In occasione della conferenza stampa che anticipa la sfida di LBA sul campo di Brindisi, l’allenatore della Dinamo Sassari Nenad Markovic è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match che affronteranno i biancoblù sabato 30 marzo alle ore 20.00.
Sulla sfida contro Brindisi
“Dopo Trento ci aspetta un’altra partita importante contro una squadra che sta lottando per rimanere nella massima serie. Adesso Brindisi sta vivendo un momento di forma strepitosa con tre nuovi giocatori che partono nel quintetto titolare e un allenatore di grande esperienza. Ci aspetta un match molto difficile. Spero di andare lì con una mentalità differente rispetto all’ultima gara. In particolare nell’approccio, in questa fase siamo mancati di più. Nel resto della sfida abbiamo combattuto tanto nonostante le nostre difficoltà da 3. Siamo stati vicini a riaprirla, ma loro sono stati più bravi di noi. A Brindisi ora andiamo per fare bene in particolare sotto l’aspetto dell’intensità fisica”.
Sui tiri dall’arco
“In realtà noi a Trento abbiamo costruito dei buoni tiri aperti, il problema è che vanno segnati. Il problema principale è stato quello relativo ai tanti tiri concessi all’inizio. Abbiamo pensato troppo, lasciando però libero alcuni giocatori che ci hanno punito severamente. Vero è che nonostante le basse percentuali siamo arrivati sul -4. Per essere una partita in cui abbiamo tirato male dall’arco siamo riusciti a reggere bene”
Su Jefferson e Bendzius
“Vedremo, ieri ha fatto il primo allenamento, oggi siamo molto vicini alla partita. Vediamo se riuscirà ad allenarsi integralmente, sicuramente giocherà bisogna vedere quanto. Bendzius? Lui si sta allenando, sta facendo la prima parte dell’allenamento con la squadra. È lontano dalla forma ottimale, nel recente periodo non credo che lo vedremo in campo. Poi ora non toglierei mai equilibrio e chimica a una squadra che l’ha ritrovata da poco, inserendo un giocatore che deve trovare la giusta condizione. Da un lato per non rischiare la sua ripresa e la sua salute, dall’altro per non intaccare i meccanismi della squadra”.Â
Andrea Olmeo














