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Dinamo Sassari, Pasquini: “Diop? Permanenza in biancoblù merito di Sardara”

Federico Pasquini prima della palla a due di Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Givova Scafati | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
Federico Pasquini GM del Banco di Sardegna Dinamo Sassari | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Con la permanenza di Ousmane Diop e le ultime scelte che portano il nome di Riccardo Pisano e Luca Gandini, la Dinamo Sassari ha chiuso il suo roster per la stagione 2022-23. Sarà una squadra più giovane quella biancoblù, in cui diversi sono i giocatori che proveranno a confermare le attese e fare in Sardegna le proprie qualità. Il General Manager della Dinamo Federico Pasquini ha parlato della costruzione della squadra tra le pagine de La Nuova Sardegna. Di seguito un estratto dell’intervista.

Sul parco esterni

“Nella gestione Bucchi hanno contato molto due aspetti. Il primo è il ruolo del play: il rendimento di Robinson nel primo anno e quello di Dowe nel secondo sono stati la chiave di grandi strisce di vittorie, da qui la scelta di partite con i registi. Il secondo aspetto è la necessità di avere sempre in campo due creatori di gioco: l’esperimento di Dowe.Robinson è andato bene sinché gli infortuni non l’hanno frenato, ma anche Robinson-Gentile e Dowe-Gentile in certi momenti della stagione hanno dato buoni riscontri. Questa volta puntiamo su Whittaker-Tyree/Cappelletti-Gentile, più forza il primo play, più energia l’altro, più elettricità la prima guardia, più pesante la seconda”

Su Kruslin e sui lunghi

“Di conseguenza si è pensato di scalare Kruslin nel ruolo di tre, per avere la possibilità di avere un giocatore che può aprire il campo con il suo tiro in un contesto in cui avremo un giocatore come Charalampopoulos che oltre al tiro ha anche presenza fisica e gioco in post basso e può andare anche da 4 per qualche minuto, con Raspino valida alternativa. Il ruolo di 4 con Bendzius e Treier era già un discorso chiuso, sotto abbiamo un inserito un giovane pieno di energia come Gombauld, che coprirà la casella insieme a un Diop dalle caratteristiche diverse, ma anche lui con la mentalità di sacrificarsi. Come già il duo Stephens-Diop che ci consentì di svoltare la stagione”.

Su Diop

“Sul fatto che Ousmane sia rimasto a Sassari il merito più grosso è di Stefano Sardara. Avrebbe potuto capitalizzare con un buyout come spesso accade con i giocatori in scadenza di contratto e con tante offerte, ma fin dal primo momento è stato grandioso perché tenendo la barra dritta ha messo sempre il progetto tecnico davanti a tutto e ha tenuto conto della voglia di Bucchi e mia di cavalcare l’onda di un giocatore in cui crediamo tantissimo. Perché vorrei firmare nuovamente Diop? Perché penso che Sassari sia in una grande società. Ha vinto 6 trofei in 12 anni, ha fatto le ultime due semifinali scudetto in una pallacanestro italiana in cui il budget di almeno 5-6 squadre è arrivato a un livello davvero altissimo. È normale cullare un certo tipo di ambizioni”.

Sul campionato

“Bellissimo aspettare l’inizio ma sarà sempre più complicato trovare un posto nelle prime otto. Bisogna essere realisti, anche lo scorso anno la forbice tra quarto e decimo posto è stata ridotta e anche quest’anno credo che la differenza sarà in tre-quattro partite vinte o perse. Sarà una bella battaglia questa volta”.

La Redazione

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