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Esposito: “Al Cagliari avevamo un attacco da fare invidia. E su Riva…”

Mauro Esposito, ex giocatore del Cagliari
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L’ex attaccante del Cagliari, Mauro Esposito, ha parlato in occasione della quinta tappa del Panini Tour svoltasi a Pescara. Di seguito vi proponiamo alcuni estratti delle sue dichiarazioni.

Sulla promozione in A con il Cagliari

“È stato un anno fantastico e in quella stagione non ce n’era davvero per nessuno. Un attacco con me, Zola, Suazo e Langella ce lo invidiavano tutti e ce lo invidiano tutt’ora. Noi eravamo consapevoli del fatto che, quando scendevamo in campo la domenica, avevamo la possibilità di farne di più degli altri. Per noi quell’anno è stata una cavalcata incredibile che poi ci ha portato alla promozione in Serie A”.

Sull’annata con il Cagliari in A

“Quella è stata la stagione più bella per me. Venivo da tre anni in B con il Cagliari in cui ho giocato bene e con continuità. Approcciarmi alla Serie A con quella mentalità è stato un grande vantaggio per me. La prima giornata contro il Bologna, gara in cui feci gol e vincemmo 1-0, ha dato poi il via libera a un’annata che per me è stata eccezionale”.

Su Riva e la prima chiamata in Nazionale

“In occasione della mia prima convocazione in Nazionale mi chiamò proprio Gigi Riva. Quella domenica venni espulso contro il Brescia e tra l’altro fu l’unica espulsione della mia carriera. A fine partita, salii in macchina per tornare a casa e in quel momento c’era mia moglie con me. Mi arrivò una chiamata da un numero sconosciuto e io risposi. Lui mi disse ‘ciao Mauro, sono Gigi Riva’. Passai subito il telefono a mia moglie e le dissi ‘guarda chi è, qua mi stanno pure prendendo in giro’. Mia moglie parla con Riva, mi dice ‘guarda che è veramente Gigi Riva’ e mi ripassò il telefono. Io allora mi scusai con lui perché ero stato appena espulso ed ero amareggiato. Era proprio lui che mi comunicò che il giorno dopo, di mattina, saremmo partiti per Coverciano per la convocazione in Nazionale. A distanza di tanti anni mi vengono i brividi solo a raccontarlo”.

Sulla figura di Riva

“Io il campione in campo non me lo ricordo se non per i video che ho potuto verdere. Io, però, ho conosciuto una grandissima persona che nel mondo del calcio è difficilissimo trovare. Per due anni ho viaggiato con lui da Cagliari per andare a Coverciano e mi ha dato tanti consigli. Io in quella Nazionale non ero nessuno ma con il tempo, viaggiando insieme, standoci insieme spesso, ho capito la persona genuina che lui era”.

Su Zola

“Quando si è campioni lo si è anche in campo e lui era uno di questi. Se oggi chiamo Gianfranco mi risponde dopo un secondo. Nel momento in cui lui entrava nello spogliatoio ci emozionavamo tutti. Quando si diceva che lui sarebbe venuto a giocare nel Cagliari noi siamo rimasti tutti a bocca aperta perché non ci sembrava vero. Il giorno in cui lui si presentò ci colpì la sua umanità. Nei due anni che abbiamo trascorso insieme, oltre alle soddisfazioni ottenute sul campo, si può dire che si è venuta a creare anche una bella amicizia”.

La Redazione

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