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Paolo Faragò | Foto Alessandro Sanna

Ex Cagliari | Paolo Faragò si ritira dal calcio giocato

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L’ex centrocampista del Cagliari, Paolo Faragò, come anticipato da gianlucadimarzio.com, ha deciso di dire addio al calcio giocato a soli 30 anni dopo che, lo scorso 22 gennaio, ha risolto il proprio contratto con il Como, che l’aveva ingaggiato il 27 agosto 2022 a titolo definitivo dopo l’esperienza in prestito con la maglia del Lecce. L’ex centrocampista degli isolani ha annunciato poi la fine della sua carriera attraverso il proprio profilo Instagram.

La decisione

L’ex prodotto del settore giovanile del Novara, che con il Cagliari ha totalizzato – considerando tutte le competizioni – 106 presenze, 5 gol e 10 assist, ha deciso di smettere per i problemi all’anca, già più volte operata e a causa della quale è stato costretto a mettere una protesi. Non potendo più reggere i ritmi serrati del calcio professionistico, il giocatore originario di Catanzaro ha preferito fermarsi. Ora Faragò si occuperà della sua cantina “Tenute Faragò”, rimanendo a vivere a Cagliari con sua moglie Irene e il suo cane. Queste le parole usate dell’ex numero 24 rossoblù: “E ora, cosa mi resta?
Forse è questo il senso di vuoto più grande, l’idea di accantonare in un attimo ciò che mi ha fatto compagnia ogni giorno per 30 anni.
Realizzare che non sentirò più l’abbraccio dei miei compagni, l’urlo di uno stadio pieno, il rumore dei tacchetti nel tunnel prima di entrare in campo, la rabbia per una sconfitta immeritata e la gioia per una vittoria all’ultimo secondo. Questa è stata la mia linfa, mi ha nutrito e mi ha fatto affrontare periodi esaltanti e momenti bui, mi ha fatto combattere con infortuni e problemi fisici, mi ha dato sempre la certezza che una strada alternativa si potesse percorrere. Negli ultimi 4 anni, poco alla volta, il mio avversario non aveva più una maglia diversa, ma era diventato il mio corpo. Ho fatto di tutto per combatterlo, ma niente, ha vinto lui. Decine di visite, infiltrazioni, interventi chirurgici, ma purtroppo mi ha costretto a desistere.
Avrei voluto giocare un po’ di più, a 30 anni mi sarei aspettato di essere nel pieno della mia carriera, è vero, ma come faccio ad essere triste se penso a quanta meraviglia ho vissuto in questi anni? Grazie a chi ho incontrato in questo viaggio, a chi mi ha accompagnato per un giorno o per tanti anni.
Non so se sia stata l’esperienza più bella della mia vita, ma so di aver realizzato il sogno di quel bambino che non desiderava altro se non tirare calci ad un pallone. È questo ció che mi resta. Ora mi aspetta una nuova sfida, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione, ma in un nuovo campo, consapevole che finalmente mi sarà concesso zappare tutte le volte che vorrò“.

 

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La Redazione

 

 
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