Il presidente del club biancoblù è intervenuto in conferenza stampa nella club house di via Nenni, a margine della presentazione delle nuove divise celebrative a tema Carnevale ideate per la Final Eight.
Bucchi fino al 2025
“Abbiamo fatto della resilienza il nostro punto di forza, anche in momenti complicati come questi andiamo avanti: vi annuncio che abbiamo prolungato il contratto di Bucchi fino al 2025. Avrei voluto averlo al mio fianco, ma il coach è già partito con la squadra ma vi posso dire che è felice anche lui”. Così Stefano Sardara, patron della Dinamo Sassari, ha annunciato in conferenza stampa il rinnovo del contratto di Piero Bucchi, coach dei biancoblù, fino al 2025. “La Dinamo ha sempre fatto progettazioni triennali, il 2025 non è un caso: i rinnovi di Gentile, Devecchi e Bucchi vanno in quella direzione. Nel 2025 contiamo di avere il nuovo palazzetto, ma oggi vogliamo guardare avanti e l’asticella è spostata fino al 2025. Una decisione spinta dal mio istinto? In passato ha preso anche alcune cantonate (risata, ndr), ma di Bucchi ho sempre avuto una grande considerazione. Vedendolo da fuori gli ho sempre riconosciuto competenza a più livelli e soprattutto il fatto di essere una brava persona, per me una grande qualità . Poi quando l’ho visto al lavoro ho visto subito che ha una grande leadership e carisma, è normale che i giocatori lo seguano così tanto. L’orizzonte temporale del rinnovo è anche per avere il giusto entusiasmo, lo stesso che ho visto in Bucchi”.
Sulla Final Eight
“Anche a Pesaro di passaggio (con riferimento allo striscione per la Coppa del 2014, ndr)? Siamo di passaggio per definizione, andiamo ad affrontare la squadra “più” del campionato, gli aggettivi metteteli voi. Arriviamo dall’ennesima legge di Murphy, dato che forse Brindisi è il punto più alto della stagione. Andiamo a Pesaro leggeri di testa, ma con pochi allenamenti nelle gambe: facciamo tutto come sempre a testa alta. Useremo le due maglie a Pesaro? Certo, mercoledì con la bianca e sabato con la blu (risata, ndr)”. Date le condizioni, è inevitabile pensare ai corsi e ricorsi storici: “Sassari è stata una specialista di queste kermesse: ricordo la finale a Rimini con la maglia rosa, con un siparietto carino. Arrivarono 4 voli di tifosi dalla Sardegna e dalla dirigenza di Milano una persona mi disse “Almeno tu sai perché lo fai”. Fu uno spettacolo meraviglioso grazie al nostro tifo. L’essere leggeri penso sia un mood da portarci dentro sempre, perché i risultati li abbiamo raggiunti sempre in quelle condizioni. Quando abbiamo avuto aspettative, non sono arrivate. Noi arriviamo a Pesaro leggeri, poi si gioca sempre 5 contro 5. Stella per la Dinamo in Final Eight? Credo sia un premio al progetto, il club si posiziona in un luogo preciso del campionato. Noi abbiamo vinto molto quando gli interlocutori grossi erano 1 o 2, ora sono molto di più. Noi non siamo paragonabili ai mezzi altrui, per questo i risultati arriveranno con la capacità di compensare con la qualità del nostro lavoro la differenza di capacità economiche. Ricordo che siamo l’unico club ad avere tre squadre, maschile, femminile e in carrozzina e non va dimenticato”.Â
Sul futuro
Chiusura sul futuro di Stefano Sardara: “Anche io rinnovo fino al 2025? Io semplicemente avevo detto “sono stanco”, ma dopo dieci anni è normale. Prima assistevo a tutti gli allenamenti, in questa stagione ne forse avrò visto quattro, ma la crescita delle varie figure dirigenziali ha compensato molto la mia assenza. Se devo aspettare, aspetto tre anni. Ma l’azienda va avanti, deve avere il suo spartito: finché non ci sarà una persona valida cui passare la mano, vorrà dire che invecchierò con la Dinamo”.
dall’inviato a Sassari Francesco Aresu














