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Giuseppe Meloni esulta dopo un gol con il Budoni | Foto Fabio Murru

Eccellenza | Il Budoni tenta la fuga, colpo esterno del Calangianus

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Si sono giocati i posticipi della trentesima giornata di campionato, turno spalmato per la quarta volta in stagione tra il sabato e la domenica. E se negli anticipi, il Latte Dolce ha rallentato la corsa, fermato dal pari dal Taloro (passato in vantaggio ma in 10 per buona parte di gara), nel posticipo il Budoni compie il proprio lavoro, vincendo ad Arbus e dando una spallata alle ambizioni di titolo dei sassaresi. Nell’altro posticipo invece, prezioso successo in trasferta per il Calangianus, che regola con due reti a zero il Sant’Elena, che nonostante il cambio di allenatore continua nel suo periodo no, con la quarta sconfitta in 5 gare disputate.

Arbus-Budoni 1-2
Vittoria doveva essere e vittoria è stata per il Budoni, alle prese con una lunga trasferta e desideroso di sfruttare a pieno l’assist del Taloro, che ha bruscamente interrotto il cammino del Latte Dolce. La partita non è però una passeggiata per i galluresi alle prese con un avversario in difficoltà che cerca disperatamente punti salvezza. Il Budoni al 2’ minuto cerca subito la via della rete, ma Manfredi si fa trovare pronto. Gli ospiti approcciano bene alla gara nonostante le difficoltà legate al terreno di gioco, allentato dalla pioggia che non consente uno sviluppo del gioco fluido per entrambe le squadre. Portieri poco impegnati, in particolare Faustico, mentre Manfredi si fa notare per qualche uscita sicura. Il Budoni al 27’ ha una buona occasione su calcio d’angolo, ma la girata di Satta è fuori di poco. La squadra di Cerbone aumenta il pressing tenendo gli avversari ben lontani dalla propria area, ma non sono altrettanto efficaci negli ultimi 16 metri: al 35’ Lancioni da buona posizione all’interno dell’area tira troppo debolmente per impensierire il portiere. Grande occasione al 39’: Scioni a colpo sicuro, Manfredi la devia quel tanto che basta per mandare la sfera in calcio d’angolo. Il secondo tempo è la fotocopia del primo, con gli ospiti che partono forte e i locali che si difendono con ordine, chiudendo tutti gli spazi possibili. Al 1’ è Meloni a cercare il tiro da fuori, deviato in angolo. Il bomber nuorese dà subito un segnale, dopo una prima frazione sottotono. Il primo squillo per i padroni di casa arriva al 3’ minuto: Canargiu mette in mezzo un pallone che Corda tocca di testa, ma la deviazione non è precisa e la sfera termina sul fondo. Ancora Arbus al 16’, Galloni cerca il centro dell’area ma il cross è poco preciso e Faustico fa suo il pallone. Un minuto dopo straordinaria parata di Manfredi, che d’istinto con un braccio devia una girata di testa di Meloni. Come nel primo tempo il Budoni aumenta il ritmo con la distanza, ma al 23’ va sotto: palla recuperata in mezzo al campo dai granata, verticalizzazione per Galloni che sfrutta la caduta di Farris, conduce palla fino ad arrivare dentro l’area di rigore, sterzata sul destro e tiro imparabile per Faustico. Vantaggio improvviso per i padroni di casa e dodicesimo gol per Galloni. Il Budoni a questo punto cerca di affrettare le giocate e cerca prevalentemente le verticalizzazioni verso Meloni e Ndiaye, entrato nella ripresa. L’ingresso di quest’ultimo si rivela decisivo, perché al 31’ su un lancio dalle retrovie, l’attaccante prende posizione e viene buttato a terra: nessun dubbio per l’arbitro che fischia il rigore, realizzato da Meloni, che riporta la gara in parità. Ultima parte di gara nervosa, tante proteste e diversi gialli per i giocatori di entrambe le squadre. Il Budoni attacca a pieno organico, diversi tiri che non impensieriscono il portiere fino al trionfale epilogo, al 50’: lancio in avanti di Rossi, spizzata di Ndiaye che serve Meloni in area di rigore, che calcia e insacca. Esplode la panchina gallurese, doppietta per Meloni ma tutti i giocatori festeggiano Ndiaye, che ha cambiato letteralmente la partita.

