Dopo lo stop forzato, la Dinamo Sassari tornerĂ sul parquet mercoledì 16 febbraio in quella che sarĂ la sua decima partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia. A presentare la sfida contro l’Olimpia Milano nella conferenza stampa dell’antivigilia, oltre a coach Piero Bucchi, è stato anche Stefano Gentile, play-guardia biancoblĂą che ha da poco rinnovato il suo contratto fino al 2025.
“Siamo molto contenti di aver raggiunto le Final Eight, a un certo punto sembrava impossibile raggiungerle poi per nostra bravura e altre circostanze ci siamo riusciti e siamo contenti così. Arriviamo dopo aver vissuto una situazione particolare. Siamo consapevoli della difficoltĂ della partita contro Milano: per mia esperienza però, essendo arrivato primo nel girone d’andata quando giocavo a Reggio Emilia e avendo perso contro Avellino ai quarti in quell’edizione, so che tutto può succedere. In quel caso ho lasciato qualcosa giĂą e spero di recuperarlo in questa occasione.
Cosa può dare la F8 e sul proprio rinnovo:
“Raggiungere la Coppa Italia è un traguardo, ti dĂ fiducia e ti fa capire che si può lottare per arrivare tra le prime otto che è il nostro obiettivo finale. Per quanto mi riguarda sono molto contento del rinnovo, io mi trovo bene e sono grato alla societĂ e allo staff. Cercherò di ricambiare sul campo quando mi verrĂ richiesto“.
Terza partecipazione in maglia Dinamo:Â
“Tutte le volte che ho giocato la Coppa Italia sono partito dalla parte alta del tabellone e non sono riuscito ad andare oltre i quarti di finale. Ci sono riuscito solo quando ho iniziato dalla parte bassa del tabellone a Firenze in maglia Dinamo. E spero porti bene questo. Le altre sfide? Nelle Final Eight non si sa mai, conta molto l’approccio: non sono i playoff, dove c’è una sorta di rete di salvataggio, l’aspetto mentale è fondamentale così come i primi cinque minuti delle partite. Ci sono delle squadre piĂą attrezzate ma in campo si va in cinque, in una competizione così corta anche la lunghezza del roster conta relativamente. Contano tanto l’aspetto mentale e la fiducia“.
Sul proprio contributo in campo dall’arrivo di Robinson:
“Per me l’anno è stato un po’ particolare. Ho cambiato in stagione almeno quattro, cinque volte posizione, peso e responsabilitĂ . E’ stato un continuo adattarsi anche partita per partita, contando infortuni e covid. Ogni partita va approcciata al massimo delle possibilitĂ con la consapevolezza di dover fare cose diverse. Gerald Robinson sta facendo un ottimo campionato, è un ragazzo super e ci sta dando una grande mano: io cerco di fare il mio per raggiungere i massimi obiettivi possibili in campo“.
La Redazione














