Parte in ritardo, domina, dilaga e rischia di compromettere tutto nel finale. Il paziente non è ancora guarito, ma dopo Ludwigsburg la Dinamo batte anche Trento e prende fiducia con le sue potenzialità. Partita quadrata per i ragazzi di coach Bucchi, che dopo i primi tre minuti da incubo hanno trovato compattezza in difesa e buone soluzioni in attacco, piegando al Serradimigni l’ex seconda in classifica per 80-73 pur correndo più rischi dei dovuti con un ultimo quarto contrassegnato dalla paura. Sugli scudi il greco Charalampopoulos, Tyree e Gombauld, decisivo nei momenti più caldi del quarto quarto, quando gli ospiti hanno provato una coraggiosa rimonta sfruttando le insicurezze dei sassaresi. Come dire: c’è ancora tanto da fare, ma con due vittorie di fila si può lavorare decisamente meglio.
Primo tempo – E dire che la domenica dei giganti inizia come peggio non potrebbe: Trento parte a mille e infila un parziale iniziale da 0-11 con Sassari bloccata e figlia delle sue fragilità. È Charalampopoulos a sbloccare l’empasse e mettere in pista la macchina sassarese, che per tutto il primo quarto è una serie di vorrei ma non posso con i vari tentativi di accorciare le distanze sempre rintuzzati dagli ospiti. Le prime scosse si avvertono coi cambi, con Tyree e Gentile a suonare la carica ma dall’altra parte Grazulis ne infila 10 nei primi dieci minuti tenendo le 7 lunghezze alla prima sirena (15-22). Il rientro in campo è da sogno per i giganti che difesa dopo difesa nascondono il proprio canestro ai trentini e con un parziale di 17-0 trovano aggancio e primo vantaggio nel match dopo 13 minuti di gioco con una bomba di Gentile dall’arco. Di fatto la seconda frazione è una pagina del libro dei sogni di qualsiasi tifoso Dinamo: attacco ispirato, maglie strette in difesa e canestro che si restringe per i trentini, che a fine frazione non troveranno neanche la doppia cifra (appena 6 punti contro i 33 sassaresi) con un 45-28 all’intervallo lungo che neanche il più ottimista avrebbe pronosticato dopo i primi tre minuti di partita.
Secondo tempo –Il vantaggio non soddisfa i giganti e la miglior notizia possibile di questi tempi è che al rientro dagli spogliatoi Sassari non arretra di un passo e, anzi, risponde colpo su colpo e affonda ogni volta che può nel pitturato trentino. Gombauld si improvvisa ballerino per un reverse sulla linea di fondo, Tyree raggiunge i 20 punti personali a metà terzo quarto sigillando una prestazione sontuosa, Charalampopoulos e Gentile condiscono con un paio di bombe ciascuno e la Dinamo scollina sopra i 20 di istanza col massimo vantaggio di 70-44, parzialmente addolcito dagli ospiti col 72-52 della sirena. Treier apre l’ultimo quarto con la tripla che ricaccia subito al mittente ogni velleità di rimonta ospite, ma nei primi 5’ minuti saranno gli unici punti sassaresi (e saranno solo 8 in tutto il quarto), con Trento che accorcia fino al 75-63 a metà frazione. Quando le streghe iniziano a volteggiare sul Serradimigni è Stephane Gombauld a mostrare gli artigili con rimbalzo difensivo e canestro nella stessa azione a 4’ dalla fine dando nuovo ossigeno ai suoi, ma due triple di Hubb a 80’’ secondi dalla fine porta gli ospiti di nuovo a meno di 10 di vantaggio. L’ultimo minuto di gioco è un elogio al “braccino” per la Dinamo: l’attacco non riesce più a segnare e Trento accarezza il sogno della rimonta clamorosa. Whittaker (ancora abbastanza avulso dal gioco) perde una palla sanguinosa ma stavolta Hubb e Grazulis non riescono a punire la difesa. La sirena è una benedizione per tutti, la Dinamo festeggia con la consapevolezza di aver ancora tanta strada da fare.
dall’inviato Claudio Inconis
Dinamo Banco di Sardegna Sassari-Dolomiti Energia Trento 80-73 (15-22, 30-6, 27-24, 8-21)
Sassari: Gombauld 14, Cappelletti, Pisano, Whittaker 2, Kruslin, Mckinnie, Charalampopoulos 20, Gentile 15, Tyree 20, Treier 9, Raspino. Coach: Bucchi
Trento: Biligha 3, Alviti 2, Ellis 1, Stephens 3, Hubb 18, Conti, Forray 7, Cooke 6, Udom 10, Grazulis 12, Baldwin 11. Coach: Galbiati














