Ventottesima giornata di campionato, ricca di gol ed emozioni su tutti i campi. Le giornate corrono veloci e la classifica si delinea sempre di più, con tutte le squadre potenzialmente in corsa per i rispettivi obiettivi. La giornata si è aperta con i tre anticipi di sabato 11, su cui spiccava il big match Budoni-Latte Dolce vinto dalla squadra di casa (qui la news). Chi approfitta della sconfitta dei sassaresi è il San Teodoro, che strapazza l’Ossese e va a -9 dal secondo posto, aprendo una speranza per sé e per le altre squadre per la post-season. Tra queste c’è il Ghilarza, che vince la sua sfida in anticipo a Lanusei, salendo al quarto posto solitario. Chi non ne approfitta è invece la Ferrini, che perde in casa contro una Villacidrese che non vinceva da tre mesi, ma che in quattro giorni è stata capace di conquistare sei punti e uscire con decisione dalla zona calda della graduatoria. I cagliaritani vengono così raggiunti dal Carbonia, che torna alla vittoria contro il Bosa. Nella parte bassa della classifica sono sempre più importanti gli scontri diretti: l’Arbus vince e torna in zona playout, condannando quasi definitivamente la Nuorese alla retrocessione e scavalcando il Monastir, che nell’anticipo ha subito la rimonta della Tharros; l’Iglesias regola il Calangianus e compie un balzo in avanti staccando il Sant’Elena, che perde in casa contro un Li Punti più vivo che mai. Ecco le cronache, ricordando che in questa giornata riposava il Taloro Gavoi.
San Teodoro PR-Ossese 4-1
Punteggio largo e dominio incontrastato per la non più sorpresa San Teodoro, che vince l’ennesima gara in casa in una stagione che ormai sta diventando trionfale. Gli obbiettivi di inizio anno erano ben diversi ma partita dopo partita sono usciti il lavoro e la qualità della rosa gallurese. E cioè quello che non sta riuscendo all’Ossese: seconda sconfitta consecutiva per i bianconeri, con un solo punto guadagnato nelle ultime tre gare; l’arrivo in panchina di Sanna non ha giovato, con appena 5 punti conquistati in 6 partite.
Il San Teodoro parte forte nella prima frazione di gioco e passa con due rigori, entrambi segnati da Ruzzittu: cinque i rigori segnati dell’attaccante, mentre sono 17 i gol stagionali, a -1 dal capoclassifica Caddeo. Ossese stordita e incapace di reagire, neanche nella ripresa: prima Mulas (gol numero 13 in stagione) e poi Casula fissano il risultato sul 4-0. A nulla vale, se non per le statistiche, il gol di Gueli su rigore, che chiude i giochi.
San Teodoro che si porta così a -9 dal Latte Dolce e tiene ancora aperto uno spiraglio per la disputa dei playoff, anche se i sassaresi hanno una gara in meno per via del turno di riposo; post-season ormai lontana per l’Ossese, arrivata durante la stagione a un potenziale -1 dal duo di testa ma ora distante dai primi posti e con il rischio di scendere ancor di più in classifica.
Ferrini-Villacidrese 2-3
Il risultato che non ti aspetti matura al Polese di Cagliari, dove una Villacidrese rinforzata dalla vittoria nel recupero di metà settimana batte anche i cagliaritani di mister Pinna, scrive un +6 nella tabella dei punti e prova ad approfittare degli scivoloni delle avversarie dirette in chiave salvezza. Brutta caduta invece per i padroni di casa, che potevano salire al sesto posto e insidiare il Taloro Gavoi e che invece incappano nella seconda sconfitta consecutiva.
La gara esplode nella ripresa, dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato e chiuso sul risultato di 0-0. Nei secondi 45’, Villacidrese sempre avanti e Ferrini costretta ad inseguire: apre le marcature Muscas, pareggia i conti Podda; nuovo vantaggio immediato dei campidanesi siglato da Lilliu, mentre il gol del secondo pari è firmato dall’ex Figos, che l’anno scorso vestiva i colori gialloblù. La Villacidrese non si perde mai d’animo e arriva alla vittoria con un volto nuovo, l’ex Nardò Alfarano, che regala a sé stesso la prima gioia in campionato e soprattutto la vittoria alla sua squadra.
Vittoria che riveste un’importanza capitale per la Villacidrese, ora a + 4 dalla zona calda e con la possibilità di guardare poco sopra, con il Bosa a soli tre punti di distanza; per la Ferrini è grande il rammarico per non aver vinto una partita assolutamente alla portata. La zona playoff è però lontana solo quattro punti, resta la possibilità di giocarsi le proprie chance fino alla fine.
Carbonia-Bosa 2-0
Dopo otto partite all’asciutto il Carbonia torna alla vittoria e lo fa in bello stile, avendo la meglio su un Bosa comunque agguerrito, pericoloso e in partita fino alla fine. La differenza l’hanno fatta i dettagli, e in questo il Carbonia è stato più determinato e bravo a sfruttare gli errori avversari.
