Non conosco la prima categoria come non conoscevo la seconda (ride, ndr), quindi devo essere obiettivo in queste analisi. Onestamente penso che il calcio sia sempre uguale, sia che si parli di prima categoria o Serie A. Indiscutibilmente cambiano i valori, però si tratta sempre di calcio in fondo. Sicuramente vogliamo essere protagonisti anche in questo campionato. Stiamo cercando di mettere a segno interventi mirati con il nostro direttore sportivo sul mercato. L’obiettivo è quello di mantenere la stessa ossatura dello scorso anno, non a caso abbiamo confermato quindici ragazzi per cercare di solidificare questo gruppo”.
Quali potrebbero essere le difficoltà di questa categoria?
“Non penso di riscontrare grosse differenze o difficoltà, a parte una crescita dal punto di vista organizzativo delle squadre. Io penso di avere giocatori a livello qualitativo che magari avrebbero avuto meno difficoltà in prima che in seconda, visto che in quest’ultima si affrontano squadre tatticamente più disorganizzate dove si punta invece sulla corsa, la determinazione e la grinta. Salendo di categoria ci sarà un miglioramento da parte delle squadre, un organico con più qualità come il nostro dello scorso anno penso si possa trovare più a suo agio a livello di espressione calcistica”.
Facciamo il punto sul mercato. Oltre l’arrivo dell’attaccante Pilo dal Sennori, quali saranno le scelte sia in entrata che in uscita?
“Intanto ci tenevo a ringraziare i ragazzi che l’anno scorso ci hanno dato una mano a raggiungere l’obiettivo promozione che sono andati via: Lobrano, Finca, Ottavio Cariga, Bellinzis, ragazzi con cui per vari motivi, sia tecnici che per alcuni anagrafici, si è preferito prendere diverse strade. Nel preparare la nuova squadra stiamo andando a coprire l’asse centrale della rosa: portiere, difensore centrale, centrocampista e attaccante. Ci saranno presumibilmente cinque o sei inserimenti precisi, che avranno il compito di farci fare quel salto di qualità per essere competitivi anche in Prima.
Pilo è un ragazzo che conoscevo già, sono andato personalmente a vederlo giocare. È un profilo giovane, ha fatto i suoi goal, conosce la categoria quindi siamo soddisfatti. Davanti non dimentichiamoci che abbiamo Cherchi, Serra, Nemore e lo stesso Carlo Pintus confermati dopo la grande stagione passata. Probabilmente davanti prenderemo qualcos’altro perché ci manca un esterno. A centrocampo abbiamo preso Emanuele Fois, in porta siamo ai dettagli con un portiere di esperienza come Walter Frau. Infine Manca è quel difensore centrale sul quale la società sta lavorando ma penso che ormai siamo vicini alla chiusura. C’è da tenere conto che quest’anno dovremmo fronteggiare il vincolo del fuori quota, quindi dovremmo avere in rosa un giovane del 2005, del 2006 o del 2007 di livello da far giocare. Anche in questo senso dunque ci stiamo muovendo per farci trovare pronti”.
Concentriamoci proprio sui giovani. State costruendo un settore giovanile ampio e sempre più in crescita, penso alle ragazze vittoriose a Verona e i vostri Allievi anche loro trionfanti nel campionato regionale: quanto è importante per voi investire sui giovani oggi anche in vista futura?
“Penso che il lavoro sul settore giovanile sia quello che manca nel calcio in generale. Abbiamo tanti giovani, però non si fanno giocare, mi riferisco anche ai livelli più alti. Un giovane magari gioca in Eccellenza o in Serie D a diciotto anni, ma comunque in altri Paesi i ragazzi di quell’età disputano partite di Champions League. Se un giocatore è bravo a sedici, diciassette anni, deve giocare queste categorie. Il settore giovanile è importante perché, qualora riuscissimo a progredire in categorie superiori, ci garantirebbe la possibilità di contare ogni anno su profili giovani da far crescere. L’esordio di un giovane in queste categorie riserva delle ricadute importanti anche sulla società, è un investimento sul quale è importante puntare. Affinché questo accada è fondamentale investire sui tecnici del settore giovanile. Devono essere allenatori capaci di formare i ragazzi perché quando si arriva in prima squadra non c’è la possibilità di seguire da quel punto di vista il giovane, deve essere già maturo calcisticamente. Per questo è indispensabile che si faccia un buon lavoro a ritroso tra i 10 e i 15 anni attraverso un percorso formativo di spessore. Noi fortunatamente possiamo contare su tecnici capaci come Merella, personalità che è importante avere sempre dalla propria parte”.
Questione strutture: dove giocherà l’Fc Alghero la prossima stagione? Avete avuto modo di interloquire con la nuova giunta comunale sul tema?
“Ogni giorno ci confrontiamo su questo aspetto con il direttore. Questa problematica c’è ed è qualcosa di tangibile. Anche Olmedo per ora rimane un punto interrogativo, non c’è una sede dove sappiamo di poter andare, di conseguenza anche stabilire giorni e orari di allenamento diventa complesso. Qualcosa si sta muovendo però purtroppo ad oggi noi ancora non abbiamo niente di concreto e questo è un peccato perché comunque siamo una società di Alghero con un suo seguito, dalla prima squadra fino al settore femminile e quello giovanile. Non avere un campo dove poter fare attività e programmare la stagione rappresenta per noi un problema non da poco. Olmedo è da ringraziare ma rimaniamo sempre ospiti. La domenica un algherese che vorrebbe andare a vedere la sua squadra cittadina giocare dovrebbe avere la possibilità di farlo senza essere costretto a spostarsi in altre città. Tutto questo è qualcosa di veramente spiacevole. Spero che le istituzioni e la società trovino al più presto una soluzione perché gioverebbe a noi e tutti coloro i quali ci seguono”.
Giuseppe Meloni