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Federico Pasquini prima della palla a due di Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Givova Scafati | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria

Dinamo Sassari, Pasquini: “Siamo in crescita, per il finale dobbiamo pensare solo a noi”

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A poco più di una settimana dal prossimo incontro della Dinamo Sassari, in programma al PalaSerradimigni sabato 4 marzo contro la Reyer Venezia, il GM della società biancoblù Federico Pasquini è intervenuto in conferenza stampa per commentare il momento della società sassarese. Di seguito le sue parole.

Sulla Dinamo a tutto tondo

Parto da una situazione nuova che ci rende molto orgogliosi, la maschile non giocherà domenica ma nonostante ciò avremo un weekend pienissimo. Prima la Next Gen, poi la semifinale di campionato della Dinamo Lab a Sorso contro Cantu e infine domenica alle 16 ci sono le nostre ragazze che giocano contro Ragusa. La maschile ha ripreso a lavorare lunedì, i ragazzi dopo lo sprint finale nelle ultime gara sono ritornati con il piglio giusto e la voglia di ripartire da dove ci siamo fermati. Stiamo bene, ma non dobbiamo fermarci qui. Dobbiamo continuare su questo ritmo limando i dettagli per andare oltre le difficoltà. Nell’ultima partita sono stati grandissimi i nostri meriti, abbiamo affrontato una Brescia che stava benissimo, non a caso poi ha vinto la Coppa Italia. Questo è un ulteriore passo che ci deve far capire dove siamo arrivati“.

Sulla vittoria in Coppa Italia di Brescia

“Nelle Final Eight c’è sempre un’aria particolare. L’energia che la vittoria di Brescia contro Milano ha dato ai biancoblù è stata incredibile. La loro vittoria mi ha ricordato la nostra, le loro facce mi hanno fatto vivere le stesse emozioni che abbiamo provato noi. Chiaro che per noi resta un po’ di rammarico per non esserci arrivati, visto come stiamo ora ma io non sono uno che guarda al passato. Nello sport hai sempre ciò che meriti”

Sul momento

“La cosa più importante è non avere infortuni ora, tutte le volte che siamo stati al completo abbiamo fatto partite vere, ora il focus è quello di migliorare quotidianamente come squadra. Ovviamente sarà importante avere Robinson al meglio. Considerata la difficoltà del campionato dobbiamo solamente pensare a noi”.

Sul cambio di passo durante la stagione

“Quest’anno la grande differenza l’ha fatta la coesione tra i ragazzi. Hanno un rapporto straordinario con l’allenatore, coach Bucchi ha una capacità di far incrementare l’intensità degli allenamenti fantastica. L’arrivo di Stephens ha portato tante energie, permettendo a Diop di fare il salto di qualità. Questo flusso offensivo che abbiamo avuto nel 2023, nasce da vari incastri. Tre mesi fa, le palle vaganti erano nove volte su dieci degli altri, ora quando capita questa situazione, la prendiamo sempre noi. La partita di Brescia, oltre alle tante giocate offensive, ha mostrato il vero grande lavoro che è stato fatto nell’ultimo periodo in fase di non possesso e sugli avversari, pensiamo a come abbiamo limitato Della Valle”.

Su Milano e Bologna

“Bisognerà fare una valutazione su Milano e Bologna, pre e post Eurolega. Per quanto queste squadre possano essere profonde, il dispendio fisico del dover affrontare una competizione di livello si fa sentire. Bisogna anche considerare il rientro degli infortunati poi Venezia dovrà assimilare le linee guida del nuovo allenatore. Ora è troppo presto per parlare, quello che diciamo oggi può essere contraddetto tra un mese”.

Sulle ambizioni della Dinamo

Noi siamo estremamente ambiziosi, essere padroni del nostro destino ci fa dire che siamo dove dobbiamo essere. Ora essere quinti ci deve far essere ambiziosi, bisogna andare in fondo e basta, come è sempre stato. Non bisogna porsi degli obiettivi“.

Su Dowe

“Nella partita di Reggio e in quella contro Brindisi si è visto il Dowe che cercavamo a inizio stagione. Ha imprevedibilità e  cattiveria offensiva che lo rende un giocatore importante per noi. L’anno scorso a Prometey giocava poco più di 20′ di media. Dietro il rendimento di Chris c’è la sfortuna di averlo perso per due mesi a inizio stagione. Il giocatore non si discute”.

Sulla squadra

“Noi abbiamo cambiato un solo giocatore in stagione, non dobbiamo ragionare sulle situazioni dettate dall’infortunio. Sono convinto che più si riesce ad essere conservativi e più si responsabilizzano i giocatori e meglio è. Oggi dare questa fiducia ai nostri giocatori è una cosa che sta pagando. Ci sono delle annate in cui si fanno cambiamenti più importanti, ma i nostri non erano mirati a cambiare le gerarchie della squadra. Le porte girevoli non mi fanno impazzire. E poi quanti giocatori di personalità ci sono in Italia, anche da un punto di vista economico, molto importanti? Non sono tantissimi, è cambiato tutto questo tipo di sistema, quelli che sono i giocatori più importanti sono quelli nati dal 1986 al 1990. I giocatori acquisiscono personalità con il passare del tempo”.

Singoli

“Diop può essere decisivo, è nel momento giusto della sua carriera. Ora le sue responsabilità sono aumentate. Quando abbiamo puntato su Stephens l’abbiamo fatto per garantire anche un certo minutaggio a Diop. Ovviamente deve continuare così, lui ha anche la fortuna che il nostro gioco lo agevola. Avere l’area libera gli garantisce dei vantaggi durante la gara. Lui è passato in mezzo a un sacco di problematiche fisiche, ora che sta bene deve tirare su i frutti del lavoro. Lui titolare? Nella nostra squadra stare in panca o sul campo non cambia nulla. Sta giocando circa 20′ a gara, ovviamente per noi è importante, ma al momento vedo difficile che un pivot giochi per 30′. Il suo impiego è molto vicino a quello di un titolare”.

Andrea Olmeo

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