I gol arrivano tutti nella prima frazione: dopo cinquanta secondi i locali sono già avanti con Porcheddu, al decimo gol in campionato, che mette in rete di sinistro un cross di Porru dalla zona destra. Il raddoppio al 37’ minuto: Dore entra in area e viene atterrato dal portiere; lo stesso centrocampista calcia rasoterra e arrotonda il risultato. Nel mezzo però c’è tanto Bosa, in particolare con Imoh, oggi all’asciutto ma capace di mettere in apprensione la retroguardia mineraria, con Idrissi impegnato in più occasioni. Nel secondo tempo il Carbonia controlla la partita, concede qualche opportunità di troppo all’avversario che colpisce anche una traversa con Di Angelo ma è pronto anche a farsi pericoloso in area ospite, con due gol annullati per fuorigioco.
Il Carbonia vince così la prima gara del 2023 e sale a quota 41, agganciando la Ferrini e facendosi largo nell’insieme di squadre che cerca la posizione ideale nella griglia playoff. Per il Bosa una sconfitta indolore viste le distanze invariate dalla zona playout, anche se i bosani non possono ancora ritenersi salvi a dieci partite dal termine del campionato.
Iglesias-Calangianus 2-0
Vittoria all’inglese e di peso per l’Iglesias, che dà continuità alla vittoria di sette giorni fa ad Ossi e batte un Calangianus troppo remissivo. Il successo per la squadra iglesiente matura nel primo tempo, grazie alla prima doppietta in campionato di Suella, che apre le marcature al 19’ della prima frazione e raddoppia al 37’. L’Iglesias regge bene l’urto e controlla il resto della partita, con il Calangianus che rimane anche con l’uomo in meno nella ripresa per l’espulsione di Vinicius.
La vittoria per l’Iglesias vale tanto perché guadagna punti sul Sant’Elena quint’ultimo e lo stacca di tre punti, agganciando la Tharros a quota 31. Per il Calangianus, dopo la vittoria contro il Taloro, uno stop che lascia l’amaro in bocca: una vittoria avrebbe infatti voluto dire superare quota 40 punti e agganciare la Ferrini (e il Carbonia). Tutto da rifare per i giallorossi, che però confermano di essere squadra in salute e difficile da affrontare per tutti.
Sant’Elena-Li Punti 2-3
Altro risultato a sorpresa. Il Li Punti vince la sua seconda partita in trasferta, questa volta a Maracalagonis, contro un Sant’Elena capace di conquistare appena tre punti in tre partite con il nuovo allenatore. Partita che poteva regalare ai quartesi una boccata d’ossigeno invece sono i sassaresi a tornare a casa con 3 punti e con tante certezze in più. Gara scoppiettante e piena di gol, con il Li Punti che passa in vantaggio nel corso del primo tempo con Lemiechevskiy, sesto gol in campionato per l’attaccante sassarese. Il Sant’Elena però la pareggia con un rigore trasformato da Ragatzu, che continua a macinare reti (15 in stagione). Il Li Punti però non demorde e torna in vantaggio, chiudendo il primo tempo sopra di un gol con il classe 2000 Fini, che si ripete poi nella ripresa, segnando la sua personale doppietta e mettendo un certo margine di sicurezza rispetto agli avversari. I quartesi tentano il tutto per tutto, accorciano con Littarru ma non sono in grado di segnare il gol del pari.
Li Punti che esce indenne dalla lunga trasferta e incamera tre punti importantissimi: stacca la Nuorese, sale a quota 20 e vede i playout a soli 3 punti di distanza, complice la vittoria dell’Arbus. Brutto scivolone interno per il Sant’Elena, che deve recuperare terreno e conquistare punti se vuole ottenere la salvezza diretta, con una particolare attenzione anche a quello che succede alle spalle.
Arbus-Nuorese 3-1
Partita verità per entrambe le squadre, che arrivavano da un periodo difficile ed erano desiderose di conquistare la vittoria e riprendere il discorso. La spunta l’Arbus, al Campu Nou di Sanluri, contro una Nuorese che si mantiene in partita ma non può nulla al ritorno dei granata. I barbaricini passano infatti in vantaggio con un gran gol su punizione di capitan Cocco, l’ultimo a mollare della sua squadra. L’Arbus non ci sta. Arriva al pareggio nella prima frazione con De Petris e ribalta la sfida nella ripresa: prima un autogol, poi l’undicesimo gol di Galloni regalano la prima gioia in campionato al neo tecnico Incani.
Una gioia doppia per l’allenatore ex Arborea e Oristanese, perché la prima vittoria della sua gestione coincide anche nel sorpasso al Monastir, fermato in rimonta dalla Tharros, salendo così a quota 23 e rientrando in zona playout. Situazione invece disperata per la Nuorese in un’annata che definire difficile è poco: peggior attacco con appena 18 gol segnati, seconda peggior difesa e vittoria che manca da sei partite, in cui i punti conquistati sono appunto i soli tre contro il Calangianus. La classifica preoccupa, perché sono sette i punti di distacco dall’Arbus stesso, con le partite da giocare che sono sempre meno.
Stefano Piras