Si chiude la settima giornata di ritorno con due posticipi: quello programmato tra Sant’Elena e Ghilarza e quello forzato tra Taloro Gavoi e Bosa, posticipato a causa maltempo.
Il Taloro alza la voce al Maristiai e travolge nettamente il Bosa nel punteggio: 6-1 per la formazione di casa, con la partita già indirizzata nel corso dei primi 45 minuti di gioco. Apre le danze il nono gol in campionato di capitan Mele, raddoppia Fadda e cala il tris il solito Falchi, che sale ancora nella classifica dei cannonieri con 12 centri. Bosa irriconoscibile, lontanissima parente di quella ammirata per tutta la stagione finora, con alcuni acuti interessanti come la vittoria contro il Latte Dolce. Il Taloro non si ferma e continua a martellare: il 4-1 è ancora firma di Fadda, che si porta a casa il pallone segnando anche il 5-0. Per il Bosa una piccola gioia con il gol numero 13 segnato da Imoh, che prova a rendere meno amara la giornata. Chiude i conti Pusceddu, che sigla il sesto gol.
Più complicata invece la partita del Ghilarza, che ha bisogno del miglior Caddeo per avere la meglio su un pericolante Sant’Elena per 1-2: l’attaccante giallo rosso porta in vantaggio i suoi e realizza la doppietta personale, diventando il nuovo capocannoniere del campionato con 17 reti; nel mezzo, il gol su rigore di Ragatzu che non basta al gruppo di mister Agus per conquistare almeno un punto.
CLASSIFICA:
Budoni 58, Latte Dolce 56, San Teodoro 44, Taloro* e Ossese 42, Ghilarza e Ferrini 41, Carbonia 37, Calangianus 34*, Bosa 32, Tharros 28, Lanusei 27, Villacidrese 26*, Sant’Elena* e Iglesias 25, Monastir 21, Arbus 20, Li Punti 17, Nuorese 16.
*: una partita in meno
IL PUNTO SUL CAMPIONATO – Arrivati a 2/3 di campionato, l’interesse è tutto per quello che succede in testa alla classifica e la bagarre in coda. Latte Dolce e Budoni continuano l’appassionante testa a testa che dura fin dalla prima giornata, con continui cambi al vertice: il Budoni si è avvantaggiato in questo turno, sfruttando il riposo forzato del Latte Dolce. Per la formazione di Cerbone il mese di febbraio sarà cruciale: la sfida al vertice al Pincelli dove Meloni e compagni vorranno vendicare il 4-0 subito all’andata, oltre al turno di Coppa Italia Nazionale, dove affronterà una tra Luiss e Insieme Formia. Per il Latte Dolce qualche difficoltà di troppo che ha rallentato la corsa ma con il ritorno di alcuni infortunati (Kaio Piassi su tutti) i sassaresi potranno continuare la loro corsa al vertice.
Corsa al vertice che sta togliendo interesse a ciò che succede dietro: il divario di 12 punti del San Teodoro toglie la possibilità di disputare i play off, perché la distanza massima consentita per il loro svolgimento è di 6 punti. Proprio i galluresi sono la sorpresa di questo torneo: un terzo posto meritato e inaspettato per la squadra di Marini, partita con l’obbiettivo di una salvezza tranquilla, ma con un attacco atomico con Ruzzittu, Mulas e Molino, i piani sono rapidamente cambiati. Chi mantiene un certo livello di prestazioni sono Taloro e Ossese, con i primi che ormai da anni sono stabili nelle prime posizioni, mentre i bianconeri dopo la strepitosa stagione scorsa hanno cambiato allenatore e hanno subito qualche battuta a vuoto di troppo. Nelle zone più centrali della classifica, Ferrini e Carbonia hanno in tempi diversi reagito alle difficoltà: i cagliaritani dopo un buon avvio hanno spento la luce, con zero vittorie in dieci partite, ma le vittorie contro Nuorese e soprattutto Budoni hanno dato nuove energie, con i rossoblù che non si sono più fermati. Per la giovane squadra di Mingioni invece, un brutto inizio di stagione è seguito da un ottima seconda parte, con prestazioni sempre positive a cui sono seguiti anche i risultati. Risultati importanti per Bosa e Calangianus: i primi continuano a far fronte al lungo pellegrinaggio tra Bonorva e Pozzomaggiore, ma nonostante questo i 32 punti in classifica la dicono lunga sulla bontà del lavoro di mister Carboni; a quota 34 invece il Calangianus, la migliore delle neopromosse nonostante un inizio disastroso. L’arrivo di Terrosu ha stravolto completamente l’ambiente, dando vita a prestazioni e risultati sempre più importanti.
