Risale al 2017 l’ultima vittoria casalinga del Cagliari contro l’Hellas Verona con la rete partita segnata da Paolo Faragò. il 31ene ha appeso gli scarpini al chiodo da oltre un anno e si è raccontato a Domus Rossoblù, il magazine del Cagliari Calcio distribuito nelle partite casalinghe; vi riportiamo alcune delle sue dichiarazioni.
Il Cagliari attuale
“Vengono da prestazioni positive contro Milan e Genoa che, però, non hanno portato ai tre punti. Organizzato, coraggioso, con un’identità ben chiara, una squadra molto compatta, difficile da affrontare. A parte Empoli e Bologna, qualsiasi squadra che ha affrontato il Cagliari ha fatto fatica. Anche il Verona dovrà fare attenzione. Se vorrei stare in questo Cagliari? Sì, perché no? Con un’anca a posto sì (ride)”.
La vittoria con il Verona del 2017
“Venivamo da un periodo negativo. Avevamo perso diversi scontri diretti in casa ed eravamo reduci dal ko col Torino. Quella vittoria, arrivata nei minuti finali, ci diede una grande spinta. Ricordi con il Cagliari? Il gol alla Spal al rientro dall’infortunio all’anca. È stato il mio ultimo gol in Serie A con il Cagliari in campionato. Ma da quell’infortunio non mi sono più ripreso”.
La scelta del ritiro
“Sono decisioni che non prendi tu, ma che prende il tuo corpo. Diventa una scelta obbligata. Per quattro anni ho giocato prendendo farmaci tutti i giorni, con molti dolori e problemi. Non potevo più nemmeno passeggiare, non potevo fare niente. Non era vita. Cosa mi manca del calcio? Lo spogliatoio. Far parte di un gruppo di persone che poi col tempo diventano amici. E poi ovviamente l’adrenalina della partita. Ho deciso di costruire qui in Sardegna il mio futuro e questa decisione è arrivata sicuramente per il rapporto che ho avuto con il Cagliari e con la Sardegna in generale”.
La Redazione
