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Dinamo Sassari | Pasquini: “Stephens ideale per noi. Bcl? Pagati gli infortuni”

Federico Pasquini prima della palla a due di Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Givova Scafati | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
Federico Pasquini GM del Banco di Sardegna Dinamo Sassari | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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La Dinamo Sassari si prepara a un’altra importante gara in chiave playoff. Domenica 12 febbraio i biancoblù affronteranno in trasferta Brescia (palla a due ore 20.30), in una sfida che già all’andata regalò diverse emozioni anche se alla fine a spuntarla furono gli uomini di Magro. Dopo la conferenza stampa di coach Piero Bucchi (qui le parole) e di Massimo Chessa (qui per leggere le sue dichiarazioni), a parlare del momento della squadra ma anche delle scelte fatte durante la stagione è stato il General Manager Federico Pasquini. Il Gm della società sassarese ha risposto ad alcune domande poste dai tifosi attraverso i canali ufficiali del club: ne proponiamo un estratto.

Su Stephens

La scelta di Stephens nasce dal fatto che innanzi tutto devi guardare quello che ti offre il mercato in quel periodo della stagione in cui tu vai a cambiare, non è come d’estate che hai la possibilità di scelta maggiore. Non potevamo sbagliare la persona. Stephens è una persona incredibile, è un ragazzo d’oro, ha portato un sacco di entusiasmo, è un giocatore che dal punto di vista tecnico e tattico ha un’utilità incredibile. È capace di bloccare 4/5 volte la palla nella stessa azione in 24 secondi, si dà da fare, è altruista, passa benissimo la palla, non ha bisogno che sia lui il focus dell’offensivo. È capace di essere molto utile per i compagni e infatti la squadra è migliorata sia in attacco che in difesa dal suo arrivo“.

Su Onuaku

Non ho rimpianti per Onuaku, penso sia un grande giocatore e che farà una grande carriera però ci sono dei momenti dove ci sono tutte le condizioni per fare bene ma non ci si riesce. Si era arrivati ad un punto in cui non era più collegato con il resto della squadra. Fa parte del gioco e probabilmente se avessimo vinto la Supercoppa sarebbe rimasto con noi, avendo perso la Supercoppa e avendo avuto un po’ di difficoltà nelle prime partite, lui che aveva un’aspettativa molto alta su sé stesso si è ritrovato in una realtà che non era vincente ed è stato non in grado di ripartire. E la chiave in quel momento lì era avere la forza di ripartire e trovare quella positività che devi avere quando le cose non stanno girando“.

Sul parco italiani e sulla lunghezza del roster

Penso che gli italiani di Sassari siano dei giocatori che stanno assolutamente nel campionato di serie A1 perché a prescindere dal rendimento di Chessa nelle ultime partite, di quello che ci ha detto Raspino due settimane fa o Gandini a Venezia, in più hanno grandissima valenza all’interno dello spogliatoio nella chimica di squadra e nel conoscere il proprio ruolo. Gentile, Treier e Diop sono giocatori che vorrebbero avere tutti. Un roster più lungo per essere più competitivi in Champions? Vedo che arrivano in fondo alla Champions anche squadre che hanno dei roster fatti di 8/9 giocatori. Probabilmente noi l’anno scorso e quest’anno abbiamo pagato il fatto che erano due gironi tosti senza essere al completo. Per esempio, l’anno scorso non avevamo i lunghi di riserva e quest’anno la situazione di Robinson e Jones, non voglio trovare delle scusanti però mi piacerebbe giocare la Champions da subito con tutti i giocatori sani e vedere dove si può arrivare“.

La Redazione

 

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