L’Esperia Olimpia Cagliari si prepara alla nuova stagione, la prima nella nuova Serie B interregionale, raggiunta dopo la nuova promozione centrata ai playoff nell’ultimo anno. La formazione granata, che anche nella prossima annata calcherà il parquet di Via Pessagno, ha iniziato il proprio percorso verso la nuova stagione l’ultima settimana di agosto. Diverse le conferme nel gruppo guidato da coach Federico Manca, da Villani a Picciau passando per Sanna, Floridia e Cabriolu, e di livello le aggiunte di giocatori come Potì e Spizzichini e del croato Ivan Kurac (qui per conoscerli meglio). Abbiamo parlato con coach Manca della stagione che verrà. Le sue parole
Sulle sensazioni di questo inizio di stagione
“Le sensazioni sono sicuramente positive, com’è normale che sia perché siamo all’inizio e in questi momenti c’è tanto entusiasmo. Ci sono state però anche delle indicazioni importanti, i tre nuovi acquisti si sono calati subito nella nostra realtà e si stanno inserendo. Oltre ai primi segnali positivi ho avuto anche qualche indicazione di rilievo per il futuro”.
Sui nuovi arrivi
“Prima di tutto colgo l’occasione per ringraziare i ragazzi che non fanno più parte del roster, perché se si è arrivati a un risultato così importante lo si è costruito negli anni. Abbiamo fatto la scelta di aggiungere solo tre giocatori, di non allargare tanto la rosa, di prendere pochi giocatori ma con le caratteristiche per noi giuste. Siamo andati a scegliere giocatori che hanno esperienza in categorie superiori, che tatticamente e atleticamente si possono sposare con la nostra squadra, aggiungendo un po’ di fisicità e pericolosità dall’arco dei tre punti. Abbiamo aggiornato il roster con tasselli che probabilmente ci mancavano”.
Su chi è rimasto
“Io mi aspetto tanto da loro. Abbiamo avuto massima fiducia, proprio per questo abbiamo deciso di intervenire in un certo modo prendendo elementi funzionali. La fiducia in chi è rimasto è massima. Siamo convinti che con l’alzarsi del livello anche loro possono continuare ad adeguarsi alla pallacanestro che verrà giocata. Alcuni di loro non sono più ragazzini ma ragazzi di 23/24 anni che devono ancora concludere un percorso di esperienza. Per far sì che accada il trascorso in questi campionati è il minimo che si possa fare. Devono ancora aggiungere qualcosa al loro bagaglio e siamo fermamente convinti possano adeguarsi alla categoria, anche i nuovi compagni sono rimasti affascinati e contenti da quelli presenti perché li hanno trascinati sin dall’inizio degli allenamenti conoscendo già la metodologia che è portata avanti con grande impegno e intensità. Siamo sicuri possano continuare a migliorare”.
Sull’idea di pallacanestro
“La traccia sarà sempre la stessa. Non possiamo trasformarci, noi abbiamo un’identità precisa e abbiamo cercato di aggiungere qualcosa ma sempre all’interno della nostra identità. Ad esempio, Spizzichini che è un 2.03 con tanta esperienza non è un centro di ruolo, ma cercavamo un lungo come lui che potesse correre il campo, attaccare fronte a canestro, con un buon raggio di tiro e sfruttare tutte le nostre situazioni di mismatch che continueremo a sfruttare con i piccoli in post basso. Potì e Kucan sono giocatori che vanno in contropiede, che possono andare in post basso e che possono essere sfruttati anche in altri ruoli. Sono giocatori versatili ma questo, così come aggiungendo qualcosa di codificato in più, non cambierà il nostro dna che è stata la nostra forza”.
Sull’esordio con Palestrina e sul girone F
“Palestrina oltre che essere uno dei campi più difficili da sempre in cui giocare, era già una squadra estremamente competitiva nella scorsa annata. Ha aggiunto un lungo che viene dalla B Nazionale e dei ragazzi stranieri di formazione italiana provenienti da Valmontone. Hanno dato profondità alla panchina, un po’ di freschezza e di atletismo e quindi è una squadra ancora più forte e sarà una gara difficilissima. Diciamo che le squadre che sono salite erano già competitive, si sono rinforzate però con un mercato soprattutto interno perché ovviamente il mercato che può offrire il Lazio è vasto. Risalta agli occhi di tutti Fiumicino, che ha comprato il titolo e sulla carta ha costruito una squadra fuori categoria, con una panchina profondissima. La Virtus Roma sarà grande protagonista come sempre, mentre le altre squadre aggiunte dovremo scoprirle a poco a poco”.
Sugli obiettivi
“L’obiettivo per noi è puntare sempre in alto, perché abbiamo bisogno, al di là dei risultati, di dare spinta a un progetto più ampio che vede il coinvolgimento di tutta la società, dei nostri ragazzi e della città. L’obiettivo principale deve essere quello di continuare a creare entusiasmo. L’anno scorso siamo partiti a fari spenti, senza conoscere il nostro livello e quelli degli avversari e siamo riusciti a centrare la promozione. Quest’anno vogliamo quindi continuare a guardare in alto, non ci nasconderemo. Abbiamo preso tre giocatori importanti, che si aggiungono a un sistema ben collaudato, ma scopriremo il nostro livello e quello altrui man mano che andremo avanti. Ma, come ho detto ai vostri microfoni l’anno scorso, dobbiamo pensare a noi stessi fiduciosi del lavoro che stiamo svolgendo, con i piedi ben piantati per terra però pronti a sfruttare ogni occasione che si presenterà”.
Matteo Cardia