Grande bagarre in coda, dove dalla Tharros (28) alla Nuorese (16) nessuna squadra si può ritenere al sicuro. Gli oristanesi hanno avuto poca continuità in stagione, a cominciare dalla guida tecnica: prima Firinu, poi Murru e ora Nulchis, che sta cercando di mettere insieme i cocci di una squadra che aveva cominciato bene il campionato, ma la mancanza di continuità si è fatta sentire nel corso dei mesi. Continuità mancata anche per Lanusei e Villacidrese: ci si aspettava di più da queste 2 squadre, in particolare dagli ogliastrini, che avevano progettato un campionato ben diverso: pochissime vittorie, tanti pareggi e troppi punti buttati, in particolare da situazioni di vantaggio. La Villacidrese puntava alla salvezza, ma l’inizio di stagione sembrava poter regalare qualcosa in più, con l’impatto strepitoso di Palermo, capace di segnare tanti gol nella prima parte; anche in questo caso però, poca continuità di rendimento e classifica resasi molto pericolosa.
I playout sono aperti da Sant’Elena e Iglesias: per i minerari stagione sottotono, acquisti di spessore ma poca continuità di risultati, con la cacciata di Cuccu, artefice della promozione; l’arrivo di Marongiu non ha dato almeno inizialmente i frutti sperati, con ben 9 sconfitte consecutive che hanno messo in grave pericolo la classifica. Il Sant’Elena viaggia tutta la stagione sulla linea di galleggiamento, e ci si aspettava qualcosa di più da una squadra che ha riportato a casa il sempre decisivo Ragatzu.
In coda, storie diverse per le 4 squadre che chiudono la classifica: Monastir che ha cominciato malissimo, con prestazioni accettabili ma errori difensivi gravi che non hanno permesso alla formazione campidanese di ripetere o avvicinare l’ottima stagione scorsa. Il merito però è stato quello di non mettere mai in discussione Madau, e questa scelta sta pagando: la vittoria a Li Punti ha dato nuova linfa a questa squadra, che ha come obiettivo la salvezza diretta. Cosi come per l’Arbus, un punto sotto ma in difficoltà di risultati, che hanno portato all’allontanamento di Floris e l’ingaggio di Incani: se questa mossa si rivelerà decisiva, lo vedremo nelle prossime gare.
Chi non può più sbagliare sono Li Punti e Nuorese. Per i sassaresi, ottima campagna acquisti, reparto dirigenziale strutturato ma risultati mai davvero arrivati: prima vittoria è arrivata solo alla diciottesima giornata; nelle precedenti 17, solo 7 pareggi e 10 sconfitte, compreso il 7-0 a Ossi che aveva inizialmente portato alle dimissioni di Salis, subito respinte. Da qui in avanti uno score decisamente migliore, ma l’obbiettivo della salvezza diretta resta complicato, con gli scontri diretti che verranno giocati fuori casa.
La Nuorese invece sta vivendo un anno terribile: le dimissioni del presidente Soddu sono arrivate dopo tante polemiche scaturite nei primi mesi della stagione, con l’abbandono di Tamponi, del direttore sportivo e di diversi giocatori; la squadra è ripartita con un gruppo ben nutrito di giovani a cui poco a poco sono stati aggiunti dei giocatori esperti, ma probabilmente troppo tardi per invertire la rotta.
Stefano Piras