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Dinamo Sassari, Raspino: “Sono carico e grato, ho trovato una squadra matura”

Tommaso Raspino Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Hapoel Tel Aviv 2° Torneo Città di oristano - Trofeo Città di Eleonora Oristano, 04/09/2022 Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Tommaso Raspino è uno dei volti nuovi in casa Dinamo Sassari. L’ala ex Stella Azzurra Roma ha firmato con la squadra sassarese dopo aver convinto lo staff biancoblù a seguito di una positiva preseason. Il giocatore ha parlato in una lunga video intervista attraverso i canali ufficiali del club, queste le sue parole.

Sull’opportunità

Sono molto entusiasta, sento dentro di me un’energia diversa che non sentivo da ragazzino. Mi affaccio a un palcoscenico molto importante e di alto livello. Ho tutto da guadagnare e poco da perdere, sono sereno e molto grato. Ebbi la mia occasione a Pesaro anni fa ma non andò molto bene, ora ho una seconda occasione e non so spiegarvi l’emozione che si prova. Sono molto determinato, molto carico. Ho vissuto tanta bella e brutta pallacanestro e sento che questo è un momento per me e per la Dinamo molto bello. C’è tanta energia, i ragazzi sono molto presenti e sono fiducioso“.

Sulla propria carriera e sul lato difensivo

Ho interpretato diversi tipi di giocatore durante la mia carriera. Sto cercando di ritornare un po’ me stesso ma portando tutta la mia esperienza che alla fine è l’unica insegnante durante il percorso di vita. Sto cercando di portare tutto quello che ho imparato ma tornare alla mia solita energia e alle mie caratteristiche primarie. Sono diventato uno specialista difensivo, ma direi che io cerco di iniziare sempre dalla difesa. Sono sempre molto concentrato sul mio lato, è la cosa che si può più controllare rispetto all’attacco che va e viene. La difesa è una cosa più mentale e di volontà, poi sicuramente ci vogliono delle doti tecniche e umane però è più una questione di determinazione. Cerco di partire sempre da lì per dare una base a quello che poi si costruisce in settimana. Ho parlato recentemente con coach Bucchi che mi ha dato quest’idea: la difesa è una cosa dove si agisce, mentre l’attacco è una reazione a quello che succede. Ecco, cerco di essere il primo a dare un’impronta alla partita. Ogni giocatore dovrebbe essere bidimensionale, ma chi ha fatto basket a un certo livello sa che chi gestisce i palloni in attacco non è che si riposa in difesa ma deve gestire le energie. Avere dei compagni dietro su cui contare è fondamentale. Mi sono trovato dall’altra parte, sapere che ci sono dei compagni che fanno uno scivolamento in più mi faceva giocare con maggiore serenità. Questa è una delle cose che cercherò di dare alla Dinamo“.

Sul gruppo squadra

Ho avuto l’impressione di trovarmi in una squadra matura, ed è una cosa molto importante. Nella quotidianità coach Bucchi ci lascia molta libertà che nasce però dalla fiducia. E i ragazzi ripagano ogni volta la fiducia che gli viene data, che non è una cosa scontata. Spesso quando alcuni allenatori tendono a dare troppo qualcuno può approfittarne, questo qui non si vede e non si percepisce ed è una cosa che mi piace molto perché da questo punto di vista sono molto rigido. Tendo a provare a ridare tutto e mi aspetto lo facciano anche i miei compagni. Da questo punto di vista Sassari è una squadra molto matura, d’altronde abbiamo anche un’età media alta che ci aiuta anche a integrare a chi magari è solo a una delle prime esperienze in Europa. I ragazzi li vedo tutti carichi, il fatto che siano stati confermati la maggior parte dei giocatori dell’anno scorso ha fatto sì che l’identità fosse già forte e il gruppo solido“.

Sulle parole spese da Jones nei suoi confronti

Non sapevo delle parole di Jones. Mi fa onore e devo essere sincero mi emoziona anche un pochettino. L’etica, il modo in cui mi approccio alla pallacanestro come gioco e come lavoratore è leggero ma anche serio. Gioco a pallacanestro da ventinove anni, che giro per parquet e che ho la palla in mano. E non mi piace che quello che faccio non venga preso sul serio o chi non prende sul serio il proprio lavoro nel gruppo squadra. Ogni pedina è fondamentale, ogni persona è cruciale e basta poco per far scricchiolare un meccanismo potenzialmente perfetto. Amo la pallacanestro, l’entusiasmo e la bellezza del gioco, quindi cerco di portare tutto sul campo. Ringrazio davvero chi ha speso queste belle parole per me“.

Sul rappresentare la Sardegna

È una grande responsabilità, però a me carica. L’energia del luogo e delle persone fa percepire molto amore alla squadra. Quindi, non è facile però non è un qualcosa che ci deve appesantire ma deve caricarci nella quotidianità. Ci deve dare consapevolezza di quello che portiamo un campo, che non è solo una squadra ma è proprio un territorio che su di noi fa conto. Noi possiamo fare una grande differenza perché siamo un eccellenza in Sardegna, lo sapevo già prima di venire qui perché in tanti si identificavano con la Dinamo. Mi fa estremamente piacere rappresentare un territorio che mi ha dato e mi sta dando tanto“.

La Redazione

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