Potrebbe essere l’accordo con il privato la soluzione definitiva per il cambiamento del PalaSerradimigni. E il privato, in questo caso, è quella Dinamo Sassari che ne calca il parquet da decenni. Perché al completamento dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza del palazzetto finanziati dal Comune, che si dovrebbero concludere entro giugno 2024, potrebbe seguire la firma di un accordo di gestione dell’impianto di medio-lungo termine alla società di Stefano Sardara in cambio di migliorie e progetti a carico proprio del club biancoblù.
Idea
L’idea dell’ampliamento del PalaSerradimigni a 6500 posti è al centro del progetto della società sassarese da diverso tempo. Tuttavia, oltre ai dieci milioni erogati dalle casse comunali per i lavori previsti dal secondo lotto del palazzetto e ai sei recuperati da fondi regionali per tenere in vita il progetto dell’aumento dei posti, l’amministrazione Campus non sembra voler andare. L’aggiunta di un terzo anello avrebbe un costo – al momento – di 2,5 milioni di euro: una spesa reputata troppo alta. Così sembra avanzare l’idea di una concessione della gestione dell’impianto al privato, che potrebbe in un secondo momento decidere se progettare, e rendere concrete, nuove modifiche o meno. Un metodo già utilizzato anche con il Vanni Sanna. L’impianto della Torres, infatti, è stato teatro di numerosi cambiamenti durante il percorso che ha permesso al club di godere di uno stadio che rientrava nei parametri indicati dalla Lega Pro come necessari all’iscrizione al terzo campionato professionistico italiano. Lavori effettuati dalla proprietà del club rossoblù sassarese. Un format che potrebbe così essere riutilizzato con la Dinamo Sassari. “La nostra idea – ha spiegato l’assessora ai Lavori Pubblici Rosanna Arru sulle colonne de La Nuova Sardegna – è quella di rendere i gestori protagonisti, dandogli la possibilità di fare investimenti che il Comune non ha la capacità economica di affrontare. E allo stesso tempo alleggerire le spese pubbliche per la gestione degli impianti, liberando risorse che possono che possono essere allocate su altre priorità . Un sistema che funziona e che ci sta dando grosse soddisfazioni con tante strutture in città . E che applicheremo anche all’ippodromo e alle piscine. Ci sarà tempo per parlare comunque, la priorità è la consegnare alla città un impianto finalmente a norma“.
Lato sportivo
Intanto, oltre ai possibili cambiamenti strutturali, la Dinamo Sassari continua il suo percorso di preparazione verso la stagione. Dopo il rientro in Sardegna di Eimantas Bendzius e Gerald Robinson, che nella giornata del 22 agosto hanno effettuato le visite mediche, sull’Isola sono sbarcati anche Chris Dowe e Jamal Jones. I due statunitensi sono due dei tre volti nuovi della squadra che sarà guidata ancora una volta da coach Piero Bucchi e da cui Sassari si aspetta un ulteriore salto di qualità dopo le ultime positive stagioni tra Ucraina e Germania, il primo, e Turchia, il secondo. Per il momento, a mancare all’appello è solo il lungo Chinanu Onuaku, ultimo acquisto dell’estate sassarese. Ultimo probabilmente solo sulla carta, perché l’infortunio al gomito di Kaspar Treier, che terrà lontano dal parquet l’estone per circa tre mesi, potrebbe riaprire le porte di un mercato in cui la Dinamo potrebbe trovare la soluzione per tamponare l’assenza di un giocatore su cui la squadra sassarese punta forte (qui l’approfondimento).
La Redazione














