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Andrea Alessandrini, patron dell'Fc Alghero | Foto Fc Alghero

Fc Alghero, Alessandrini: “Grande annata, ora guardiamo al futuro step by step”

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Un’avventura sportiva nata quasi per gioco, all’interno di una realtà economica di eccellenza per tutto il Nord Sardegna. Per sua stessa ammissione, il patron di Nobento Andrea Alessandrini non conosceva neanche le regole del calcio a 11, data la sua formazione sportiva – da buon romagnolo – vissuta nel mondo dei motori. Ma quando qualcuno gli ha lanciato la proposta di fondare una nuova società di calcio nella città di Alghero, piazza storica del football sardo da anni alla ricerca del rilancio, non ci ha pensato due volte. Vulcanico, appassionato, Alessandrini ha fondato la Fc Alghero, squadra che alla sua prima stagione di vita ha subito centrato il traguardo della Seconda categoria, stravincendo il girone F della Terza con numeri da big: 23 vittorie, 1 pareggio e zero sconfitte. Ancora: 102 gol fatti, 13 soltanto subiti e 8 punti di vantaggio sulla seconda classificata, lo Sporting Uri. Cifre che, unite all’ambizione del nuovo progetto giallorosso, concorrono a rilanciare la passione e il livello del calcio algherese insieme all’avventura dei “cugini” dell’Alghero Calcio, saliti in Promozione dalla Prima categoria.

Presidente Alessandrini, ci racconti le emozioni dell’annata appena trascorsa e chiusa con la vittoria del campionato. 

“Non parlerò sicuramente di aspetti tecnici perché non sono un esperto di calcio (ride, ndr). All’inizio della stagione, questo sport di squadra non mi apparteneva: ho sempre avuto, nella mia Romagna, la passione per gli sport individuali, in particolare quelli motoristici. A 50 anni ho compreso cos’è il calcio: ho capito fin dalla prima partita, con la prima vittoria, le emozioni che questo sport ti dà, l’aver vissuto lo spogliatoio e tutto ciò che ne deriva. Dal pre al postpartita, fino al risultato. Indubbiamente ci sono state tutta una serie di emozioni che poi si sono trasformate a lungo andare in una specie di continuum: siamo rimasti imbattuti fino alla fine e il fatto di essere riusciti a segnare la bellezza di 102 gol è motivo di grande soddisfazione”.

Un progetto ambizioso, quello del Fc Alghero, che però avete voluto far partire dal basso. 

“L’Fc Alghero è sicuramente una realtà unica. La squadra è stata molto coesa in tutto il campionato e sempre proiettata in avanti. Nel corso della stagione abbiamo effettuato circa 120 allenamenti, ai quali ha preso parte il 98% dei nostri ragazzi. Sono numeri non banali, sebbene si parli di un campionato come la Terza categoria. Per quanto riguarda il progetto, anziché prendere una scorciatoia acquisendo qualche titolo vacante, abbiamo deciso di partire dal basso scalando la classifica, puntando a un’esperienza non traumatica e nel contempo riuscendo a maturare. Abbiamo seguito le dieci regole del nostro codice etico, che ci eravamo prefissati a inizio stagione e soprattutto non abbiamo mai avuto degli obblighi a livello di obiettivi: credo siano stati tra i parametri fondamentali per la nostra crescita. La vittoria del campionato ci ricompensa per gli sforzi fatti in questa stagione”.

Nobento e Fc Alghero: avete creato una famiglia ricca di valori sportivi e non solo.  

“Il progetto sportivo è stato affrontato da parte nostra come un esperimento sociale. Abbiamo voluto toccare con mano se l’attaccamento alla maglia e al progetto Nobento potessero essere ripetuti nel fine settimana. Numeri alla mano, il 40 per cento della rosa lavora in Nobento, così come il 100 per cento della dirigenza del club. È stato un modo per re-incontrarsi coltivando un’altra passione, che si chiama Fc Alghero. È un esperimento ben riuscito, dato che abbiamo trasferito la coesione aziendale sul campo da calcio, ottenendo ottimi risultati. Ringrazio anche per questo il sindaco di Olmedo per averci ospitato. Nonostante fossimo lontani dalla nostra bellissima Alghero, le famiglie dei collaboratori di Nobento hanno continuato a seguirci, facendo il tifo per i colori dell’azienda e della squadra”.

Ha parlato di Alghero, il legame con la città è espresso anche in un dettaglio particolare della vostra maglia da gara.

“Esatto, nel numero di maglia di ogni nostro giocatore sono riportati i colori della cupola policromatica della chiesa di San Michele, patrono della città di Alghero. Volevamo fare qualcosa di brillante e di artistico, senza cadere nella solita monocromia che si vede spesso nelle divise da calcio”.

In chiusura, quali sono gli obiettivi della Fc Alghero per la prossima stagione?

“Continueremo ad andare step by step, senza fare il passo più lungo della gamba. Affronteremo la Seconda categoria con lo stesso mix di impegno e determinazione avuto nella stagione appena conclusa, ma uno dei nostri obiettivi per l’anno prossimo è quello di far crescere ulteriormente il progetto. Abbiamo in programma di creare tre formazioni giovanili, che si aggiungeranno alla prima squadra: ci sarà una squadra femminile, poi i Giovanissimi e la Juniores. Pensiamo possa essere un modo per far avvicinare i giovani al mondo del lavoro e far sì che possano imparare dalle persone con maggiore esperienza ad affrontare nella maniera giusta il gioco della vita, del lavoro e del calcio”.

Francesco Aresu

TAG:  Fc Alghero
 
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