Vincenzo Esposito ha presentato la gara che chiuderà il 2018 della Dinamo Sassari.
L’incontro con la Leonessa Brescia sarà molto importante in ottica Final Eight, con entrambe le compagini a quota 10 punti in classifica. Il coach ha così commentato in conferenza stampa: “È come se avessimo affrontato una settimana di coppa, quindi direi che è un ritmo standard quello che abbiamo tenuto. Affrontiamo una squadra che è partita un po’ a stento che affronta una dura coppa come l’Eurocup: ricercano un’identità ben precisa con qualche assenza importante come quella di Vitali, ma sarà comunque una partita difficilissima. Ci arriviamo soddisfatti per la vittoria con Pesaro, sapendo che in queste ultime tre gare del girone d’andata dovremo fare il massimo per vincerle tutte. A breve termine, con i giocatori a disposizione, sarà però importante anche la prestazione. Brescia alterna tantissimo le sue difese, ma ci siamo preparati anche a questa situazione: è una squadra che anche con i piccoli crea problemi a rimbalzo, dovremo stare attenti. Sicuramente ci arriviamo con meno stress dopo il successo con Pesaro, ma lavorare con lo stress a volte ti aiuta: dobbiamo concentrarci solo con la gara con la Leonessa, non dobbiamo fare conti in questo momento. Andiamo avanti per la nostra strada, il nostro obiettivo è quello di crescere: i conti si fanno alla fine, il nostro presente è prepararci alla gara di Brescia”.
“Ci siamo sempre presentati con la faccia giusta alle gare- spiega El Diablo- non siamo mai crollati. Abbiamo sempre il piglio giusto anche in allenamento, quindi diventa difficile lavorare sullo specifico su un qualcosa che non ha funzionato. Quello che a volte è mancato è la gestione della gara in alcuni frangenti, ma l’atteggiamento all’inizio è sempre stato quello giusto. Brescia ha esterni atletici e di talento, dobbiamo cercare di evitare che questi possono determinare un ritmo a loro congeniale in campo aperto. Dovremo essere bravi nel recupero e nella transizione difensiva, con Pesaro lo abbiamo fatto bene. Sono comunque situazioni che prepariamo sempre, il basket moderno ci insegna che molte azioni si determinano in transizione. Stiamo crescendo tutti in questa squadra, non amo parlare delle individualità, ma devo ammettere che Smith sta crescendo e Gentile sta trovando un ruolo specifico: piano piano stiamo creando un’identità di squadra. Sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo, non esiste una squadra perfetta dopo tre mesi. Ripeto, i conti si fanno alla fine”.