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Dinamo Sassari, Kruslin: “Contro Reggio Emilia una gara chiave per i playoff”

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Julyan Stone contro Kruslin in Umana Reyer Venezia - Banco di Sardegna Dinamo Sassari | Foto Luigi Canu
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Arrivato in corsa ma con la sensazione di non essere mai andato via. Filip Kruslin, guardia della Dinamo Sassari, è stato il primo volto nuovo della squadra dopo la rivoluzione tecnica dello scorso novembre che ha visto l’esonero di Demis Cavina e l’approdo in biancoblù di coach Piero Bucchi. Il giocatore croato è diventato uno degli uomini di fiducia del tecnico ex Cantù che gli ha così spesso affidato i compiti più importanti in difesa. Un ruolo che all’ex Cedevita piace, come confessato ai microfoni dell’Ufficio Stampa della Dinamo nell’intervista per celebrare il suo trentatreesimo compleanno:

Per me la difesa è la parte più importante nel basket, perché è qualcosa che puoi sempre controllare ogni partita. In attacco non sempre hai la certezza di segnare magari anche tiri aperti e costruiti bene. Prendo grande motivazione e orgoglio difendendo perché per me è una sfida contro i migliori attaccanti e faccio di tutto per cercare di aiutare la squadra”.

Sull’inserimento di Miro Bilan e sul match contro Reggio

Miro è un giocatore straordinario, non solo individualmente, ma alza la qualità dei compagni perché è molto intelligente e bravo a coinvolgere tutti. È normale che appena arrivato non possa essere tutto perfetto, sono sicuro che porterà grandissima qualità alla nostra squadra. La gara contro Reggio Emilia? È una grande opportunità che possiamo cogliere se facciamo una bella partita, ci siamo allenati bene, sicuramente è chiave per il posizionamento e per l’ingresso playoff“.

Sul proprio modo di stare in campo

“Metto tantissima passione in quello che faccio e amo vincere. Non guardo alle statistiche e do peso alle critiche, il giusto, penso solo a cercare di fare le cose che servono alla squadra per vincere e ogni giorno lavoro per questo. Perché alla fine nello sport non conta se Kruslin fa 30 punti, conta se vinci o perde, questa è la verità”.

Sulla questione calendari

Mia personale opinione, non è giusto che i migliori giocatori non possano giocare nelle qualificazioni, specie per una nazione come la Croazia dove mancano tantissimi giocatori molto forti. Penso che qualcosa cambierà in futuro, perché al completo siamo una squadra, senza siamo un’altra e non è giusto“.

La Redazione

 

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