Le parole di Davide Nicola dopo la sconfitta di misura dell’Empoli contro il Cagliari (QUI la cronaca).
“Certo, del risultato non siamo soddisfatti. Credo che per quello che abbiamo creato i ragazzi non meritavano la sconfitta, sapevamo che avremmo trovato un avversario pronto ad attaccare la profondità per tutta la gara. Probabilmente questa strategia paga, noi per 70 minuti nonostante sentissimo la partita abbiamo cercato di vincere. Ho visto una squadra ben organizzata e consapevole, anche se abbiamo difettato in alcune circostanze davanti alla loro porta. Potevamo portare a casa qualcosa, sarebbe stato il giusto premio. Ma io non cambio, anche vincendo non avremmo mai potuto dire di aver finito la corsa. Ora testa alla prossima partita. Destro titolare? È stata una scelta per le sue caratteristiche, sapevamo che Mina e Dossena giocano sulla punta centrale con fisicità, abbiamo optato per una scelta per dare meno punti di riferimento. Ha fatto bene, ha avuto un paio di occasioni interessanti. Poi sono entrati Niang e Cerri, l’abbiamo costruita strada facendo con due punte che potessero servire più su un attacco centrale. Forse non abbiamo ancora le caratteristiche per verticalizzare come fa il Cagliari. Lotta salvezza? Nessuno molla, secondo me è l’equilibrio che ti porta a fare il tuo percorso. Sarei preoccupato se avessi visto una risposta diversa da parte dei ragazzi. Contraccolpo psicologico? Non temo nulla, ha poco senso. Bisogna essere consapevoli che una media di 2 punti a partita diventa improponibile, ma questa era una partita in cui potevamo portare via dei punti. Rosichiamo proprio per questo, perché l’approccio avuto è stato quello giusto. Se fossimo schiavi degli episodi delle partite, sarebbe impossibile poi continuare questa rimonta. Noi dobbiamo essere sempre preparati al massimo e fare del nostro meglio, mi sarebbe però piaciuto che prendessero quel che meritavano. Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento, per trasformare in gol qualcosa in più rispetto a quello che stiamo costruendo e concretizzando”.
dall’inviato a Empoli Francesco Aresu
