Ai microfoni di Buongiorno 131 è intervenuto Emerson, attuale difensore del Fonni in Prima Categoria e con un passato con le maglie di Olbia e Nuorese, oltre che all’esperienza in Serie A con la maglia del Livorno. Di seguito le sue dichiarazioni
Sull’avvio di stagione
“Sta andando molto bene, il 25 agosto abbiamo iniziato la preparazione e domenica abbiamo fatto l’esodio con vittoria. È un bel gruppo, la maggior parte dei ragazzi sono di Fonni. Insieme a Marco Palmas faccio l’istruttore degli Under 15. Mi trovo molto bene, è una società che vuole crescere. In un paese è sempre molto difficile, ma a Fonni si lavora molto bene”.
In campo a 45 anni
“Non è normale vedere un giocatore di 45 anni campo. Senza presunzione, mi ritengo molto intelligente e saprò quando dovrò farmi da parte. Non gioco solo per passione, ma per trasmettere qualcosa anche ai ragazzi e non solo a livello tecnico, ma anche di possibilità. Sappiamo bene che nel 2025 la testa conta più dei piedi, è difficile in Sardegna creare qualcosa tra i professionisti e molti ragazzi vedono sempre meno possibilità”.
Su Fonni
“Siamo in tanti, c’è un mix di giovani e giocatori grandi. Tanti faranno il trampolino tra juniores e prima squadra e Fonni offre tante possibilità ai ragazzi. Di Fonni mi ha sempre colpito l’unione all’interno del paese, lottano tutti per una causa, non c’è gelosia o invidia. Le persone vogliono il bene del Fonni e così si crea senso di appartenenza, la gente è sempre presente per sostenere il Fonni. Vedere i ragazzi impegnarsi nel calcio e nello sport ci gratifica e ci stimola per cercare di rappresentare al meglio le loro aspettative”.
Su Fabio Pisacane e il Cagliari
“Pisacane è un mio ex compagno di squadra, ha fatto tutto il percorso da allenatore a partire dalla Primavera ma quando giocavamo insieme lo etichettavo come direttore sportivo. Conosceva tutti, dagli allenatori ai giocatori di ogni categoria. Gli dicevo che sarebbe diventato un grande direttore sportivo, ma il fatto che sia diventato allenatore per me non è una sorpresa. Stesso discorso per Davide Nicola: quando giocavamo insieme sapevo già che poteva diventare un allenatore da Serie A. Il Cagliari ha una rosa che può stare nelle posizioni in cui è, sta facendo bene a livello di mentalità e gioco. Contro l’Inter non ha demeritato. Mi dispiace per Belotti: si è inserito subito bene, poteva dare una grossa mano alla squadra. Con la cessione di Piccoli poteva diventare lui l’elemento principale in attacco, ma penso che chi andrà in campo per coprire la sua assenza giocherà anche per lui”.
I gol con Nuorese e in Serie A e il futuro da allenatore
“Mi ricordo il gol con la Nuorese da centrocampo e i gol in Serie A, ho avuto la fortuna di fare tante reti da lontano. Percorso da allenatore? La parola “allenatore” non mi piace, io sono un istruttore. Gli allenatori sono coloro che allenano nel calcio vero, noi dobbiamo trasmettere valori e mentalità ai ragazzi per cercare di far esprimere al meglio le loro potenzialità, e soprattutto farli divertire, con serietà e disciplina. Faccio l’istruttore ormai da tre anni, quest’anno dovevo lavorare con gli Allievi ma, per via dei pochi ragazzi, la società ha trasferito tutti nella categoria Juniores. Io sono andato nei Giovanissimi provinciali con Marco Palmas. L’allenatore, però, è un qualcosa che mi piacerebbe fare. Non so quando accadrà, forse quando capirò che potrò subito cambiare ruolo o che fisicamente non potrò più dare niente in campo”.
Un futuro al Cagliari per il figlio
“Mio figlio desidera quello, è un grande tifoso del Cagliari e andiamo spesso a vedere le partite. Non è un rimpianto quello di non aver mai giocato nel Cagliari, non c’è però mai stata la possibilità di un confronto, ma questo non toglie il mio affetto per la squadra. Sono un tifoso, ho sempre seguito e ho amici che hanno giocato, allenato e lavorano nel club. È la squadra della nostra regione, è giusto che sia così. L’affetto sarà sempre lo stesso”.
Sulla Torres
“Ho giocato nell’Olbia, tifo Cagliari e dunque c’è rivalità ma mi dispiace vedere la Torres in quella situazione di classifica. La squadra rappresenta la Sardegna in Serie C in questo momento, con la perdita di tanti giocatori importanti si sono persi dei punti di riferimento. È un momento di riflessione, speriamo che non duri molto. Pazienza è un allenatore importante, sta cercando di portare la sua mentalità. È normale che con un cambio ci siano tanti interrogativi. Nella rosa ci sono qualità, ma avendo cambiato tanti giocatori ci si poteva aspettare un periodo complicato”.
Sull’Olbia
“A livello di rosa li vedo bene. È un campionato difficile con molte squadre attrezzate per stare in alto in classifica. Spero che ci sia la possibilità, anche per altre squadre sarde, di arrivare nelle zone alte per centrare il salto di categoria: la Sardegna ha bisogno di altri club nei professionisti. Il campionato è però difficile, con la regola dei fuoriquota e con le squadre campane ben attrezzate. Dispiace per la situazione societaria dell’Olbia, quando c’è confusione si lavora senza serenità. Spero che la situazione si sistemi, in modo tale che anche la squadra possa stare più serena e fare un bel campionato”.
Sulla favorita per la vittoria in Eccellenza
“Secondo me l’Eccellenza verrà vinta dal Tempio. Ci sono tante squadra ben attrezzate, ho visto anche la Nuorese e può fare un campionato importante. Bisognerà vedere come tanti giovani reggeranno il peso del campionato. Ovviamente, da cittadino, dico che spero che vinca la Nuorese. Ma credo che il Tempio sia un passo avanti”.
La Redazione