Vittoria quindi per il Budoni e importantissimo +4, quando mancano 8 partite alla fine: un piccolo vantaggio che la squadra di Cerbone dovrà gestire per arrivare alla vittoria del campionato. Rammarico invece per l’Arbus, che assaporava il gusto di strappare almeno un punto alla capolista. Non cambia la sua classifica, sempre a -1 dai playout.

Sant’Elena-Calangianus 0-2
Vittoria in trasferta per il Calangianus, che nell’impianto di Mulinu Becciu a Cagliari regola il Sant’Elena all’inglese e continua a coltivare ambizioni da playoff. Brutta sconfitta per il Sant’Elena, che continua il trend negativo anche sotto la gestione Piras: 1 vittoria e 4 sconfitte dal suo arrivo sulla panchina quartese.

Nonostante gli animi opposti, partita fin da subito godibile: buon ritmo e intensità da parte di entrambe le squadre e gioco che si sviluppa prevalentemente a centrocampo. Calangianus che deve fare a meno di Vinicius, Ongania e Diaby, con l’ingresso in campo di Savage e Gori adattati in difesa e Sechi in attacco in coppia con Barbuio. Ed è proprio Sechi a sbloccare il risultato all’8’ minuto: cross dalla destra di Azara, Sechi controlla palla dentro l’area e batte Palumbo. Il gol permette ai giallorossi di gestire meglio la partita, controllando le scorribande offensive di Ragatzu e Littarru, il migliore dei suoi. Al 15’ Calangianus vicinissimo al raddoppio: Barbuio dai 20 metri colpisce la traversa a portiere battuto. Il Sant’Elena porta dei pericoli soprattutto su calcio piazzato, ma Forzati è sempre pronto nelle uscite e dà sicurezza al reparto difensivo. Alla mezz’ora doppia azione degli ospiti potenzialmente pericolosa: calcio d’angolo, Sambiagio di testa serve Todescato, che a sua volta di testa impegna Palumbo; nell’angolo successivo, girata debole di Savage. Il Sant’Elena si rende pericoloso con un tiro al 34’ di Sanna, tiro però poco preciso con la palla che esce alla destra del portiere. Al 38’ il Calangianus raddoppia: azione confusa con Sechi che tira dentro l’area di rigore, palla ribattuta fuori area su cui si avventa Azara, che tira di sinistro e beffa Palumbo. Proteste dei padroni di casa perché sul controllo di Sechi, l’assistente aveva inizialmente alzato la bandierina per un fuorigioco, salvo abbassarla subito dopo.

Nella ripresa il Sant’Elena cerca di cambiare marcia: al 2’ colpo di testa di Porcu su punizione calciata da Littarru, ma il difensore mette fuori; al 4’ minuto Caboni (entrato a fine primo tempo) ci prova, Forzati blocca in 2 tempi. Il Sant’Elena può riaprire la gara al 9’: Littarru si inserisce palla al piede in area di rigore e viene buttato giù: nessun dubbio per l’arbitro. Dal dischetto Ragatzu tira debole, Forzati intuisce e para, trattenendo il pallone. Per l’attaccante ex Nuorese è il quinto errore dal dischetto. La partita diventa più spigolosa, il Sant’Elena cerca di spingere in avanti, il Calangianus difende sempre con ordine, cercando le ripartenze. Alla mezz’ora ancora Littarru cerca il gol, Forzati è però insuperabile, e lo dimostra nell’azione successiva, bloccando ancora Ragatzu. Le ultime emozioni sono di marca giallo rossa: al 34’ Barbuio cerca il tiro dai 35 metri, palla fuori di pochissimo; un minuto dopo, doppia occasione: prima Sambiagio impegna Palumbo, poi Sechi cerca il gol ma palla ancora ribattuta. Al 45’ ci prova Ferrari, ma la palla esce fuori. Vittoria che proietta il Calangianus a quota 42 punti, a soli 4 dagli ipotetici playoff e dal quinto posto occupato dalla coppia Taloro-Ossese; il Sant’Elena perde invece una ghiotta occasione per uscire dalla zona playout

CLASSIFICA AGGIORNATA:
Budoni 67, Latte Dolce 63, San Teodoro PR 54, Ghilarza 50, Taloro e Ossese 46, Ferrini 44, Calangianus 42, Carbonia 41, Bosa 38, Villacidrese 35, Iglesias 34, Tharros 33, Lanusei 30, Sant’Elena 28, Monastir e Li Punti 24, Arbus 23, Nuorese 19

Stefano Piras

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